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Dental Tribune Italian Edition No. 12, 2016

16 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2016 Fig. 1 - Immagini dell’elemento numero 11 rilevate con lo SpectroShade dove si nota la differenza delle misurazioni cromatiche al variare dell’estensioni delle aree di riferimento. Nella finestra in alto a sinistra il programma è in grado di fornire l’entità del valore di croma (c), tinta (h) e valore (L) per ogni porzione di dente esaminato e confrontarlo con il colore presente in commercio (rispettiva- mente, colonna di sinistra e destra). Nel caso clinico esaminato, infatti, l’elemento numero 11 si avvicina, per croma, tinta e valore al colore A2. A destra si riporta sulla scala di valore, croma e tinta la discrepanza fra A2 e il dente preso in considerazione: l’entità del croma è maggiore rispetto a quello dell’A2 mentre la tinta è inferiore. Ciò indica, partendo dall’A2, un colore complessivo più saturo e tendente al rosso. Fig. 6 - Caso clinico 2, post-sbiancamento. Fig. 3 - Caso clinico 1, pre-sbiancamento. Fig. 4 - Caso clinico 1, post-sbiancamento. Fig. 5 - Caso clinico 2, pre-sbiancamento. Tab. 2 - Risultati del diario clinico dei pazienti: nella colonna di sinistra vengono riportati i pazienti e nelle restanti colonne le ore e i giorni trascorsi dall’applicazione del prodotto sbiancante. Ogni paziente doveva riportare, al trascorrere del tempo, il grado di sensibilità post-operatoria riscontrata: il valore 1 indicava lievissima entità, il 2 lieve, il 3 moderata, 4 grave, il 5 gravissima entità (tale da avere dei problemi all’assunzione di liquidi freddi, al contatto con aria e dolore alla masticazione). < < pagina 15 Nel primo caso il professionista appli- calamiscelasuglielementidatrattare, nel secondo, invece, viene confeziona- ta una mascherina in resina da indos- sare con il prodotto al suo interno per il periodo di riposo notturno. Il nuovo prodotto sbiancante Ena White 2.0 Micerium (Fig. 2) è un’inno- vazione in questo campo, in quanto il prodotto sbiancante non viene appli- cato né con mascherine né effettuato in studio, bensì fornito da uno spaz- zolino con serbatoio. Scopo della pre- sente ricerca è di verificare l’efficacia del trattamento sbiancante Ena White 2.0 attraverso l’analisi allo spettrofo- tometro su un gruppo di popolazione di 10 pazienti a distanza di 6 mesi dal conseguimento dei risultati clinici, escludendo eventuali effetti collatera- li, quali ad esempio la sensibilità post- operatoria. Materiali e metodi Si sono selezionati 8 pazienti che ri- chiedevano il trattamento cosmetico di sbiancamento ambulatoriale. Sono stati inseriti nel gruppo di studio pa- zienti non fumatori, di età compresa fra i 18 e i 50 anni, parodontalmente non compromessi e senza manufatti protesici o ricostruzioni estetiche su- gli anteriori. Sono state escluse anche donne in gravidanza in quanto, pur non essendo documentato alcun ef- fettocollateralesulfetoesullagravida, è consigliabile in ogni caso rimandare la seduta dopo il parto, trattandosi di un trattamento cosmetico. Prima di iniziare la seduta clinica di sbiancamento, tutti i pazienti ven- gono sottoposti a un accurato trat- tamento di igiene orale e all’analisi allo spettrofotometro dei 6 elementi frontali superiori (da canino a canino). Per ogni elementi dentario (da 1.3 a 2.3) sono state rilevate le variabili L (valo- re), c (croma) e h (tinta) nelle sezioni cervicali, medie e incisali (Fig. 1, Tab. 1). I tre parametri sopra descritti sono stati rilevati prima del trattamento e a distanza di 6 mesi al fine di valutare Figure didattiche nell’utilizzo del materiale sbiancante. il mantenimento del colore. Tutti i pa- zienti utilizzavano lo spazzolino due volte al giorno: una al mattino e una alla sera. I pazienti venivano istruiti sulla modalità di trattamento: dopo aver svitato il cappuccio, si svita anche la testa dello spazzolino dal dispenser e si rimuove il sigillo dalla base dello spazzolino. Dopo aver riavvitato la base dello spazzolino sul dispenser, si ruota la ghiera, posta nella parte infe- riore, in senso antiorario, in direzione “UP”, fino a far fuoriuscire il gel sbian- cante. Questa operazione la prima vol- ta richiede un paio di giri della ghiera, in quanto viene riempito il tubo che arriva fino alle setole. Si spiega al pa- ziente che sono sufficienti un paio di tacche di rotazione per far fuoriuscire la quantità giusta di prodotto. Lo spaz- zolamento, a questo punto, si esegue con un primo movimento orizzon- tale, per 30 secondi circa, evitando il più possibile le gengive, si sciacqua lo spazzolino e poi si rispazzola per altri 30 secondi. Ai pazienti è stato chiesto di valutare la sensibilità post operato- ria indicando con un numero l’entità della stessa (da 5, intensità massima, a zero) immediatamente dopo la seduta fino a dieci giorni di distanza (Tab. 2). Discussione Alla fine degli anni Ottanta furono ideati sbiancanti domiciliari con l’uti- lizzo delle mascherine personalizzate e non, adeguatamente riempite con perossido di idrogeno a bassa percen- tuale e mantenute in sede per diverse ore al giorno o persino tutta la notte. Il principio attivo aveva una concentra- zione variabile dal 10 al 30% e, in base a questa, il tempo di contatto variava da un paio di ore al giorno sino a tutta la notte. Il risultato estetico ottenuto è basato sulla variazione di colore; per definire il colore dal punto di vista psicosensoriale si utilizzano tre para- metri1-23 : a) tinta (h), colore base del dente, pa- rametro più facile da identificare, che deriva principalmente dalla dentina e definita in quattro gra- dienti: A (rosso-marrone), B (aran- cione-giallo), C (verde-grigio) e D (rosa-grigio); b) croma (c), rappresenta il grado di saturazione, la porzione pigmen- tata di una tinta, la scala Vita com- prende 4 gradi di croma: 1, 2, 3 e 4; c) valore (L), rappresenta il grado di luminosità,distingueicolorichiari daquelliscuri,ilneroèilvaloremi- nimo, il bianco è il valore massimo. Attraverso il colorimetro Spectro Shade sono stati rilevati valore, tinta e croma degli elementi frontali supe- riori; peculiarità di questo apparec- chio è fornire il valore del campione della scala colori richiesta più vicino al colore del dente preso in esame at- traverso un confronto tra i delta E dei vari campioni analizzati. Il delta E di un dato colore è la radice quadra della sommadeiquadratideidaticolorime- trici dei punti di rilievo ottenuti1: ΔE = [(Lfin - Liniz)2 + (Cfin - Ciniz)2 + (hfin - hiniz)2 ]1/2 . Analizzando gli otto casi clinici, si può notarecomeilvalore(L)deglielementi trattatiaumenti,facendocosìassume- re all’elemento dentario sembianze più chiare; dall’analisi della letteratu- ra1-23, infatti, si evince che per avere una percezione visiva della differenza di luminosità tra i due elementi trat- tati il ΔL deve essere almeno uguale o superiore a 1. Ottimi sono i risultati ottenuti anche per quanto riguarda il parametro del croma (c), che assume valori inferiori a quelli di partenza: ciò significa che si arriverà verso un mi- nor grado di saturazione. A distanza di 6mesidalterminedeltrattamento,ri- petuta l’analisi allo spettrofotometro, si può notare come i parametri analiz- zati si mantengano costanti senza va- riazioni importanti. L’ottimo risultato estetico ottenuto con l’utilizzo dello sbiancanteEnaWhite2.0èvisivamen- te apprezzabile e confermato anche dalle analisi ottenute con il colorime- tro. L’armonia fra croma, tinta e valo- re è mantenuta anche a distanza di 6 mesi. Per quanto riguarda il decorso post-operatorio, questo studio con- ferma ciò che è riportato in letteratu- ra17-22 : la sensibilità è particolarmente spiccata nella prima ora dopo il tratta- mento per poi annullarsi nell’arco del- le 24 ore. A distanza di 3 giorni solo 4 persone riferiscono qualche problema di sensibilità (definita lievissima) che persiste in un solo caso anche dopo 7 giorni. Al decimo giorno pare non ci sia più alcun problema. Conclusioni Il nuovo metodo con Ena White 2.0 permette di ottenere risultati estetici eccellenti con soli 2 minuti al giorno di applicazione del prodotto sbiancan- te per circa 20-30 giorni, tempo cor- rispondente a meno di 1/5 del tempo necessario con l’utilizzo della classica mascherina; lo spazzolino con serba- toio è di facile utilizzo, pratico, e si può portare in qualsiasi luogo utilizzando- lo per un minuto al mattino e uno alla sera. Qualora il risultato estetico non fosse raggiunto al termine di questo trattamento si può proseguire con un secondo ciclo senza alcuna conseguen- za negativa alla struttura dentale. Il trattamento qui descritto contempla il rispetto delle totali normative UE che regolanol’utilizzodeiperossidodiidro- genoal6%,precisandocheikitdisbian- camento possono essere consegnati a coloro che li utilizzeranno direttamen- tedalpropriodentistacometrattamen- to professionale dopo accurata visita e valutazionecasopercaso.L’acceleratore contenuto, XS 151, che si attiva con lo spazzolamento, consente di essere uti- lizzato dal paziente in maniera agevole e in qualsiasi luogo si trovi. La bibliografia è disponibile presso l’Editore Paziente 1 H 3 H 6 H 12 H 24 H 2 GG 3GG 4 GG 5 GG 6 GG 7 GG 10 GG 1 4 4 2 2 2 1 1 0 0 0 0 0 2 5 5 4 4 2 2 1 0 0 0 0 0 3 4 4 4 3 2 1 0 0 0 0 0 0 4 4 3 2 1 2 2 1 1 1 1 0 0 5 3 3 3 2 2 1 0 0 0 0 0 0 6 3 3 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 7 4 3 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 8 4 4 3 1 0 0 0 0 0 0 0 0 Fig. 2 - Ena White 2.0 Micerium. 1442221100000 2554422100000 3444321000000 4432122111100 5333221000000 6332100000000 7432100000000 8443100000000

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