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Dental Tribune Italian Edition No. 9, 2017

6 Attualità Dental Tribune Italian Edition - Settembre 2017 Il 2016 conferma il recupero del mercato italiano produzione domestica e un’altra di importazione, ha avuto una crescita che si attesta intorno al 7,7%, uno svi- luppo che ha superato la doppia cifra in alcuni ambiti come quello della Radiologia, del Cad-Cam e dei Riuniti (Grafi co 2). Il consumo si è invece at- testato intorno al 5% di crescita, il che conferma uno sviluppo strutturale del settore, che ottiene performances di gran lunga superiori all’andamen- to del paese nel suo complesso, anche se la crescita del consumo è dovuta in particolar modo alla trasformazio- ne di prodotti in servizi nel mondo delle elaborazioni Cad-Cam e degli allineatori ortodontici. Il mercato ha quindi superato il valore di 1,2 miliar- di di euro, un tetto che non veniva raggiunto dal 2008; possiamo quindi affermare di trovarci di fronte a un recupero effettivo. In questo conte- sto positivo della domanda interna, i fabbricanti dei settori maggiormente legati alle aree di sviluppo descritte, cioè quelle tecnologiche, hanno po- tuto intercettare la situazione con- giunturale positiva. In ultimo, non va dimenticato che gli incentivi fi scali il dentale Milano, 5 luglio 2017 – Un 2016 dav- vero diverso dagli anni che hanno caratterizzato italiano nell’ultimo decennio. Per la prima volta, infatti, la produzione italiana è stata sostenuta soprattutto dalla cre- scita interna (Grafi co 1). I primi dati in proiezione dello Studio di Settore Unidi segnalano, infatti, un trend di sviluppo costante del sistema pro- duttivo italiano, ben oltre la crescita della produzione industriale del Pae- se prevista al 6,5% e un tasso medio composto annuale del 5% nel periodo dal 2009 al 2016, ma con un rallen- tamento dell’export, che rimane in ogni caso di segno positivo. Il merca- to interno, invece, ha avuto una vera e propria esplosione degli investimenti da parte di studi dentistici e labora- tori odontotecnici che, sostenuti da un’indubbia ripresa degli accessi dal dentista e della spesa odontoiatrica (certifi cati da Istat), da un rinnovato clima di fi ducia degli operatori e, so- prattutto, dagli incentivi fi scali del super ammortamento, hanno gene- rato una crescita a due cifre per ciò che concerne i beni durevoli. Il sell- out italiano (valore del mercato fi nale a studi e laboratori), che include una parte di prodotti e attrezzature di Punte soniche SonoImplant. Foratura del sito implantare in assoluta sicurezza. Le punte SonoImplant** elevano lo standard implantologico, garantiscono il controllo continuo durante la foratura e permettono la correzione dell’asse implantare in corso d’opera. PROMOZIONE LIMITATA ** Punte soniche ideate dal Dott. Ivo Agabiti www.komet.it info@komet.it Kit 4649A che include 7 punte SonoImplant e il portastrumenti autoclavabile In promozione a € 1.290*+ iva * Fino a esaurimento scorte, presso i partner aderenti all’iniziativa tesi a favorire gli investimenti si chiu- deranno probabilmente a fi ne 2017; quest’anno potremo quindi trovarci nuovamente di fronte ad un eserci- zio molto positivo sul fronte interno, ma sarà fondamentale considerare in anticipo la fi siologica contrazione prevista per il 2018, che potrà essere compensata solo da un solido posizio- namento nel mercato internazionale. Fonte UNIDI Gli italiani stanno tornano dal dentista *In blu i dati puntuali di ISTAT e in azzurro quelli stimati da Key-Stone sulla base di macro economici correlati. Il 2016 (f. sta per forecast) è stimato prudenzialmente. Ho letto con interesse l’articolo pubblicato su Dental Tribune Italia il 19 giugno che titolava “In Italia è in corso la rinuncia alle cure? Per il Censis sì, ma non tutti sono d’accordo”. Ecco alcune rifl essioni che riporto qui di seguito, in merito alle cure dentali. Il ricorso alle cure odontoiatriche è piuttosto lontano dalle dinamiche della salute pubblica, poiché si tratta di un settore quasi totalmente privato, nel quale – sia pur con grandi eterogeneità a seconda delle classi socio economiche di appartenenza della popolazione – le crisi economiche e ancor di più quelle sociali (mi riferisco in particolare ai dati sull’occupazione, che hanno un impatto enorme sulla fi ducia dei consumatori) condizionano in modo marcato l’accesso alle terapie e l’entità degli investimenti degli italiani in cure odontoiatriche, soprattutto per le prestazioni di alto valo- re unitario, come la protesi e l’ortodonzia. Dopo la prima crisi del 2009 e una lenta ripresa nel biennio 2010-2011, tutti i dati in nostro possesso – provenienti dalle ricerche Key-Stone – e le rilevazioni dei principali istituti nazionali di ricer- ca, ISTAT in primis, hanno certifi cato un vero e proprio crollo degli accessi allo studio dentistico, con una perdita stimata di almeno 3 milioni di pazienti e un calo dei ricavi (fonte ISTAT) di poco più di 1 miliardo di euro, in entrambi i casi tra il 2008 e il 2013. Nel 2014 tutti i dati di mercato del settore hanno cambiato tendenza, dagli ac- quisti dei dentisti (in quantità di dispositivi utilizzati) sino ad arrivare alle rile- vazioni puntuali di ISTAT, che nel 2015 hanno documentato un grande ritorno degli italiani dal dentista (ma potrebbe trattarsi di un normale rimbalzo fi siolo- gico a causa dei tanti rinunciatari alle cure degli anni precedenti), e un recupero delle dimensioni di mercato pre-crisi, perlomeno sul numero di accessi, mentre i ricavi, secondo nostre stime, sono ancora inferiori al 2007. Nel biennio 2013- 2015 si è potuto assistere a una crescita media del 14% sia del numero di cittadini che hanno avuto accesso alle cure sia della spesa media dichiarata dalle famiglie italiane, tornata a sfi orare i 10 miliardi di Euro. Vediamo nel dettaglio alcuni di questi indicatori. Le famiglie che hanno dichiarato una spesa odontoiatrica, e che hanno quindi avuto accesso al dentista, nel 2013 erano – secondo ISTAT – circa 14,1 milioni, con un totale di pazienti curati di poco superiore ai 22 milioni; nel 2015 la stessa ricerca ha misurato in 16,1 le famiglie con spesa odontoiatrica per un totale di 25,2 milioni di pazienti. Si tratta di un aumento di 2 milioni di famiglie e di 3 milioni di pazienti in due anni. Il peso della popolazione assistita è quindi passato dal 38% del 2013 a circa il 43% nel 2015, con un ulteriore aumento nel 2016 certifi cato dalla crescita costante dei consumi degli studi dentistici in volumi. Siamo ancora lontani dalle medie di accesso di altri grandi paesi euro- pei, ma va sottolineato che le nazioni che possono vantare un ricorso maggiore al dentista possono anche contare su politiche di welfare odontoiatrico, dalle assicurazioni e fondi integrativi al sostegno pubblico, metodi che a noi italiani paiono quasi proibiti. Roberto Rosso

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