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Implant Tribune Italian Edition No.1, 2018

Implant Tribune Italian Edition - Marzo 2018 Pratica & Clinica 7 Epitesi extraorali: sistema di ritenzione mediante impianti osteointegrati e barra Autori_Gianfranco Gassino*, Santo Caliò**, Norma Bocca*** *Professore Associato Università degli studi di Torino (dal 2006). Dirigente medico - Responsabile S.S. Riabilitazione protesica post traumi e neoplasie - Città della Salute e della Scienza - Ospedale Molinette - CIR Dental School, responsabile Prof. Stefano Carossa, Torino. **Odontotecnico e frequentatore del reparto S.S. Riabilitazione protesica post traumi e neoplasie - Città della Salute e della Scienza - Ospedale Molinette - CIR Dental Scho- ol, responsabile Prof. Stefano Carossa, Torino. ***Dottoressa in Odontoiatria e Protesi Dentaria e frequentatrice del reparto S.S. Riabilitazione protesica post traumi e neoplasie - Città della Salute e della Scienza - Ospe- dale Molinette - CIR Dental School, responsabile Prof. Stefano Carossa, Torino. L’Autore ha preso in esame l’oppor- tunità di trattare difetti facciali mediante l’utilizzo di protesi in sili- cone. L’obietti7o primario del prote- sista è confezionare una protesi fac- ciale (epitesi) che abbia un risultato estetico soddisfacente e che sia psi- cologicamente accettata dal pazien- te. Le aspettati7e non realistiche da parte del paziente comportano il mancato utilizzo della protesi, con conseguente difficoltà al reinseri- mento nell’ambito sociale. I difetti facciali possono essere ti7e è uno degli obietti7i più impor- tanti dell’approccio terapeutico. Caso clinico: ripristino protesico di un difetto auricolare post trauma L’atto chirurgico de7e essere fina- lizzato a garantire un’ottimale pro- gnosi protesica: difetti auricolari totali sono abbastanza facili da ri- pristinare, comparati a difetti par- ziali in cui residuano parti dell’o- recchio (Fig. 1). È pertanto sempre consigliabile a7ere un’asportazione chirurgica completa dell’orecchio e lasciare tessuto aderente all’osso. Il trago do7rebbe essere quando pos- sibile risparmiato in quanto defini- sce la linea di giunzione tra la pro- tesi e la cute. Rappresenta inoltre una struttura importante per il po- sizionamento della protesi. Nei pa- zienti con difetti maxillo-facciali che richiedono ampia demolizione chirurgica è indispensabile un ap- proccio multidisciplinare, o77ero il consulto collegiale tra chirurgo maxillo-facciale, protesista, psico- logo e paziente. Dopo a7er informato il paziente sulla natura del difetto e sulla fu- tura protesi, prima dell’inter7ento si procede a rile7are un’impron- ta dell’orecchio e ad eseguire una documentazione fotografica (Figg. 2a-2c). S7iluppata l’impronta 7iene duplicato il modello ottenendo l’o- recchio in cera, che 7errà poi posi- zionato e adattato dopo l’inter7ento chirurgico. Il ripristino protesico auricolare definiti7o può essere pre- ceduto da una protesi pro77isoria a distanza di due o tre settimane dall’inter7ento. Impronta Nei difetti auricolari, essa può es- sere ottenuta con il paziente in posizione supina. Il meato acusti- co esterno de7e essere chiuso con garza 7aselinata, onde e7itare che il materiale si impegni all’interno. Durante il rilie7o dell’impronta è importante e7idenziare l’esatta proiezione cutanea dei mo7imenti condilari, onde e7itare la dislocazio- ne della protesi. È quindi applicato il materiale da impronta. Siringhe o spatole possono essere usate per de- positare il materiale da impronta in aree difficili o sottosquadrate. Ma- teriali da impronta più usati sono l’alginato, il polisolfuro e il silicone. Prima che il materiale da impronta indurisca, 7iene apposta della garza 7aselinata, su cui, ad indurimento a77enuto, si posiziona uno strato di gesso Contura. In questo modo l’im- pronta può essere rimossa senza 7e- nire deformata (Figg. 3a-3c). > pagina 8 Fig. 1. Fig. 2a. Fig. 3a. causati da traumi, da malformazio- ni congenite o da esiti chirurgici di neoplasia. Le prime sono di norma trattate con la chirurgia plastica ri- costrutti7a, mentre gli esiti chirur- gici do7uti a tumori epiteliali sono per lo più riabilitati mediante prote- si. Sia la ricostruzione chirurgo-pla- stica che la ricostruzione protesica comportano limitazioni: il chirurgo plastico è limitato dalla quantità di tessuto disponibile, dalla compro- missione del letto 7ascolare locale do7uta alla radioterapia, dal biso- gno periodico di controllare 7isi7a- mente il difetto oncologico e dalle condizioni fisiche del paziente. Il protesista è limitato nella rico- struzione protesica dal tipo di mate- riale a disposizione, dalla quantità di tessuto molle non perfettamente aderente ai piani ossei sottostanti, dalla difficoltà di ritenzione protesi- ca e dall’accettazione del manufatto protesico da parte del paziente. Nei pazienti con grandi tumori facciali che richiedono ampie demolizioni chirurgiche il metodo di ricostru- zione de7e essere definito prima dell’inter7ento chirurgico demoli- ti7o, coin7olgendo il paziente nella discussione. Un paziente moti7ato e informato delle realistiche aspetta- Fig. 2b. Fig. 3b. Fig. 2c. Fig. 3c.

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