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Implant Tribune Italian Edition No.3, 2016

3 Implant Tribune Italian Edition - Settembre 2016 News & Commenti Progettati per l’efficienza GMT 39251 IT 1604 © Nobel Biocare Services AG, 2016. Tutti i diritti riservati. Nobel Biocare, il logo Nobel Biocare e tutti gli altri marchi di fabbrica sono, salvo diversa dichiarazione o evidenza dal contesto in un caso specifico, marchi di fabbrica di Nobel Biocare. Esclusione di responsabilità: alcuni prodotti potrebbero non avere l’approvazione o l’autorizzazione alla vendita da parte degli enti normativi in tutti i mercati. Rivolgersi all’ufficio vendite locale Nobel Biocare per informazioni sulla gamma dei prodotti esistenti e la loro disponibilità. Una soluzione completa per il settore posteriore Per continuare a spingerci in avanti, stiamo guardando indietro, nella parte posteriore della bocca. Interagite con tutto il team e ottenete una riduzione dei tempi di trattamento con le soluzioni Nobel Biocare per la regione posteriore. Offriamo nuovi strumenti per vincere la sfida rappresentata dalla riabilitazione dei molari riducendo rischi e complessità. Scoprite la soluzione completa per il settore posteriore: nobelbiocare.com/posteriorsolution Progettati per l’efficienza Una soluzione completa per il settore posteriore Per continuare a spingerci in avanti, stiamo guardando indietro, nella parte posteriore della bocca. Interagite con tutto il team e ottenete una riduzione dei tempi di trattamento con le soluzioni Nobel Biocare per la regione posteriore. Offriamo nuovi strumenti per vincere la sfida rappresentata dalla riabilitazione dei molari riducendo rischi e complessità. Scoprite la soluzione completa per il settore posteriore: nobelbiocare.com/posteriorsolution Primo trapianto di mandibola artificiale in Italia DaPadovanuovisuccessiperunteamdilavoromultidi- sciplinare: una mandibola artificiale è stata applicata a un paziente affetto da osteonecrosi che da tempo soffri- va di infezioni recidivanti e lancinanti dolori. Dopo l’in- tervento,durato4ore,ilpazienteèriuscitoaparlareeali- mentarsi autonomamente. Restano ancora le difficoltà legateall’impossibilitàdiabbinaredelleprotesidentarie. La sanità in Italia continua ad essere all’avanguardia. È statoeseguitopressol’Aziendaospedaliera-universitaria di Padova il primo trapianto di mandibola artificiale in Italia. Il dipartimento di Chirurgia maxillo-facciale, di- rettodaldottorGiuseppeFerronato,halavoratoastretto contatto con ingegneri medici, esperti in bio-tecnologia e ricercatori per la realizzazione dell’intervento. Il team multidisciplinare ha creato un modello virtuale in 3D della mandibola e attraverso la tecnica dello specchia- mento con il lato sano della mandibola del paziente (tecnica di mirroring) è stata ricostruita la forma man- dibolare finale. Una volta completata la costruzione del modello,illavorosièconcretizzatograzieaunraggiola- ser che, fondendo strati di polvere di titanio, ha creato la nuovamandibola.Ilcostodell’impiantoèdi3500euroe sitrattadiun’applicazioneabassoimpatto. Ilpaziente,unuomodimezz’etàaffettodaosteonecrosi e martoriato da frequenti infezioni e lancinanti dolori alla mandibola, sta bene e l’impianto è perfettamente integrato. L’operazione è durata 4 ore, nelle quali è stata impiantata una protesi in titanio nella mandibola, nel mento e nel condilo, dal peso di 26 grammi. Il paziente è riuscito a parlare e alimentarsi autonomamente già dal giorno successivo all’intervento. Resta ancora l’in- conveniente rappresentato dall’impossibilità oggi di impiantare sulla protesi in titanio delle protesi denta- rie; per questo motivo questa soluzione è ancora discu- tibile per i pazienti più giovani. Inoltre le protesi sono in grado di sopportare chemio e radioterapia e si sta pensando di utilizzarle in casi di tumori del cavo orale. S. Morreale < pagina 2 ospedali da salvare subito piuttosto che prevenzione primaria di cui vedremo effetti a medio termine. In ultimo, una campagna mediatica importante (e fino ad ora non adegua- tamente contrastata) da parte di ciar- latani, anche e soprattutto aderenti ai nostri Ordini, evidentemente in grado di intercettare insicurezze e dubbi della popolazione e creando vere e proprie “sette” anti-vax attraverso le quali i cit- tadinicontribuisconoalbusinessdipro- dotti inutili e non certo miracolosi per i cittadini(quanta“ fuffa”aprezzielevati prescritta al posto delle vaccinazioni!). Solo miracoli finanziari per alcuni me- dici e avvocati (dei quali si potrebbe e forse si dovrebbe stilare un elenco). Da dove nasce il Piano Nazionale Vaccini 2016-2018? Soprattutto: sarà in grado di contrastare tutto questo? Il Piano è stato prodotto da una Com- missione istituita dal Comitato di Presi- denza del Consiglio Superiore di Sanità, che vede appositamente rappresentate le sole Istituzioni, vale a dire CSS (Con- siglio Superiore di Sanità), ISS (Istituto Superiore di Sanità) e AIFA (Agenzia Ita- liana del Farmaco). Attualmente inseri- to nei futuri LEA, questi i punti di forza: evidenziare come e perché le ragioni sottostanti alla “tempesta perfetta” sia- nomodificabiliconlosforzoditutti.Per questo sono personalmente grata alla FNOMCeO e alla d.ssa Chersevani per aver da subito (come componente di diritto del CSS) approvato questo piano e, ancor più, per aver compreso che era necessaria una posizione forte. Quali sono a suo avviso le malattie che stanno ricomparendo? Le patologie di cui non abbiamo più ti- more, come difterite, pertosse, morbillo, varicellastannoprovocandomorti,seb- bene si contino sulle dita di una mano. Ma il numero è relativo: chiediamo a quelle mamme, mal consigliate, se una morte per difterite a 3 anni può essere tollerabile a fronte di un rischio di rea- zione avversa del vaccino (che, essendo assolutamente controllata nei servizi vaccinali, non vuol dire né patologia né tantomeno morte) di 1/1 milione di dosi. A quella mamma di Bologna, che non aveva ancora potuto vaccinare il suo piccolo di 2 mesi, se la morte per pertosse stia nel gioco delle cose, dei rischi pari a zero e dei benefici. No, non ci sta. Quel bambino è morto perché è andato con la mamma a prendere il fratellino all’asilo dove circolava la pertosse. Se tutti fossero stati vaccinati il neonato non vi si sarebbe imbattuto, perché non si muore nel 2016 per pa- tologie prevenibili con la vaccinazione! Questo la FNOMCeO l’ha sottolineato con decisione. Le istituzioni hanno preso coscienza del problema? Le istituzioni non possono abdicare dall’investire energie e risorse sulla pre- venzioneprimaria:nonlostafacendoil Ministero della Salute che anzi, si batte da due anni su questo tema. Non ab- dichino le Regioni, né i professionisti sanitari. I medici e gli odontoiatri sono i primi destinatari di quest’appello importante: non esiste obiezione di coscienza – ripeto per le vaccinazioni, strumento sanitario di provata effica- cia e sicurezza né gli operatori sanitari possono disconoscerla ma esserne i pri- mi fautori, diretti e indiretti. Gli odontoiatri da sempre sono sensibili alla “questione vaccini”. Ne conviene? Ho accettato di buon grado l’intervi- sta di Dental Tribune perché mi con- sente un appello agli odontoiatri, che riconosco come maggiormente sen- sibili al problema. E anche per la mia storia di insegnamento nella scuola di odontoiatria e in quella di medicina. È estremamente necessario vaccinarsi, lo ribadisco. Non solo per le patologie più direttamente legate alla professio- ne odontoiatrica (HBV), ma anche per tutte le altre, trasmissibili bidirezional- mente tra medico e paziente. E cioè: in- fluenza annuale, richiami per difterite, tetano e pertosse ogni 10 anni, varicella (peraltro poi facilmente trasmissibili a bambini piccoli o persone anziane o immunocompromesse). Medici e odontoiatri impegnati dunque a sostenere la campagna “pro-vaccini”? È fondamentale utilizzare il proprio ruolo di professionista sanitario per affrontare il problema con i pazien- ti fornendo utili informazioni, an- che se non richieste, soprattutto per chi lavora con loro frequentemente contrariamente ad altri professio- nisti sanitari. Con l’odontoiatra si crea un rapporto fiduciario, impor- tante. Usiamolo per approfondire il tema preparandoci adeguata- mente a risposte scientificamente corrette. Dunque, professionisti sanitari vs. ciarlatani? L’impegno costante di tutti i profes- sionisti sanitari fa vincere la scien- za e risparmia molte vite (migliaia gli anziani muoiono ogni anno per polmonite a seguito di influenza). I ciarlatani usano tutto il loro tempo a imbonire: noi a occuparci di salu- te. È assolutamente necessario uno sforzo collettivo, affinché il messag- gio che arriva dai professionisti del- la salute sia univoco, a tenaglia, in grado di recuperare coralmente sul- le informazioni prive di fondamento scientifico. Patrizia Biancucci

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