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Dental Tribune Italian Edition No. 5, 2017

30 Meeting & Congressi www.dental-tribune.com Dental Tribune Italian Edition - Maggio 2017 EVENTS Consulta sul nostro sito l’area Events, un aggiornamento continuo sui migliori eventi del dentale. Il Collegio Docenti impegnato a portare avanti un’odontoiatria sempre più moderna Nella sua presentazione, Enrico Gherlone, attuale presidente del Collegio Docenti, l’ha definito «il congresso più importante dell’an- no». Questo senza peccare di au- toreferenzialità, perché nell’af- follata sala del San Raffaele di Milano, giovedì 6 aprile, ore 17:30, c’erano tutti o quasi gli esponenti dell’Accademia – ricercatori, cli- nici, associazioni professionali, società scientifiche, sindacati, Or- dine e CAO. Insomma, tutti coloro a cui il pre- sidente voleva indirizzare il suo messaggio di apertura. Elemento comune tra le varie ani- me dell’odontoiatria italiana è sta- to anche il feeling di orgogliosa co- esione professionale che aleggiava nella sala affollata, ispirato dal sentirsi partecipe di un congresso, 24a edizione, qualificato e sempre più internaziona- le, dedicato stavolta alla “Sfida estetica in odontoiatria”. Un con- gresso intensamente impegnato (parola di presidente) «a por- tare avanti un’odon- toiatria sempre più moderna… un evento culturale in grado di dare chiare indicazio- ni non solo sullo stato della ricerca clinica europea, ma anche e soprattutto utili per la professione in campi di rapido divenire». Il senso di compiacimento traspa- riva anche dalla parole dei due esponenti del gruppo San Donato (Rotelli e Gastaldi), proprietario del San Raffaele, quindi padrone di casa ufficiale, per avere ospitato per la seconda volta un cotale con- sesso di accademici, «strumento necessario – ha sottolineato Rotel- li – per formare, nella nostra uni- versità, dei giovani professionisti competenti e appassionati». In un ambito dove la domanda di presta- zioni è in aumento e non manca chi pone l’odontoia- tria italiana tra le for- me di eccellenza rico- nosciute del Bel Paese, la base centrale deve rimanere la qualità. E chi, se non i catte- dratici, possono esse- re garanzia e presidio principale di tale ca- ratteristica? Negli altri e numerosi interventi di saluto al congresso, oltre alla piacevole sorpresa del constatare un così gran (e se- lezionato) numero di partecipan- ti, c’è stato l’accenno (sempre più frequente in verità) all’odonto- iatria divenuta ormai “proprietà vera” della medicina, grazie anche a un collegio di accademici che propone temi di ricca ricaduta intercultural-disciplinare. Nota dolente, invece, quella sol- levata da Pippo Renzo (CAO) con l’accenno al 60% di non assistiti dalle cure odontoiatriche, ripresa e ribadita subito dopo da Paolo Del Debbio, noto giornalista TV che si è chiesto provocatoriamen- te chi abbia mai sbagliato: i padri costituenti, nello statuire una me- dicina (e quindi un’odontoiatria) alla portata di tutti, oppure chi la pratica oggi, escludendo una buo- na parte di popolazione? Interro- gativo più che giustificato quando l’85% delle richieste che pervengo- no a Del Debbio, titolare di una po- polare rubrica, riguardano proprio il problema della carente assisten- za medico-odontoiatrica. Alla solita, consunta obiezione della mancanza di fondi (a suo giu- dizio, assolutamente pretestuosa e frutto di non autentica volontà politica), Del Debbio ha risposto proponendo un’inversione concet- tuale: se in mancanza di soldi non ci si fa scrupolo di conculcare il diritto alla salute, ebbene si parta dal contrario. Se esiste un diritto costituzionale all’assistenza sanitaria, si facciano saltar fuori i soldi. Basterebbe stornare le spese da altro capitolo del bilancio statale considerato più importante (ad esempio il militare) per risolvere il problema. Senza trascurare che se si facesse ciò si darebbe vita – ha calcolato – ad un volano di quattro miliardi di euro. Insolita, infine, la lectio magi- stralis in programma a fine pre- sentazione del congresso per la scelta di un tema controverso, come l’amalgama, e di un relato- re, Raimondo Pische, che più che titoli accademici vanta trascorsi da ammalato di tossicosi mercu- riale, oltre vent’anni di battaglie di denuncia delle malefatte del mercurio e dei rischi che corre la classe odontoiatrica (oltre al pa- ziente, ovviamente), la più colpita dall’emanazione dei vapori. Nel suo intervento ha stigmatiz- zato le criticità provocate dall’uso in bocca di almeno una trentina di metalli diversi, nessuno biocom- patibile, «in virtù dei quali – ha ammonito – la bocca diventa una specie di micidiale batteria. Non si può contestare arbitraria- mente un modus operandi così radicato nella cultura accademica, anche perché ancora la alternative sono in divenire», ha convenuto Pische, richiamandosi al suo li- bro (Il Tao del sorriso) di recente pubblicazione, che reca come elo- quente sottotitolo Dal veleno in bouua al benessere dell’anima. «È sufficiente prendere coscienza che esistono dei rischi, in questo caso probabilmente sottostimati – dice – rispetto all’abuso che ne viene perpetrato». Pericoli futuri non solo, tuttavia, nell’applicazione dell’amalgama (perché buona parte non lo usa più), ma nella rimozione eseguita in maniera non corretta e non pro- tetta (opinione condivisa da Gher- lone, in foto), fonte di gravi conse- guenze per operatori e pazienti. Alla battaglia portata avanti da Pi- sche contro «convinzioni cemen- tificate», contro «l’irremovibilità di un sapere gratificante e rassi- curante» ha plaudito nel suo breve intervento Mogol, celebre parolie- re, già candidato al Premio Nobel e ospite d’onore al congresso, de- finendola «non contro qualcuno, ma per il bene di tutti, gridando un avvertimento nonostante i sordi fossero tanti». m.boc

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