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Implant Tribune Italian Edition No.3, 2016

19 Speciale Regeneration Implant Tribune Italian Edition - Settembre 2016 SR BTI Biotechnology Institute ITALIA Tfno.: +39 0270605067 | Fax: +39 0270639876 export@bti-implant.es | www.bti-biotechnologyinstitute.it BTI APP ENDORET®(PRGF®) versione iPhone / smartphone versione iPad / Tablets (Area clienti) · Riduzione del tempo nelle chirurgie accelerando la guarigione. · Incrementa la percentuale di successo in implantologia. · Aiuta la rigenerazione in zone con scarsa qualità ossea. · Potente effetto antinfiammatorio. · Effetto batteriostatico. QUALI SONO REALMENTE I VANTAGGI APPORTATI? PERCHÈ I SUOI PAZIENTI NON SONO TRATTATI CON ENDORET ® (PRGF ® )? IN QUALI CHIRURGIE SI PUÒ UTILIZZARE?? · Area post estrazione. · Rigenerazione attorno agli impianti. · Difetti intraossei. · Rialzi di seno. · Espansione di cresta. · Rigenerazione verticale. ·Trattamento dei difetti periodontali. Endoret®(PRGF®) è la tecnologia all’avanguardia basata sull’ottenimento del plasma autologo ricco di piastrine più avanzata del mercato. La centrifuga BTI soddisfa le disposizioni della direttiva 93/42 CEE Medical Device, classe IIa Il kit monouso BTI soddisfa le disposizioni della direttiva 93/42 CEE Con l´utilizzo del sangue del paziente, che contiene proteine con attività biologica tra cui i fattori di crescita, si stimola e si accelera la cicatrizzazione e rigenerazione dei tessuti. Con l´utilizzo del sangue del paziente, che Con l´utilizzo del sangue del paziente, che contiene proteine con attività biologica tra cui i fattori di crescita, e si accelera la cicatrizzazione e rigenerazione dei tessuti. sull’ottenimento del plasma autologo ricco di piastrine avanzata del mercato. publi ENDORET ITA 210x297.indd 1 26/7/16 15:33 < pagina 18 I concentrati piastrinici sono un ot- timo supporto biologico per i pro- cessi di guarigione sia dei tessuti molli sia dei tessuti duri, infatti per- mettono di velocizzare l’epitelizza- zione e accelerare il sigillo mucoso al di sopra del tessuto osseo, garan- tendo in questo modo una guarigio- ne migliore. Numerosi studi hanno dimostrato come i concentrati pia- strinici riducano il sanguinamento postestrattivo attraverso un’azione emostatica della fibrina, promuo- vano l’epitelizzazione e di conse- guenza la rigenerazione ossea, con un ridotto costo biologico ed econo- mico12,13 . L’ipotesi di validità dell’im- piego del PRGF come supporto alla chirurgia nei pazienti in terapia con bifosfonati si basa sul fatto che pos- sa favorire i processi di guarigione laddove questi siano inibiti da tali farmaci. La presenza dei fattori di crescita nel PRGF, che normalmente sono inibiti dai bifosfonati, rappre- senta una stimolazione supplemen- tare a quella fisiologica deficitaria per ottenere l’angiogenesi e la gua- rigione mucosa14-16 . In aggiunta si tratta di un prodotto completamen- te autologo, quindi biocompatibile e più sicuro (emocomponente). Materiali e metodi Sono state selezionate 20 donne con osteoporosi che necessitavano di riabilitazione implantoprotesica. I criteri di inclusione sono stati: te- rapia con bifosfonati orali e/o intra- muscolo prima o durante la terapia implantare, la necessità di riabilita- zione implantare, follow-up mini- mo di 24 mesi dall’intervento chi- rurgico. I criteri di esclusione sono stati: disordini emocoagulativi, pa- tologie metaboliche non controlla- te, infarto del miocardio negli ulti- mi 6 mesi, radioterapia del distretto cervico-facciale, terapia con bifosfo- nati per via endovenosa. Prima di essere incluse nello studio, ogni pa- ziente è stata informata dettaglia- tamente del rischio di complicanze relative alla terapia con bifosfonati e alle possibili alternative di tratta- mento protesiche ed è stato firmato un consenso scritto. Ogni paziente è stata sottoposta a una seduta di igiene orale professionale una set- timana prima della chirurgia e ha seguito una terapia antibiotica con amoxicillina 1 gr ogni 8 ore dal gior- no prima dell’intervento chirurgico e per i successivi 5 giorni. Ilgiornodell’interventoimplantare, ogni paziente è stata sottoposta ad un prelievo ematico secondo la tec- nica del dr. Anitua. Il sangue prele- vato viene raccolto in provette PRGF System® contenenti anticoagulante che vengono successivamente cen- trifugate. In genere il volume pre- levato è pari a 30-40 cc: l’entità del volume ematico prelevato varia in funzione dell’estensione del difet- to che si vuole colmare. Per questo studio, per ogni paziente sono state usate 4 provette da 9 ml, contenenti citrato trisodico al 3,8% come anti- coagulante. Dopo centrifugazione di 8 minuti a 1800 giri, vengono separate due frazioni (una ricca di fattori di crescita e una ricca di fibri- na), che vengono successivamente conservate in un incubatore a 37° e attivate poco prima di essere utiliz- zate. Per l’attivazione devono essere aggiunti per ogni ml di PRGF®, 20 µl di cloruro di calcio. L’intervento chi- rurgico è stato eseguito dallo stesso chirurgo con tecnica chirurgica a carico immediato: per migliorare l’osseointegrazione implantare e la guarigione dei tessuti molli è stato associato il PRGF-Endoret® ad ogni intervento. La tecnica di prepara- zione del tunnel implantare è stata eseguita con punte a ultrasuoni Esa- crom®. Prima del posizionamento, l’impianto è stato imbibito nel li- quido ricco di fattori di crescita allo scopo di attivare la superficie im- plantare. Il PRGF-Endoret® è stato inoltre utilizzato come membrana di copertura del tessuto osseo ed è stato posizionato stratificando la porzione ricca di fattori di crescita prima, la porzione ricca di fibrina successivamente prima di suturare il lembo. Dopo il posizionamento implantare sono stati posiziona- ti gli intermedi protesici e i tran- sfer per l’impronta, la protesi fissa provvisoria è stata consegnata en- tro 3 ore dall’intervento chirurgi- co. È stata raccomandata una dieta morbida per il periodo post-chirur- gico e sono state date istruzioni per il mantenimento dell’igiene orale. Le suture sono state rimosse a 14 giorni. Sono stati eseguiti controlli clinici e radiografici con RX endo- rale a 7, 14, 21, 30, 60, 90, 120 giorni. E il follow-up è continuato fino a 24 mesi almeno. I criteri di valutazio- ne della sopravvivenza implantare sono stati: ogni impianto doveva essere immobile alla valutazione clinica, senza segni o sintomi di do- lore alla sollecitazione o infezione e assenza di segni di radio trasparen- za perimplantare. La complican- za postchirurgica è stata valutata come la perdita dell’impianto o la comparsa della MRONJ. In totale sono stati posizionati 58 impianti in 20 pazienti. > pagina 20 Tfno.: +390270605067 | Fax: +390270639876 publi ENDORET ITA 210x297.indd 126/7/1615:33

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