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Implant Tribune Italian Edition No.3, 2016

20 Implant Tribune Italian Edition - Settembre 2016 Speciale Regeneration SR < < pagina 19 L’età media delle pazienti era 60.7 ± 7.3 (range 48-49) anni. È stato creato un database che raccogliesse tutti i dati medici e del trattamento im- plantare delle pazienti incluse nello studio. I dati medici raccolti com- prendevano l’età, il tipo di bifosfo- nato assunto, la durata e la dose del trattamento, associazione con altre patologie come il diabete, l’utilizzo cronico di corticosteroidi, il fumo. I dati relativi al trattamento implan- tare comprendevano il numero di impianti inserito e la loro sede, il torque di avvitamento implantare, le dimensioni implantari, le date dei follow-up con rispettiva documen- tazione fotografica e radiografica. Durante i 24 mesi di follow-up nes- sun paziente ha mostrato segni di MRONJ e non si è verificato nessun fallimento implantare. Due pazien- ti hanno avuto come complicanza la frattura della protesi provviso- ria, 5 pazienti hanno evidenziato lo svitamento della componentistica intermedia riavvitata una volta ri- scontrata la problematica a livello radiografico. Discussione Riassumendo, con questo studio clinico sono state trattate con tera- pia implantoprotesica a carico im- mediato 20 donne con osteoporosi in terapia con bifosfonati orali e/o intramuscolo. Sono stati posizio- nati in totale 58 impianti con l’as- sociazione del PRGF-Endoret® con un follow-up minimo di 24 mesi, senza il verificarsi di complicanze postoperatorie come il fallimento implantare e la comparsa di MRONJ. Nel 2013 Chen e collaboratori hanno pubblicato una meta-analisi in cui hanno valutato la possibile associa- zione tra fumo, diabete, osteoporosi e il rischio di fallimento implantare, concludendo che l’influenza dell’o- steoporosi e del diabete avevano un’influenza sul fallimento, ma non statisticamente significativa17 . Nei nostri pazienti l’utilizzo del PRGF- Endoret® potrebbe aver rappresen- tato un supporto alla guarigione ossea e mucosa: infatti le numero- se proteine secrete dall’attivazione piastrinica possono influenzare i processi di guarigione come la che- miotassi, l’angiogenesi, la formazio- ne della matrice ossea e la sintesi del collagene. Precedenti studi hanno inoltre dimostrato come l’applica- zione del PRGF-Endoret® sulla su- perficie implantare determini una migliore osteointegrazione18 . Clini- camente, inoltre, si può evidenziare la semplicità di utilizzo legata alla maneggevolezza dell’emocompo- nente; questo una volta posizionato, grazie alle sue proprietà adesive ed emostatiche, riesce a stabilizzarsi velocemente sull’osso nell’alveolo postestrattivo e ricoprendo le spire esposte dell’impianto attorno alla quale viene adattato. La possibilità di posizionare la membrana di fibri- na autologa, elastica ed emostatica, a chiusura dell’alveolo consente una emostasi efficace con accelera- ta proliferazione epiteliale, osser- vabile già a 7 giorni dall’intervento chirurgico. In letteratura è stato osservato che i bifosfonati possono avere un ruolo importante nel fallimento implan- tare: sia durante la prima fase di osteoconduzione, sia durante la fase di formazione di osso neoformato nell’interfaccia osso-impianto, ma anche durante la successiva fase di rimodellamento osseo19 . Dal mo- mento che si tratta di farmaci che agiscono sul turnover osseo, pos- sono probabilmente svolgere un ruolo importante in ogni fase del rimodellamento osseo, soprattutto in caso di interventi chirurgici inva- sivi come i grandi rialzo di seno ma- scellare, gli innesti ossei e il carico immediato. In questi casi l’utilizzo dell’emocomponente potrebbe es- sere un supporto per la guarigione e la sopravvivenza implantare molto importante. Dal momento che le complicanze implantari possono verificarsi an- che dopo l’osteointegrazione, è im- portante che i pazienti siano ben informati riguardo l’importanza dei controlli periodici e dell’igiene orale professionale ogni 4-6 mesi. Nessuno dei 58 impianti posiziona- ti ha avuto problematiche dopo il posizionamento della protesi fissa definitiva durante il follow-up a 24 mesi. In base ai risultati di questo studio non sembra che l’osteoporosi abbia un influenza sulla sopravvi- venza implantare e il trattamento implantare a carico immediato in pazienti in terapia con bifosfonati orali e/o intramuscolo sembra esse- re un protocollo chirurgico predici- bile, con risultati paragonabili agli studi similari su pazienti sani. Sul- la base della letteratura e di questi dati, il rischio di sviluppare MRONJ associato alla chirurgia implantare resta apparentemente basso per i pazienti in terapia con bifosfonati per via orale e/o intramuscolo. 1. Kimmel D.B. 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Fig. 8 - RX periapicale a 24 mesi di follow-up.

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