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Implant Tribune Italian Edition

23speciale regenerationImplant Tribune Italian Edition - Marzo 2015 sr < pagina 22 Ciò significa che l’innesto di uno scaf- fold SFF avrebbe un vantaggio in ter- mini di osteoconduzione paragonato al livello degli scaffold convenzionali. Si è constatato che le interazioni biolo- giche potrebbero aumentare con l'uso di impalcatura ossea porosa fabbrica- ta tramite SFF. Il risultato dell’esame microscopico non ha rilevato alcuna reazione patologica all’innesto nel tessuto circostante e una buona gua- rigione dei tessuti sia con scaffold SFF che RPM dopo 12 settimane. Pertanto tutti gli scaffold HA prodotti tramite SFF e PRM sono biocompatibili e oste- oconduttivi. Mangano et al. nel 201220 hanno stu- diato l’utilizzo di CAD/CAM HA scaf- fold sul rialzo del seno mascellare e su difetti verticali di cresta dell’osso mascellare e mandibolare in associa- zione con l’inserimento di impianti in titanio, evidenziando eccellenti ri- sultati clinici. Nel primo studio sono statianalizzatiscaffolddiHAdisegnati su misura in relazione alla forma dei difetti ossei sull’osso mascellare di 10 pazienti diversi. Dalle misurazioni istomorfometriche effettuate 8 mesi dopo l’innesto, l’osso neoformato era clinicamente stabile per consentire un correttoposizionamentodegliimpian- ti.Intotalesonostatiposizionati10im- pianti. Al termine dello studio nessun impianto è stato perso e tutti gli im- pianti erano ancora funzionali, dando un tasso di sopravvivenza del 100%. Nessuno degli impianti ha causato do- lore, suppurazione o essudazione o era clinicamente mobile. Nessun impian- to ha avuto complicanze protesiche o hamostratounaloneradiotrasparente perimplantare a lungo termine. Nel secondo studio, Figliuzzi et al.,28 hanno valutato gli scaffold di idrossia- patite CAD/CAM per aumentare l’osso posteriore mandibolare e ridurre al minimo l’intervento chirurgico quan- do è presente una grave atrofia. Non sono state osservate complicazioni cli- niche durante il periodo di guarigione di 6 mesi. Al richiamo 6 dopo mesi, era presen- te un osso neoformato ben integrato clinicamente che riempiva completa- mente i difetti mandibolari posteriori. I campioni erano composti da preesi- stente osso maturo compatto in fase di rimodellamento, osso trabecolare di recente formazione e alcune particelle di biomateriale. L’osso era ben organiz- zato, con diversi osteoni in evidenza. All’interno della struttura porosa di HA è stata osservata la formazione di nuovotessutoosseo,conformazionedi matrice osteoide in fase di mineraliz- zazione. Sono stati inseriti gli impianti e, al controllo dopo un anno, i restauri protesicisupportatidaimpiantihanno mostrato una buona integrazione fun- zionale ed estetica. L’affidabilità degli scaffold di idrossiapatite CAD/CAM è stata inoltre valutata su cinque pa- zienti sottoposti a dieci rialzi del seno mascellare in associazione con una membrana PTFE29 . Non si sono verifi- cate complicanze chirurgiche. Subito dopo l’intervento chirurgico, le radio- grafie endorali post-operatorie peria- picali hanno dimostrato che i blocchi di HA hanno riempito esattamente i difetti. Sei mesi dopo l’intervento, l’a- nalisi CBCT radiografica ha conferma- to una radiopacità del pavimento del seno mascellare in tutti i pazienti. Non sono stati osservati segni clinici di pa- tologia del seno e nessun paziente ha mostrato alcun segno di sinusite. Sono stati inseriti 19 impianti. Al termine dello studio, dopo due anni di carico funzionale, tutti gli impianti erano in funzione e non si erano verificate complicazioni cliniche o protesiche. La valutazioneradiograficaharivelatoun minimo riassorbimento osseo margi- nale e una buona stabilità del tessuto osseo perimplantare. Conclusione Tra i materiali sintetici, l’idrossiapatite ha dimostrato eccellente osteocondut- tività e biocompatibilità in vitro e in vivo rispetto ad altri biomateriali. L’in- nesto di idrossiapatite viene sterilizzato attraverso l’utilizzo di raggi gamma ed è adatto alla fresatura e alla rifinitura a seconda del modello e della CT. Viene poi sterilizzato con autoclave, come in tutte le procedure chirurgiche odonto- iatriche. Per rifinire il materiale bisogna utilizzare delle frese apposite poiché, essendo una miscela di idrossiapatite al 60%, non presenta la stessa rigidi- tà dell’osso autologo, ma in ogni caso sufficiente per permettere la fresatura e il posizionamento di una vite chirur- gica di stabilizzazione. L’idrossiapatite porosa è più facilmente riassorbibile e più osteoconduttiva dell’idrossiapatite non porosa, tuttavia la forza diminui- sce esponenzialmente con l’aumento della porosità. Prove meccaniche han- no dimostrato che scaffold di HA con diametri dei pori che variano tra 400 e 1200 micron hanno un modulo di com- pressione e di resistenza nell'intervallo dell’osso trabecolare umano; ciò impli- ca che essi possono essere facilmente utilizzati per riabilitazioni ossee estese. Diversi studi in vivo hanno raggiunto ottimi risultati clinici e radiologici uti- lizzando scaffold di HA come innesti prima del posizionamento di impianti anche dopo diversi mesi, sia su mandi- bola che su osso mascellare umano. In conclusione,utilizzandolatecnicaCAD/ CAM per scaffold di HA, si potrebbe au- mentarelastabilitàdegliinnestieridur- re il tempo chirurgico operatorio. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. 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