5Implant Tribune Italian Edition - Marzo 2015 Clinica & Pratica Corso di ortodonzia pre-chirurgica 26/27 giugno 2015 Relatore: Giovanna Perrotti Corso di chirurgia ortognatica 03/04 luglio 2015 Relatore: Aldo Bruno Giannì Corso di chirurgia ricostruttiva ossea pre-implantare ed implantare, chirurgia senza ricostruzioni ossee 18/19 settembre 2015 Relatori: Tiziano Testori, Aldo Bruno Giannì Corso di ortodonzia pre-chirurgica, chirurgia ortognatica e chirurgia implantare Corso teorico-pratico con live surgery Il corso è indirizzato agli ortodontisti e agli specializzandi di ortodonzia e chirurgia maxillo-facciale che desiderano aumentare il loro livello di conoscenza dell’ortodonzia pre-chirurgica. Il corso aiuta ad incrementare le fasi di comunicazione fra ortodontista e chirurgo in quanto fornisce un protocollo ben dettagliato della fase diagnostica e dei passaggi terapeutici ortodontici. Il modulo di “Chirurgia rico- struttiva ossea pre-implantare ed implantare, chirurgia senza ricostruzioni ossee” è rivolto a tutti i chirurghi orali ed implantologi. Per info e iscrizioni: Lake Como Institute® - via Rubini, 22 - 22100 Como - Tel.: 031/2759092 - Fax: 031/243027 - info@lakecomoinstitute.com << pagina 4 Il workflow tipo dell’ortodonzia per la fase diagnostica, che com- prende la cefalometria bidimensionale e tridimensionale, l’analisi dei modelli e l’analisi estetica dei tessuti molli, è riportato come protocollo per la fase diagnostica dei casi candidati alla chirurgia ortognatica e alle grandi riabilitazioni implantoprotesiche. Qual è l’obiettivo del Corso di Ortodonzia prechirurgica e come si inserisce il Total Face Approach in questo ambito? Il corso si propone di mostrare un moderno approccio alla ge- stione dei casi ortodontici candidati alla chirurgia ortognatica, sia con dentatura completa sia edentuli, per i quali è richiesta una valutazione della malocclusione su base scheletrica. Il pro- tocollo Total Face Approach si avvale della diagnostica digitale tridimensionale. Il corso si propone di spiegare come l’ausilio della diagnostica tridimensionale sia ormai diventato strumen- to fondamentale per il riconoscimento e la classificazione delle anomalie scheletriche e per la programmazione virtuale del pia- no di trattamento (Figg. 2a-d). *** Prof. Tiziano Testori, Responsabile del Reparto di Implantologia e Riabilitazione Orale presso la Clinica Odontoiatrica (Diret- tore: Prof. R.L. Weinstein), I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi, Università degli Studi di Milano. Si parla tanto di semplificazione e mininvasività. Qual è il suo punto di vista? La semplificazione dei protocolli clinici, unita a una riduzione dell’invasività del trattamento, è ormai da tempo una realtà cli- nica in implantologia. Questi due importanti obiettivi devono però essere contestualiz- zati nella condizione clinica di ogni singolo paziente e non devono essere l’alibi per trattamenti parziali o incompleti. Una valutazio- ne costi/benefici deve essere parte integrante dell’analisi globale del paziente; la mininvasività come obiettivo assoluto non può esistere in medicina, potrebbe essere solo un concetto sofisticato di marketing per attrarre paziente o giustificare l’incapacità di Figg. 3a, 3b Fig. 5 Fig. 6 Figg. 4a-g eseguire alcuni interventi chirurgici richiesti dalla condizione cli- nica del paziente. Quali sono le principali alternative terapeutiche alle ricostruzioni ossee? Un’attenta valutazione delle alternative terapeutiche nel settore latero-posteriore del mascellare permette in molti casi di evitare interventi più invasivi senza ridurre la percentuale di successo implantare. Nella ricostruzione del mascellare, in caso di atrofie monolaterali o bilaterali in pazienti parzialmente o totalmen- te edentuli, esistono alcune alternative terapeutiche che devono essere prese in considerazione; infatti, un insufficiente volume osseo nei settori latero-posteriori non rappresenta di per sé l’in- dicazione a eseguire interventi di ricostruzione ossea. Un’attenta valutazione delle possibili alternative rappresenta un’opzione te- rapeutica in tutti i pazienti che, per problemi di medicina genera- le, patologie presenti a livello del seno mascellare, età avanzata o per motivazioni psicologiche, non possono sottoporsi a un inter- vento chirurgico più invasivo quale l’elevazione del seno mascella- re. Nei pazienti che presentano la mancanza dei denti posteriori bisogna valutare con attenzione che vi sia l’indicazione funzio- nale e/o estetica che giustifichi l’atto terapeutico, tenendo conto delle richieste del paziente che possono essere sia funzionali che estetiche. Un ulteriore parametro da considerare nella scelta di un trattamento alternativo è rappresentato dalla minore comples- sità della tecnica chirurgica, che consente di ridurre la morbilità, l’insorgenza di complicanze e un postoperatorio più rapido. Un’attenta valutazione delle procedure alternative tende a ridurre il numero di indicazioni per procedure complesse e invasive, come il rialzo di seno o innesti ossei. In relazione alla condizione clinica, le alternative terapeutiche a un rialzo sinusale sono fondamental- mente quattro: – impianti corti (Figg. 3a, b); – impianti pre e post-sinusali; – impianti inclinati in senso mesio-distale (Figg. 4a-g; Figg. 5, 6); – impianti con cantilever distale. Un’attenta valutazione delle alternative terapeutiche nel settore latero-posteriore del mascellare permette, in molti casi, di evita- re interventi più invasivi senza ridurre la percentuale di successo implantare.