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Implant Tribune Italian Edition No.3, 2016

8 Implant Tribune Italian Edition - Settembre 2016 Ricerca & Clinica News Internazionali < pagina 7 Mentre per quanto riguarda le discrepanze tra lato destro e sini- stro dello stesso paziente i valori rilevati per le I classi sono di: 0,47 mm di differenza nella zona cani- na; 0,59 mm nella zona premola- re; e 0,60 mm nella zona molare. Per le II classi sono rispettivamen- te di: 0,23 mm; 0,40 mm; e di 0,56 mm. Infine per le III classi sono di: 0,33 mm; 0,58 mm; e di 1,08 mm. In media vi è una discrepanza di 0,55 mm nelle I classi; 0,39 mm nelle II classi e di 0,66 mm nelle III classi (Tabb. 1-5, Figg. 1, 2a-2c). Discussione I dati raccolti dimostrano come, seppur in un campione molto pic- colo di pazienti, vi è una notevole differenza di altezza tra le I clas- si scheletriche rispetto alle II e le III, quest’ultime infatti risultano avere valori lineari quasi sempre maggiori soprattutto nella zona intermascellare e intercanina. Inoltre dall’analisi dei valori si evince che in ogni paziente vi è una differenza di altezza tra lato destro e sinistro che oscilla dai 0,23 mm fino a 1 mm nei casi più gravi di asimmetria e che le di- screpanze maggiori sono state ri- 1. Badiali G, Roncari A, Bianchi A, Taddei F, Marchetti C, Schileo E. Navigation in Orthognathic Surgery: 3D Accuracy. Facial Plast Surg. 2015 Oct;31(5):463-73. 2. Perrotti G, Politi M, Weinstein RL. Indicazioni per un uso consapevole della CBCT in Odontoiatria. Dentista Moderno 2015; 1:44-52. 3. Perrotti G, De Vecchi L, Testori T, Weinstein RL. Analisi facciale globale: approccio diagnostico-terapeutico multidisciplinare alla riabilita- zione implantare complessa.Italian Oral Surgery 2012; 11(5)(S1): S108-S11. 4. Jaime Gateno,DDS,MD,James J.Xia,MD,PhD,ms.John F.Teichgraeber,MD. Effect of Facial Asymmetry on Two-Dimensional and Three- Dimensional Cephalometric Measurements. J Oral Maxillofac Surg.Author manuscript,available in PMC 2012 March 1. bibliografia Fig. 3 - Ricostruzione tridimensionale della maxilla e dell’arcata dentaria: visione di lato del soggetto analizzato con analisi delle dimensioni verticali del mascellare superiore. Fig. 5 - Caso di paziente asimmetrico in cui si nota un cant del piano mascellare, con conseguente asimmetria sul piano verticale della base ossea tra il lato destro e sinistro. Fig. 4 - Vista dal basso dello stesso caso in cui sono evidenziate tutte le misurazioni e visualizzazione del piano di costruzione utilizzato per l’esecuzione dell’analisi. scontrate nei soggetti di III classe, ma che i valori medi sono del tut- to trascurabili (0,5 mm). Questo studio vuole essere uno spunto per future ricerche riguardanti la cefalmetria 3D e le sue potenziali- tà che tutt’oggi sono ancora poco sfruttate. Conclusione Questi risultati sono indicativi di una differenza anatomica nelle tre diverse classi scheletriche che molto spesso si evidenzia sul profilo esteti- co. Un’attenta analisi delle strutture del massiccio facciale porta a una corretta diagnosi con evidenziazione di possibili asimmetrie strutturali. Questi dati ottenuti possono essere importantissimi al fine della pianifi- cazione di un corretto intervento di tipo maxillo-facciale, capace di mo- dificare questo difetto (Figg. 3-5). L’articolo è stato pubblicato su CAD/CAM Italian Edition, aprile 2016. Troppi antidepressivi possono compromettere la salute orale Nel corso degli ultimi anni, come riportato dal Rapporto OsservaSalute 2015 e 2014, è aumentato vertiginosamente l’uso di farmaci tra gli italiani. Tra questi, i più diffusi sono senz’altro gli antidepressivi che spesso, però, possono causare alcuni effetti collaterali, crean- do diverse problematiche legate alla salute orale. Jacopo Gualtie- ri, odontoiatra di Lucca membro dell’EAO (European Association for Osseointegration), afferma: «Tra gli effetti collaterali la sin- drome della “bocca secca”, nu- merose infezioni batteriche e persino la perdita degli impian- ti dentali». Sono diversi, infatti, gli studi condotti che collegano l’uso di antidepressivi alla xerostomia, ovvero la “secchezza delle fau- ci” che, se non opportunamente trattata, può generare, secondo gli odontoiatri, alcuni inconve- nienti come carie diffusa, infe- zioni gengivali, alito cattivo e infezioni batteriche. Ecco per- ché è sempre buona norma se- gnalare al dentista le medicine che si stanno assumendo. «È vero, molti dei miei pazienti usano in media più medici- ne di qualche anno fa – commenta il dott. Jacopo Gualtieri, spe- cializzato in implan- tologia e rigenera- zione ossea, in forza anche al reparto di odontostomatologia dell’Ospe- dale San Raffaele di Milano – ed è altrettanto evidente l’aumen- to dei casi di coloro che assu- mono antidepressivi. In questi casi suggerisco sempre una maggiore attenzione all’igiene orale, soprattutto a causa della sindrome della “bocca secca”, uno dei principali effetti col- laterali di questi farmaci. Una eventualità, quest’ultima, in grado di moltiplicare la cari- ca batterica orale e, di conse- guenza, l’insorgenza di diverse problematiche, come infezioni gengivali e carie, che è possi- bile contrastare bevendo più acqua, attraverso una maggiore igiene orale, sia spazzolamen- to che filo interdentale, e pro- grammando più visite di con- trollo durante l’anno». Le correlazioni tra farmaci antidepressivi e salute orale, inoltre, possono portare anche a complicazioni di carattere tecnico, come la possibilità di un fallimento degli impian- ti dentali. Una recente ricerca condotta negli Stati Uniti dal- la School of Dental Medicine dell’University at Buffalo ha dimostrato che l’uso di antide- pressivi, la seconda tipologia di farmaci più prescritti negli Sta- ti Uniti, fa aumentare di quat- tro volte le possibilità di un fallimento dell’impianto. Que- sti medicinali, infatti, sono uti- lizzati per controllare emozio- ni e stati d’animo, ma possono avere un impatto negativo sul metabolismo osseo, un fattore cruciale nel caso di un impianto che deve integrarsi perfetta- mente nella bocca. Questo studio, sep- pure condotto in fase preliminare, confer- ma quanto già emer- so da precedenti ri- cerche, come quella condotta nel 2003 dal Journal of the American Dental Asso- ciation in cui si scoprì la corre- lazione tra salute della bocca e antidepressivi, in grado di cre- are un ambiente favorevole alla proliferazione di diverse pa- tologie orali. O come lo studio pubblicato nel 2007 da Archives of Internal Medicine in cui ven- ne confermata l’accelerazione dell’insorgenza di problemi os- sei in donne anziane che utiliz- zavano antidepressivi; questi ultimi influiscono sugli stati d’animo, ma anche sui processi di rigenerazione ossea, elemen- to fondamentale, quest’ultimo, per la perfetta riuscita di un impianto dentale. «Prima di intervenire su qual- siasi paziente – continua il dott. Gualtieri – bisogna informarsi sulle medicine utilizzate per li- mitare le possibili interazioni con altri farmaci. In caso di uso di antidepressivi, inoltre, vanno va- lutati preventivamente sia i pro- blemi che questi possono causa- re a denti e gengive, come bocca secca, bruxismo, sanguinamento delle gengive e problemi di sali- vazione, che le possibili intera- zioni con le ossa su cui andranno inseriti gli impianti, cercando in ogni caso di trovare la soluzione più adatta per salvaguardare la salute del paziente. Tutte proble- matiche che possono però essere combattute mantenendo livelli alti di igiene dentale – conclude il dott. Gualtieri – partendo dal- lo spazzolamento e dal passaggio del filo a cui vanno aggiunte tera- pie al fluoro quotidiane. Per com- battere i disagi causati dalla boc- ca secca è importante bere molta acqua o masticare gomme senza zucchero. Per alcuni casi, infine, è possibile anche utilizzare sosti- tuti artificiali della saliva, liquidi in gel o spray». Surgical Tribune

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