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Dental Tribune Italian Edition No. 4, 2018

Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2018 News Internazionali 25 Un approccio alla carie a vari livelli avrebbe un’influenza positiva sul suo andamento San Francisco – Un approccio a vari livelli che includa una valutazione del rischio di carie, misure preventi- ve energiche e restauri conservativi può drasticamente ridurne l’inci- denza. Confermando i risultati di una precedente indagine in ambito universitario la ricerca dimostra che anche un protocollo è in grado di modificare la cura in pazienti ad alto rischio di carie. «Abbiamo applicato una ricerca del 2012 UCSF (Caries Management by Risk Assessment) nel mondo re- ale scoprendo che funziona» dice l’autore principale dell’indagine, Peter Rechmann, Professore di Preventive and Restorative Dental Sciences all’Università della Cali- fornia Scuola di Odontoiatria di San Francisco (UCSF). «I pazienti a elevato rischio di carie che hanno usato determina- ti medicinali hanno visto ridurre notevolmente nel tempo il rischio. Quelli inseriti nel gruppo di con- trollo hanno ridotto ancor di più il rischio usando semplicemente me- dicinali da banco in grado di proteg- gere i denti dai batteri». Il Caries Management by Risk Assessment (CAMBRA) è un meto- do originariamente sviluppato nel 2003 da un team guidato dall’allora Rettore della UCSF School of Denti- stry John Featherstone. Prevede un approccio a vari livelli durante il quale i dentisti raccolgono il vissuto medico/dentale dei pazienti, condu- cono esami clinici per valutare la ca- rie e adottano schemi di comporta- mento e trattamenti farmacologici per ottimizzare la protezione. la Per loro ricerca biennale, Rechmann e colleghi hanno reclutato 30 dentisti, 18 da studi privati e tre da cliniche. L’indagine ha coinvolto 460 pazienti di età compresa tra i 12 e i 65 anni, divisi in due gruppi: il gruppo CAMBRA e quello di controllo, con ri- spettivamente 239 e 221 componenti. Nel CAMBRA, i pazienti ad alto ri- schio hanno ricevuto un dentifricio prescritto dal dentista, un collutorio antibatterico a base di clorexidina, mentine allo xilitolo e uno smalto al fluoro. Il gruppo di controllo ha invece adottato un normale denti- fricio al fluoro, caramelle al sorbito- lo e uno smalto non a base di fluoro. Uuo studio bieuuale che ha coiuvolto 460 pazieuti è giuuto alla couclusioue che uu approccio su base scieutifica iuclusivo da uu lato di uua valutazioue del rischio di carie, dall’altro di euergiche misure preveutive e restauri couservativi può ridur- re drasticameute l’iucideuza della carie. (Fotografia: Dmitry A/Shutterstock) Nel follow up a 6, 12, 18 e 24 mesi, sono state registrate nuove aggres- sioni della carie o modifiche del li- vello di rischio. Secondo i risultati, una percentuale significativamente più grande di partecipanti ad alto ri- schio sono stati classificati a rischio minore, dopo aver ricevuto le terapie preventive CAMBRA. La carie era co- munque ridotta in entrambi i gruppi. Tra 242 pazienti, inizialmente iden- tificati come ad alto rischio per carie, a 24 mesi nel gruppo CAMBRA solo un quarto è rimasto ad alto rischio, ed ap- pena sopra la metà (54 per cento) nel gruppo di controllo. Dei 192 parteci- panti a basso rischio, la maggior parte dei partecipanti è rimasta tale. Intitolato “Changes in caries risk in a practice-based randomized con- trolled trial”, lo studio è stato pub- blicato nell’edizione di Febbraio dell’ Advances in Dental Research journal. Dental Tribune International Getti cavitazionali possono fornire una più agevole rimozione della placca Sendai (Giappone). Gli impianti ri- chiedono cure particolari e igiene orale proprio come i denti naturali per prevenire varie patologie. Cer- cando modi più efficaci per i den- tisti per rimuovere la placca dagli impianti, i ricercatori giapponesi hanno paragonato in un recente studio gli effetti di un getto di ca- vitazione con quelli di un comune getto ad acqua, scoprendo che il primo l’aveva rimossa più efficace- mente dalla superficie ruvida di un impianto. Il prof. Hitoshi Soyama (della Tohoku University) e il suo team (della Showa University) hanno con- frontato il potere disinfettante di un getto cavitazionale e uno ad ac- qua. Con il primo un fluido ad alta velocità viene iniettato da un ugello tramite l’acqua per creare minusco- le bolle di vapore. Quando esplodo- no producono forti onde d’urto con una forza sufficiente a rimuovere gli agenti contaminanti superficiali. Per provare l’efficacia dei due getti diversi, quattro volontari non hanno effettuato igiene ora- le per tre giorni permettendo alla placca di svilupparsi in bocca. Gli impianti sono quindi stati puli- ti utilizzando entrambi i metodi e i ricercatori hanno misurato la quantità di placca rimanente in di- versi intervalli temporali. Mentre dopo un minuto di pu- lizia, c’era una piccola differenza tra le quantità di placca rimossa con entrambi i metodi, la stessa è cambiata dopo un’esposizione più prolungata. Dopo 3 minuti, il get- to di cavitazione ha rimosso circa un terzo di placca in più rispetto a quello ad acqua al termine dell’e- sperimento: il getto di cavitazione ha lasciato meno placca residua sull’apice del dente artificiale ri- spetto alla parte crestale. «I metodi convenzionali non riescono molto bene a rimuovere la placca dalla superficie degli im- pianti dentali, così il nuovo metodo potrebbe dare ai dentisti un nuovo strumento per gestirli meglio, vi- sto che gli impianti si stanno molto diffondendo» dice Soyama. Una precedente ricerca ha mo- strato che il flusso dell’acqua com- pie un maggior sforzo nel rimuo- vere la placca. Il getto cavitazionale invece genera una forza conside- revole quando le bolle esplodono, permettendo la rimozione delle particelle di placca. I ricercatori dicono che i due processi operano sinergicamente per rendere il getto cavitazionale più efficace di quello d’acqua nel rimuovere la placca dalla superficie irregolare degli impianti. Intitolato “Removal of oral bio- film on an implant fixture by a cavitating jet” lo studio è stato pub- blicato sull’edizione di dicembre del giornale Implant Dentistry. A D V ( N E W S ) 1 6 8 x 2 3 7

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