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Dental Tribune Italian Edition

18 Dental Tribune Italian Edition - Gennaio 2016Teknoscienza 1. Leone L, Mangialardo S. Carillon. Ed. Petrini, 2003, Torino. 2. Engelman JA. Measurement of perioral pressure during playing of musical wind instruments. Am J Orthod 1965,51:856-864. 3. Porter MM. Dental problems in wind instruments. 1. Dental aspects of embrochure. Br Dent J 1967; 123: 393-396. 4. Licostini. Psico-Anatomia del Clarinettista (Percorsi dinamici dell’apprendimento della tecnica Clarinetisitica). Ed. Alessandro Ricordi, 2005, Milano. 5. Fuhrimann S, Schupbach A, Thuer U, Ingervall B. Natural lip function in wind instrument players. Eur J Orthod 1987;9:216-223. 6. Prensky HD, Shapiro GI, Silverman SI. Dental diagnosis and tre- atment for musicians Spec Care Dentist 1986;6:198-202. 7. Gambichler T, Boms S, Freitag M. Contact dermatitis and other skin conditions in instrumental musicians. BMC Dermatol. 2004 Apr 16;4:3. 8. Herman E. Dental considerations in the playing of musical instru- ments. 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Il 67% lavava i denti 2 voltealgiorno;il37%usavalospazzo- lino manuale, lo spazzolamento del- la lingua veniva effettuato dal 22%, i collutori erano usati dal 21%, il filo interdentale dal 17% e solo il 3% uti- lizzava lo spazzolino elettrico. Un considerevole numero di musici- sti presentava problematiche dento- scheletriche: deviazioni miofun- zionali, problematiche ATM (scatti e scrosci articolari, difficoltà nella massima apertura), deviazioni sche- letriche persistenti in apertura e in chiusura. Particolarmente evidenti le problematiche gengivali e parodon- tali anche nei soggetti giovani. Nei musicisti adolescenti sono state frequentemente rilevate abitudini viziate (onicofagia, deglutizione ati- pica, tittilofagia, mordicchiamento di labbra/oggetti), disgnazie e in- fiammazioni gengivali, che andreb- bero monitorate con trattamenti preventivi e correttivi al fine di mi- gliorare lo stato di salute orale e ga- rantire una lunga attività professio- nale. Nel campione dei professionisti (maestri), le problematiche eviden- ziate erano di gran lunga maggiori, lasciando ipotizzare che oltre all’in- vecchiamento fisiologico, l’utilizzo di strumenti a fiato potrebbe influi- re sul cambiamento sia dell’apparato maxillo-facciale sia sul modo di suo- nare. I musicisti possono continuare a suonare il loro strumento sino a età avanzata, ma ci sono condiziona- menti a carico di denti e tessuti molli che causano segni di invecchiamen- to già a trent’anni. Con il tempo, la dentizione frontale inferiore può avanzare a causa della pressione della lingua inducendo spostamenti e creando irregolarità. Spesso i cam- biamenti, seppur gravi, vengono no- tati solo quando cambia il modo di suonare. L’indagine cognitiva ha evidenzia- to la scarsa conoscenza da parte dei musicisti degli eventuali danni che lo strumento potrebbe arrecare alla lorosaluteorale.Isoggettiintervistati sembrano avere una conoscenza em- pirica sull’influenza che potrebbero avere le cure odontoiatriche sulla qualità del suono anche se il 73% del campione ha notato i condiziona- menti delle alterazioni del cavo orale, nella produzione dello stesso. In passato nei criteri di ammissione al conservatorio dei giovani musi- cisti erano previste alterazioni del cavo orale. Coloro che presentavano labbro corto, morso profondo, affol- lamenti dentari venivano scartati. Oggi questi limiti sono stati aboliti, il moderno approccio alla musica pone tutti sullo stesso piano e il costante esercizio diventa l’elemento decisivo per il superamento di ogni ostacolo. Anche l’odontoiatra non sempre è preparato al riguardo. Solo lo specia- lista che conosce gli effetti degli stru- menti sulle strutture oro-facciali e ne comprende le potenziali problema- tiche può suggerire comportamenti preventivi e trattamenti di supporto per i loro pazienti, soprattutto nelle fasi iniziali della loro carriera. L’analisi microbiologica effettuata sulle varie componenti strutturali degli strumenti ha evidenziato la presenza di flora batterica potenzial- mente patogena che richiede quindi la bonifica e una adeguata cura delle componenti medesime. Conclusioni Gli effetti della pratica musicale sull’apparato oro-facciale possono diventare dannosi se quest’arte vie- ne appresa ed esercitata senza cono- scere i limiti dettati dalla fisiologia e ignorando i principi di base della prevenzione. L’igienista dentale con adeguate cam- pagne di informazione e motivazio- ne, sia dei musicisti sia dei professio- nisti del settore odontoiatrico, potrà contribuire alla efficace prevenzione delle alterazioni prese in considera- zione nel presente studio. In quest’ottica sarà disponibile un Vademecum del musicista realizza- to alla luce dei risultati emersi e che potrebbe rappresentare un primo elemento di trait d’union per creare sinergie tra gli operatori sanitari e i musicisti. Casi clinici Dal campione oggetto di studio, sono stati selezionati tre musicisti professionisti con problemi paro- dontali al fine di valutare la possi- bile influenza dell’uso degli stru- menti a fiato, sulla progressione della patologia parodontale. Sono stati eseguiti: OPT; fotografie del cavo orale; raccolti gli indici PSR Pe- riodontal Screening Recording; PCR Plaque Control Record o O’Leary In- dex; GBI Gengival Bleending Index; compilata la cartella parodontale; e infine sono stati effettuati test mi- crobiologici nelle tasche parodon- tali, utilizzando coni di carta sterile e del bocchino di un trombone con un tampone. L’indagine microbiologica è stata condotta dalla prof.ssa A. Mosca pres- so UOC di Microbiologia e Virologia diretta dal prof. G. Miragliotta del Po- liclinico di Bari. Caso clinico 1 Musicista professionista, età 46 anni, fumatore, suonatore di trombone. Presenta incordinata escursione dell’ATM in apertura e chiusura, ipertono dei muscoli ma- sticatori, riassorbimento dell’osso alveolare. Dalla compilazione del PSR è emerso un codice maggiore di 4* e pertanto il paziente è stato sottoposto a un’accurata valutazio- ne parodontale. È stato registrato un PCR del 13%, e un GBI del 20%. È stato eseguito prelievo microbio- logico nei siti 1.7, 2.2, 2.7, 3.2, 3.5, 4.6 con rispettiva profondità di son- daggio 8 mm, 6 mm, 6 mm, 11 mm, 11 mm,10 mm. I risultati dei prelievi microbio- logici hanno indicato la presenza di batteri tipici della malattia pa- rodontale: Prevotella intermedia, Porphiromonas gingivalis, Trepo- nema denticola, Tannarella forsy- thensis, Fusobacterium sp. L’esame microbiologico dello stru- mento ha evidenziato la presen- za di due diverse specie di batte- ri: Staphylococcus auricolaris e Staphylococcus epidermidis confer- mando la scarsa detersione e disin- fezione dello stesso. L’uso dello stru- mento comporta grande perdita di saliva e trasporto di eventuali residui presenti nel cavo orale in assenza di adeguata igiene, con conseguente cattivo odore. Caso clinico 2 Maestro, età 57 anni, non fumatore, ex suonatore di trombone. Presenta lieve clik condilo discale di destra, linea mediana dentale lievemente deviata a destra, precontatto a sini- stra, openbite, ipertono orbicolare, riassorbimento dell’osso alveolare. Dalla compilazione della cartella del PSR è emerso un codice maggiore di 4* e per tanto il paziente è stato sot- toposto a un’accurata valutazione parodontale. La rilevazione del PCR è 29,6%, GBI 18,5%. È stato eseguito prelievo microbiologico nei siti 2.4, 2.6, 4.1, 4.6 con rispettiva profondità di sondaggio. I risultati dei prelievi microbiologici hanno indicato la pre- senza di batteri tipici della malattia parodontale: Prevotella intermedia, Porphiromonas gingivalis, Trepone- ma denticola, Tannarella forsythensis, Fusobacterium sp. L’indagine micro- biologica dello strumento ha eviden- ziato la presenza di: Staphylococcus coagulasi negativi e Staphylococcus viridant. Caso clinico 3 Maestro, età 58 anni, non fumato- re, suonatore di clarinetto. Presenta overbite profondo, frattura zona in- cisale denti anteriori inferiori, iper- tono mentoniero, ipertono muscoli masticatori, riassorbimento dell’osso alveolare. Dalla compilazione della cartella del PSR è emerso un codice maggiore di 4 e per tanto il paziente è stato sottoposto a un’accurata valu- tazione parodontale. Il PCR è del 33%, il GBI 56%. L’indagine microbiologico dello stru- mento ha evidenziato diverse specie di: Staphilococco coagulasi negativi, Streptococchi viridanti, Bacilli difte- roidi, Miceti. Fig. 8 - RX OPT. Fig. 9 - Suonatore di trombone. Fig. 10 - Bocchino esaminato. Fig. 11 - RX OPT. Fig. 12 - Ex musicista di trombone. Fig. 13 - RX OPT. Fig. 14 - Musicista di clarinetto.

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