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Dental Tribune Italian Edition No. 4, 2018

24 News Internazionali Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2018 Evidenziate da una ricerca possibili alternative all’amalgama Meglio che un’otturazione sopravviva al paziente o il contrario? Brasilia. Quando vengono program- mati servizi per una prima assistenza terapeutica orale, contano molto i costi di adozione di nuove pratiche d’inter- vento. Nonostante le varie opinioni, l’amalgama resta la cura standard in alcuni Paesi in via di sviluppo; in una nuova ricerca sono state messe a con- fronto le differenze di costo nella città di Brasilia tra i restauri in amalgama e quelli in cemento vetro ionomero ad elevata viscosità (HVGIC), Conclusio- ne? Nei denti primari l’HVGIC potreb- be essere considerata un’alternativa praticabile all’amalgama. In un’intervista rilasciata al Dental Tribune International, Ann Goldman, responsabile della ricerca e Direttrice dei Programmi Educativi al Milken Institute School of Public He- alth, Washington, dichiara: «L’amal- gama è ancora il materiale da restau- ro d’elezione in Brasile e in altri paesi in via di sviluppo. Apprendere l’effi- cacia economica dei materiali che si possono usare al posto dell’amalga- ma, interessa i dentisti e i programmi di salute orale dei Paesi in via di svi- luppo in funzione dell’eliminazione progressiva dell’amalgama entrata in vigore nell’Agosto 2017». In ossequio all’atteggiamento as- sunto in merito dal governo brasilia- no, la ricerca ha messo a confronto i costi dei restauri in amalgama e in HVGIC e le conseguenze di restauri non andati a buon fine in un periodo di tre anni. Secondo tale indagine per i restauri a superficie singola, l’HVGIC è costato 51 dollari per ogni fallimento evitato, mentre per restauri a superfi- cie multipla, si è rivelato economica- mente efficace con risparmi di 11 dol- lari in rapporto all’amalgama. Un’analisi della sensibilità pro- babilistica (simulazione Monte Car- lo) aveva previsto che l’amalgama sarebbe stato più economico il 49,2 per cento delle volte contro il 50,6 per cento delle volte in cui è stato applicato il HVGIC. Lo staff ha regi- strato più di metà degli oneri di co- sto per entrambi i metodi, mentre gli strumenti e le forniture hanno contato per circa un terzo. Secondo i risultati, il costo a restauro per sosti- tuire l’amalgama con l’HVGIC varia da un risparmio di 1 a 0,84 dollari. Goldman ha detto inoltre che poiché i ricercatori non avevano osservato una gran differenza tra l’amalgama e l’HVGIC in termini di efficacia di costi, vale la pena di con- durre un ricerca più approfondita sull’HVGIC come materiale utiliz- zabile per sostituire l’amalgama nei restauri. I ricercatori hanno anche notato che gli oneri di costo com- plessivi sembravano diminuire con l’aumento del numero dei restauri. Intitolato “Replacing amalgam with a high-viscosity glass-ionomer in restoring primary teeth: A cost- effectiveness study in Brasilia, Brazil” lo studio, è stato pubblicato online sul Journal of Dentistry del 28 Dic 2017. Dental Tribune International Academy UNA COMMUNITY AL TUO SERVIZIO UNA FONTE DI INFORMAZIONI CHE TI SEGUE OVUNQUE UN PERCORSO PER LA TUA FORMAZIONE CONTINUA A D V ( N E W S ) 1 6 8 x 2 3 7 WWW.KOMETACADEMY.IT IL BLOG CHE TI INFORMA UN AGGIORNAMENTO COSTANTE kometacademy.it diffonde messaggi di clinica al passo con le più recenti innovazioni in campo odontostomatologico, oltre che informa zioni sul corretto uso degli strumenti rotanti e delle punte soniche, correlate da illustrazioni, video e documentazione tecnica. Vai su kometacademy.it e consulta il calendario di tutti i corsi Komet. Si ripropone ancora l’annosa dia- triba sulle potenzialità positive e negative dell’amalgama. Ann Goldman (Responsabile della Ri- cerca e Direttrice dei Programmi Educativi al Milken Institute Scho- ol of Public Health di Washington) facendo riferimento ai programmi di salute orale ha richiamato il caso del Brasile, un Paese altamente compromesso dal punto di vista ambientale per l’inquinamento da mercurio derivante soprattutto dall’utilizzo nelle miniere in cui sono incolpevoli vittime i piccoli Mimbreños, minatori in erba. Dice infatti la Goldman in un’in- tervista rilasciata al Dental Tribune International: «L’amalgama è anco- ra il materiale da restauro d’elezio- ne in Brasile e in altri paesi in via di sviluppo. Apprendere l’efficacia economica dei materiali da usare al posto dell’amalgama, interessa i dentisti e i programmi di salute ora- le dei Paesi in via di sviluppo in fun- zione dell’eliminazione progressiva dell’amalgama entrata in vigore nell’Agosto 2017». Già nel 1991 l’OMS affermava che gli studi odontoiatrici rappre- sentano la maggior fonte non in- dustriale di inquinamento da mer- curio; il consumo di amalgama si aggira sulle 300 tonnellate annue e buona parte di queste finisce nelle acque reflue con conseguente con- taminazione dell’ambiente e nuo- vo passaggio all’uomo attraverso i pesci di grossa taglia. Sorvolando sui danni alla salu- te umana (tutte le malattie neuro degenerative sono infatti mer- curio correlabili) derivati dall’a- malgama a causa dei vapori di mercurio rilasciati nel tempo e so- prattutto a causa della rimozione non protetta delle vecchie ottura- zioni, va evidenziato come si stia avvicinando la “phase out” dell’a- malgama per i danni ambientali: un intelligente escamotage che salvaguarda professionisti e isti- tuzioni rispetto a potenziali cause legali e azioni ritorsive da parte dei pazienti intossicati dal mercu- rio odontoiatrico. aspetto fondamentale nell’abbandono dell’amalgama è la scoperta che esso non è, come si è sempre ritenuto, un materiale economico. Più precisamente lo è esclusivamente nel solo momento dell’acquisto: materiale povero di veloce e semplice lavorazione, ol- treché estremamente duratura. In realtà la vera domanda è: «è meglio che un’otturazione sopravviva al paziente o che il paziente sopravvi- va all’otturazione?». Un La risposta sembrerebbe sconta- ta, ma proprio per l’inconsapevolez- za rispetto ai problemi derivanti dal mercurio alla salute e all’ambiente, ancora oggi si discute sulle quali- tà dell’amalgama e si propongono improbabili raffronti con altri ma- teriali di cui vengono confrontati resistenza meccanica nel tempo e convenienza economica. Rispetto al primo ipotetico van- taggio riferito alle sue proprietà meccaniche, basta opporre sem- plicemente come il tempo in cui l’amalgama permane nella bocca delle persone rappresenti il più grande pericolo per la salute; i va- pori mercuriali rilasciati continua- mente dall’amalgama infatti ven- gono sequestrati dall’organismo (specialmente dal sistema nervoso) ed esercitano i propri effetti deleteri in maniera costante e con incidenza proporzionale alle dosi, al tempo di rilascio e alla variabilità individuale rispetto a caratteristiche costituzio- nali (soprattutto enzimatiche) che rendono i pazienti più o meno vul- nerabili al mercurialismo. Per quanto riguarda invece la seconda, supposta e presunta qua- lità dell’amalgama (convenienza economica), è necessario allarga- re il campo ai costi non solo della materia prima, ma anche di quelli che devono sostenere il dentista e lo Stato per lo stoccaggio e lo smal- timento di una sostanza impossi- bile da smaltire completamente. Il suo stoccaggio è infatti altamente difficoltoso tanto che l’unico stu- dio (gruppo di ricerca finlandese) effettuato al riguardo afferma che il mercurio può ritenersi innocuo solo se sigillato in camera stagna e interrato a chilometri di profondità. Da ciò emerge quindi un ulterio- re costo sociale, anche nel sospetto che il mercurio odontoiatrico fac- cia verosimilmente parte di quei ormai tristemente famosi rifiuti tossici interrati in discariche abu- sive. Il danno all’ambiente rappre- senta dunque l’ultimo aspetto del problema e un ulteriore incredibile costo. A titolo di richiamo e moni- to per i colleghi, ricordo inoltre il recepimento della normativa eu- ropea reg. n° 1102/2008 che sanci- sce un costo amministrativo fino a 27.000,00 € e penale fino a 1 anno di reclusione, per scorretto stoc- caggio e smaltimento del mercurio dell’amalgama. Raimondo Pische

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