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Dental Tribune Italian Edition No. 9, 2017

Dental Tribune Italian Edition - Settembre 2017 Ricerche Internazionali 9 Studi odontoiatrici senza protocolli di protezione dagli agenti patogeni ematici Atlanta (Usa). I risultati di un’indagine web dimostrano che oltre un quarto degli studi dentistici privati che vi hanno partecipato non aveva un piano di controllo dell’esposizione agli agenti pato- geni (ECP). Condotto dal National Institute for Occupational Safe- ty and Health (NIOSH) e dall’Organization for Safety, Asepsis and Prevention, si tratta di una delle prime ricerche a prendere in esa- me quale sia la consapevolezza del problema negli studi dentistici e il loro adeguamento ai livelli di protezione patogena adottati dall’Occupational Safety and Health Administration. Lo standard contempla le varie circostanze in cui gli addetti dello studio odontoiatrici potrebbero entrare in contatto con sangue o altri liquidi organici nello svolgimento del loro lavoro. Vengo- no inoltre descritte le cautele per proteggerli da agenti patogeni come il virus dell’epatite B, dell’epatite C e l’HIV, trasmissibili dal paziente al sanitario attraverso il sangue o altri fl uidi del corpo. Nel complesso, a completare il sondaggio online hanno provve- duto 1.059 studi odontoiatrici degli Stati Uniti. Secondo i risultati, il 28% non disponeva di uno specifi co piano di controllo scritto, il 4% non sapeva nemmeno se ne possedeva uno. Inoltre, il 50 per cento, pur essendo sprovvisto di uno specifi co protocollo non aveva alcuna intenzione di redigerne uno nei 12 mesi seguenti, mentre il 20 per cento pur avendone uno, non aveva seguito tutte le sue indicazioni. Per quanto riguarda quest’ultimo dato, le mo- tivazioni ricorrenti sono state “non sapevo che fosse necessario” “mancano le competenze” e “non c’è tempo”. «Avere un effi cace piano di controllo dell’esposizione ai patogeni, consultabile da tutti nello studio odontoiatrico permette di pro- teggere il personale sanitario al meglio e salvaguardare i pazienti dall’esposizione agli agenti patogeni ematici. Identifi care gli even- tuali ostacoli all’attuazione di tale protocollo è un passo fonda- mentale per renderlo effi cace» dichiara il direttore della NIOSH, John Howard. «I risultati impongono la necessità di una maggiore (e continua) formazione sui metodi per prevenire l’esposizione professionale agli agenti patogeni ematici dello studio odontoia- trico». Intitolata “Use of bloodborne pathogens exposure control plans in private dental practices: Results and clinical implications of a national survey” l’indagine è stata pubblicata nel numero di giugno del Compendium of Continuing Education in Dentistry. Dental Tribune International Gli operatori dello studio dentale sono esposti al rischio di agenti patogeni ematici. (Photograph: Gingo_o/Shutterstock) Pazienti più soddisfatti con la realtà virtuale Pazienti odontoiatrici coinvolti in una camminata virtuale lungo la spiaggia di Wembury nel Devon, hanno avvertito meno dolore di quelli inseriti in un ambiente virtuale cittadino. Lo h accertato una ricerca compiuta nel Devon (GB). 3500 CASI PIÙ UNO... ...IL TUO. IL DR. AQUILIO SVILUPPA PER TE I TUOI CASI DI ORTODONZIA INVISIBILE CON ALLINEATORI A D V ( 1 / 4 V E R T ) 1 5 6 x 1 8 5 Da oggi puoi offrire ai tuoi pazienti questo tipo di trattamento grazie alla consulenza del Dr. Aquilio, uno dei massimi esperti in Europa e primo in Italia per numero di casi trattati. ciò ti consentirà di offrire ai tuoi pazienti un TRATTAMENTO DI QUALITÀ STRAORDINARIA grazie all’esperienza maturata in più di 3500 casi trattati. PER APPROFONDIRE LE MODALITÀ DELLA CONSULENZA VAI SUL SITO www.consulenze-aquilio.it OPPURE CHIAMA IL DR. AQUILIO AL NUMERO 011 0446747 o scrivi a emidio.aquilio@consulenze-aquilio.it CONSULENZE Dmvon (GB) – Anche se la realtà virtua- le (VR) è in crescita costante in odon- toiatria, raramente se ne è misurata l’effi cacia in ambienti virtuali diversi. Uno studio condotto da un team delle Università di Plymouth, Exeter e Bir- mingham – in collaborazione con lo studio dentistico Torrington (Devon) – ha scoperto che i pazienti usufrui- scono di una miglior esperienza com- plessiva allorchè sono immersi in un percorso virtuale in una zona costie- ra rispetto a una città. I pazienti che hanno preso parte alla ricerca sono stati sottoposti a caso a tre situazioni diverse: a procedure tradizionali sen- za utilizzare la realtà virtuale, a una passeggiata nei dintorni di una città virtuale, ma anonima, oppure ad una passeggiata lungo la spiaggia di Wem- bury, nel Devon. I pazienti sottoposti alla procedura virtuale erano dotati di auricolari e comandi palmari. Lo studio ha scoperto che il gruppo che aveva camminato lungo il lito- rale aveva avvertito meno dolore e si ricordava di questo particolare, cosa che non era avvenuta nel gruppo im- pegnato nella passeggiata in città. «L’uso della realtà virtuale in ambito sanitario è in aumento, ma occorrono dimostrazioni più rigorose sull’effet- tivo miglioramento dell’esperienza vissuta dai pazienti» dice Karin Tanja- Dijkstra, principale artefi ce della ri- cerca, che – a suo parere – dimostra che nelle giuste condizioni la tecnolo- gia può essere utilizzata per aiutare i pazienti ma anche gli operatori. Gli autori sottolineano come l’am- biente virtuale a cui sono sottoposti i pazienti è elemento essenziale di ri- duzione del dolore e dell’ansia duran- te la visita dal dentista. «Poiché la pas- seggiata per la città virtuale non ha migliorato i risultati, questo dimostra come non sia suffi ciente solo distrar- re il paziente, ma l’ambiente deve es- sere accogliente e rilassante» dice Sa- bine Pahl, coordinatrice della ricerca presso l’Università di Plymouth. «Sarebbe interessante applicare que- sto approccio ad altri contesti quali un luogo di lavoro o altre situazioni sanitarie». Intitolato “The soothing sea: A virtual coastal walk can reduce experienced and recollected pain” lo studio è stato pubblicato online il 14 giugno sul giornale Environment and Behavior. Dental Tribune International

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