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Implant Tribune Italian Edition

8 Implant Tribune Italian Edition - Marzo 2015Pianificazione 3D << pagina 7 Con strumenti digitali innovativi, i denti possono essere virtualmente estratti nel volume ricostruito in 3D, aiutando il medico a compren- dere l’anatomia locale per iden- tificare i potenziali siti destinati agli impianti (Figg. 4a, b). In questo esempio, la cresta alveolare si è con- siderevolmente ridotta alla sommi- tà. Per facilitare il posizionamento dell’impianto, la cresta ha richiesto un’alveolectomia, riducendola di circa 8-10 mm. Le applicazioni software avanzate consentono di sezionare l’osso in base al piano desiderato. Un modello di riduzione ossea spe- rimentato dall’autore può essere simulato dal software e quindi fab- bricato per aiutare nella rimozione di osso (Figg. 5a, b). Il modello di ri- duzione si inserisce sulla cresta, per- mettendo la visualizzazione comple- ta dell’osso residuo da sezionare a partire dalla cresta alveolare. Si può anche simulare l’appiattimento del- la cresta, migliorando notevolmente l’apprezzamento della restante topo- grafia ossea da parte del clinico. (Figg. 6a, b). La quantità di osso da rimuovere può essere visualizzata come mostrato in Figura 7a e poi valutata da chi dovrà realmente po- sizionare l’impianto nell’osso (Fig. 7b). Le visioni occlusale e vestibola- re rivelano la nuova larghezza utile dell’osso crestale per il posiziona- mento dell’impianto (Figg. 8a, b). La visualizzazione della cresta ossea può aiutare nella determinazione dei siti ideali riceventi dell’impian- to. Tuttavia, è bene notare che devo- no essere considerate tutte le altre sezioni per apprezzare le strutture anatomiche vitali adiacenti e la ri- manente topografia della zona an- teriore mandibolare, prima di poter finalizzare qualsiasi pianificazione. Si possono rapidamente simulare alcune differenti opzioni e poi di- scuterle con il paziente e con tutti i membri del team implantare. L’uso di un modello di riduzione ossea può facilitare la rimozione accurata dell’osso e il posizionamento imme- diato degli impianti, eliminando la necessità di due interventi chirur- gici separati e minimizzando così la condizione patologica del paziente. Nel caso mostrato è stata inizial- mente proposta al paziente un’over- denture su impianti. Pertanto, i siti destinatari sono stati determinati sulla base dell’osso disponibile nel- la sinfisi mandibolare a destra e a sinistra del forame mentoniero, va- lutati in proiezione assiale e trasver- sale. Mentre è possibile progettare un’overdenture con impianti nella regione posteriore della mandibola, la posizione usuale degli impianti è all’interno della regione sinfisaria. Le scelte erano quelle di inserire due impianti, tre impianti, o quattro im- pianti tra i due forami mentonieri (Figg. 9a-d). L’area della sinfisi non è esente da rischi. È necessaria una proiezionetrasversalepervalutarelo spessore delle lamine ossee corticali vestibolare e linguale, e per conosce- re la traiettoria e la topografia della parte anteriore della mandibola. In aggiunta, ci sono vasi sanguigni im- Fig. 14a Fig. 15a Fig. 16a Fig. 14b Fig. 15b Fig. 16b portanti che è stato dimostrato esse- re causa di grave emorragia nel caso vengano perforati. Questi vasi sono diversi da paziente a paziente ed evidenziano l’impor- tanza di una diagnosi in 3D. In questo caso, due di tali vasi sono stati trovati nella zona mediana della sinfisi (frecce rosse) come si vede nella sezione trasversale, che ha rivelato l’ampia perdita ossea cir- costante i denti irrecuperabili (aree gialle; Fig. 10). Impianti virtuali fedeli alla realtà sono stati simulati nell’osso alveo- lare residuo (Figg. 11a-d). È stata simulata una mascherina chirurgica per mettere gli impianti nelle posizioni desiderate e appog- giata sull’osso ridotto vestibolare e linguale. In prossimità della linea mediana, dove erano i vasi vitali, si è scelto di non mettere un impianto per evitare potenziali complicanze chirurgiche (Fig. 12). La dima chirur- gica simulata osteo-guidata è stata visualizzata in vari volumi ricostru- iti in 3D (Figg. 13a-c). I primi due hanno rivelato una vite mediana di stabilizzazione orizzon- tale (Figg. 13a, b) e l’ultimo ha mo- strato un template osteo-guidato senza fissaggio (Fig. 13c). C’è stato bisogno di impianti supplementari per migliorare la stabilità o era in- dicata una protesi ibrida fissa rimo- vibile, siti riceventi supplementari avrebbero potuto essere posizionati in base alla disponibilità anatomica. Allo scopo di dimostrare le capacità dei nuovi paradigmi digitali, cinque impianti virtuali sono stati inseriti nella parte iniziale della cresta al- veolare anteriore dopo che i denti sono stati estratti virtualmente (Fig. 14a). Si possono ulteriormente mi- gliorare le posizioni degli impianti collocando abutment gialli spor- genti che si estendono al di sopra del piano occlusale. Utilizzando la trasparenza selettiva, si possono regolare l’opacità e la translucenza delle diverse strutture. Sono state illustrate, mediante l’u- so di software avanzati, osteotomie orizzontali per poter mettere gli im- pianti nella stessa posizione verti- cale della cresta appena ridotta (Fig. 14b). Il rapporto tra gli impianti si può valutare in tutte le dimensioni (Fig. 15a, b). Inoltre, è importante la- sciare ampio spazio tra gli impianti più posteriori, il nervo alveolare in- feriore e il forame mentoniero. Una volta che le posizioni degli impianti sonostatecompletate,sipuòsimula- re una guida chirurgica (Figg. 16a, b). Si noti che gli impianti erano tut- ti paralleli, cosa che può essere d’aiuto nella fabbricazione delle overdenture in laboratorio e per raggiungere l’adattamento passi- vo nelle strutture fisse (Fig. 16c). Il rapporto tra la posizione del dente originale e gli impianti simulati può essere apprezzato nella Figura 16d. Se si desidera una protesi ibri- da fissa rimovibile, full-arch CAD/ CAM in zirconio, o una procedura di carico immediato, la possibilità di simulare la posizione dell’im- pianto con una accurata valuta- zione della posizione desiderata del dente, migliorerà le fasi chirur- giche, protesiche e di laboratorio. Conclusione L’avvento della costruzione di pro- tesi completa si è evoluto con l’a- dozione di concetti di overdenture sia per restauri su denti naturali sia per quelli su impianti. Sono stati sviluppati protocolli protesici con- venzionali per facilitare le fasi di diagnosi, il piano di trattamento e di laboratorio. Questi includono ra- diografie periapicali convenzionali, radiografie panoramiche, esame orale e studio dei modelli montati su articolatore. Utilizzando questi concetti, il me- dico può valutare alcuni aspetti importanti della presentazione anatomica del paziente, tra cui la dimensione verticale dell’occlusio- ne, il supporto labiale, la fonetica, la linea del sorriso, l’overjet, l’overbite e i contorni della cresta, e può otte- nere una conoscenza di base delle strutture ossee sottostanti. >> pagina 9

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