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Dental Tribune Italian Edition No. 6, 2016

20 Dental Tribune Italian Edition - Giugno 2016 Espansione del mascellare superiore con il Leaf Expander® Claudio Lanteri*, Valentina Lanteri*, Alessandro Gianolio*, Matteo Beretta*, Claudia Cherchi* *Specialista in Ortognatodonzia È ben noto che il deficit trasversale del mascellare superiore è una compo- nente molto frequente delle maloc- clusioni, sia dentali sia scheletriche, generalmente accompagnata da cross bite posteriore e/o dall’affollamen- to dell’arcata superiore. Molti autori, nell’arco di decenni, hanno descritto apparecchi per l’espansione mascel- lare, differenti per caratteristiche tec- niche e biomeccaniche, per l’ammon- tare dell’espansione ottenibile e per tipologia delle modificazioni prodotte (ortodontiche, ortopediche, miste). Tutte le tecniche hanno in comune l’applicazione di forze che agiscono in senso vestibolare sui denti pilastro, in grado di determinare sui mascellari reazioni morfologiche le cui caratte- ristiche sono legate principalmente a tre fattori: a) età del paziente (età evolutiva o fine crescita); b) tipodiforzaapplicata(leggera=or- todontica o pesante = ortopedica); c) tempo di applicazione della forza (continua, discontinua, intermit- tente). Negli ultimi tempi la nostra atten- zione si è focalizzata sulle modali- tà di azione e sull’efficacia clinica dell’espansore riattivabile con mol- le a balestra in Ni-Ti memoria, de- nominato Leaf Expander®, nato nel 2013 da un’evoluzione del concetto su cui si basava il suo predecessore, ELA (Espansore Lento Ammortizza- to), dotato di una molla compressa riattivabile in acciaio.2 Il Leaf Ex- pander (LE) è un dispositivo orto- dontico individuale, progettato e costruito su misura, che permette di realizzare l’espansione del ma- scellare, prevalentemente mediante rimodellamento dento-alveolare, con forze leggere e continue, prede- terminate per intensità, direzione e ammontare dello spostamento, che trova la sua indicazione ottimale in caso di deficit alveolare. Molti stu- di hanno evidenziato significativi cambiamenti nei diametri trasver- si mascellari in tutte le fasce d’età, come anche effetti ortopedici nei soggetti più giovani quando si agi- sce precocemente, con forze legge- re, su suture ancora attive. Il Leaf Expander si presta al trattamento sia di pazienti in età evolutiva sia di soggetti che presentano una possi- bile completa maturazione della su- tura, o addirittura come alternativa all’espansione chirurgicamente as- sistita. La struttura ha l’aspetto del tutto simile a quello di un comune espansore rapido o lento, ma ne differisce sostanzialmente per mo- dalità d’azione. La vite infatti agisce comprimendo una doppia molla a balestra in Ni-Ti che, in fase di disat- tivazione, recupera le sue dimensio- ni, determinando un’espansione ca- librata dell’arcata superiore (Fig. 1). Per dare risposta alla più ampia gam- ma possibile di contingenze cliniche, Fig. 1 - Il Leaf Espander, con vite da 6 mm, caratterizzato dalla doppia molla a balestra in Ni-Ti. Fig. 2 - Esempio di attivazione della doppia molla a balestra. Figg. 3a-3j - AG di anni 9. Foto iniziali. Si osserva malocclusione di classe I scheletrica e dentale in soggetto normodivergente in dentizione mista precoce, morso incrociato monolaterale destro con shift mandibolare destro con deviazione della linea mediana inferiore; lieve deficit di spazio a livello degli incisivi laterali superiori. S.N / A 82° +/- 3,5° 78° S.N / Pg 82° +/- 3,5° 76° A.N / Pg 2° +/- 2,5° 2° S.N / ANS.PNS 8° +/- 3,0° 7° S.N / Go.Gn 33° +/- 2,5° 32° ANS.PNS / Go.Gn 25° +/- 6 25° +1 / ANS.PNS 110° +/- 6,0 109° -1 / Go.GN 94° +/- 7° 96° -1 / A.Pg (mm) 2 +/- 2 mm 1.5 mm OVJ 3,5 +/- 2,5 mm 2 mm OVB 3,5 +/- 2,5 mm 2 mm +1/-1 132° +/- 6,0° 129° Figg. 4a-4c - AG di anni 9. La radiografia panoramica, la teleradiografia latero-laterale e cefalometria confermano la diagnosi esposta nell’articolo. Fig. 5 - Inizio dell’espansione: il Leaf Expander viene consegnato dal laboratorio già preattivato, con una legatura metallica che tiene avvicinati i corpi della vite. Dopo la cementazione la legatura metallica viene rimossa in modo da consentire l’inizio dell’espansione. Fig.6 - Fine espansione: si attende la stabilizzazione del risultato con l’apparecchio in situ. sono attualmente disponibili in com- mercio quattro tipi di molle a balestra: 1. 6 mm/450 gr; 2. 6 mm/900 gr; 3. 9 mm/450 gr; 4. 9 mm/900 gr. Nel tipo da 6 mm le molle a balestra sono due. Ogni attivazione determina un’espansione della vite di 0,1 mm. Mediamente si eseguono 10 attivazio- ni/mese, in un’unica seduta, raggiun- gendo in 3 mesi il numero massimo di attivazioni effettuabili, pari a 30. Il tipo da 9 mm è caratterizzato dalla presenza di tre molle a balestra che permettono di ottenere l’espansione massima con 45 attivazioni, al ritmo di 15 attivazioni/mese, in un’unica se- duta (Fig. 2). Esempio clinico Il paziente (AG di anni 9) si è presenta- to alla nostra osservazione per la pre- senza del morso crociato monolatera- le destro, diagnosticato correttamente dalla pediatra. Il consueto iter di valutazione clinica e documentale (modelli di studio, foto del volto e della bocca, ortopantomo- grafia e teleradiografia latero-laterale) ha condotto alla diagnosi di: – classe I scheletrica e dentale in sog- getto normodivergente; – stadiodidentizionemistaprecoce; – morso incrociato monolaterale destro per iposviluppo trasversale del palato; – shiftmandibolareversodestracon secondaria deviazione omolatera- le della linea mediana; – lieve deficit di spazio disponibile a livello degli incisivi laterali supe- riori (Figg. 3a-3j, 4a-4c). Gli obiettivi del trattamento sono: – espansione dell’arcata superiore per correzione del morso crociato monolaterale; – normalizzazione di overjet e over- bite; – allineamento delle linee mediane; – armonizzazionediformaefunzio- ne delle arcate. La prognosi in casi simili è buona, soprattutto se si considera che non è richiesta alcuna collaborazione e che abitualmente la compliance del pa- ziente è buona, data l’assoluta assenza di dolore o di senso di trazione. Per la realizzazione del trattamento abbia- mo scelto il Leaf Expander (LE), un espansore a forze leggere e costanti di nuova generazione, con doppia molla a balestra in Ni-Ti (Fig. 5). Ai controlli clinici mensili, abbiamo osservato il progressivo aumento della luce tra i due elementi della molla. A partire dal secondo mese abbiamo iniziato a riattivare le molle, con un numero di giri del- la vite sufficiente a permetterne il riavvicinamento delle stesse e la prosecuzione dell’espansione. Tale operazione è stata ripetuta mensil- mente, raggiungendo un totale di 30 attivazioni. Dopo 4 mesi dall’inizio dell’espansio- ne, il morso incrociato è stato corretto e si attende la stabilizzazione del risul- tato con l’apparecchio in situ. Un’ulte- riore attesa di 3 mesi ci ha permesso di apprezzare clinicamente l’eruzio- ne degli incisivi laterali superiori, la centratura delle linee mediane e l’ar- monizzazione della forma e funzione delle arcate, il raggiungimento quindi degli obiettivi prefissati. > > pagina 21 Teknoscienza ANS.PNS / Go.Gn 25° +/- 625° +1 / ANS.PNS 110° +/- 6,0109° +1/-1132° +/- 6,0° 129°

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