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Dental Tribune Italian Edition No. 6, 2016

17 Dental Tribune Italian Edition - Giugno 2016 teknoscienza LA MIGLIOR DIFESA È NELL’ATTACCO OT IMPLANT S.r.l. - Via Sebastiano Serlio, 26 - 40128 Bologna Tel. +39 051 4208111 - fax +39 051 4214884 info@otimplant.com - www.otimplant.com CORSI DI FORMAZIONE IN SEDE A BOLOGNA ATTACCO OT EQUATOR BIOLOGIC ABUTMENT Barriera biologica : per ottenere nel tempo integrazione e stabilità dei tessuti molli. “Riguardo alle verità scomode: né le dimensioni specifiche di questi tessuti, né la loro stabilità dipendente dal tempo e nemmeno l’influenza dell’ecosistema sono state determinate scientificamente. Ci troviamo di fronte ad una barriera biologica, niente di più e niente di meno.” (Walton - Int. J. Prosthodontics - 2011) Burning Mouth Syndrome Inquadramento clinico di una patologia cronica a eziologia sconosciuta, fortemente invalidante e di sempre maggior diffusione A. Del Vecchio*, D. Adamo**, C. Ciolfi*, U. Romeo*, M. Mignogna** * “Sapienza” Università di Roma, Dipartimento di Scienze odontostomatologiche e maxillo-facciali – Insegnamento di Patologia speciale odontostomatologica (tit.: prof. U. Romeo) ** Università degli Studi di Napoli Federico II, UOC Medicina orale (resp.: prof. M. Mignogna) La Burning Mouth Syndrome (BMS) o sindromedellaboccaurente,èunapa- tologiacronicaaeziologiasconosciuta, fortemente invalidante e di sempre maggiore diffusione nella nostra so- cietà.Èconosciutainletteraturaanche con i termini di stomatodinia, orodi- nia, glossodinia, glossopirosi, stoma- topirosi, disestesia orale. Il suo inqua- dramento nosologico è ancora oggi molto dibattuto e crea difficoltà nella corretta classificazione dei sintomi e soprattutto nella gestione terapeutica di questi pazienti1 . La prevalenza sti- mata della malattia varia tra lo 0,7 e il 3,6% negli uomini e tra lo 0,6 e il 12,2% nelle donne (rapporto uomini-donne 1:7 o 1:3 a seconda degli studi esami- nati); insorge più frequentemente nella quinta-settima decade di vita ed è rara al di sotto dei 30 anni2 . L’Inter- national Association for the Study of Pain (IASP) la definisce come un’entità nosologica distinta, caratterizzata da una sintomatologia intraorale urente, accompagnata talvolta da secchezza e prurito, fino a vere e proprie algie, che persiste da almeno 4-6 mesi, con una mucosa orale clinicamente sana, in assenza di alterazioni patologiche lo- cali o sistemiche3 (Figg. 1, 2). Il bruciore, localizzato a un distretto o diffuso a tutto il cavo orale, è il sintomo preva- lente della malattia e coinvolge princi- palmente la lingua e le labbra, seguite in ordine di frequenza da: palato duro, creste alveolari guance e pavimento della bocca. L’intensità è notevole e influisce notevolmente sulla qualità di vita del paziente. Generalmente è meno accentuato al mattino, per in- tensificarsi nel prosieguo della giorna- ta,siattenuaduranteilpasto,bevendo bibite fresche e durante lo svolgimen- todiattivitàricreativeoprofessionali4 . Spesso i pazienti riferiscono altri di- sturbi sensoriali superficiali (sensa- zione di corpo estraneo, sabbia sulle superficidentarie,xerostomia,prurito e dolore puntorio), continua necessità di bere (polidipsia), sapore metallico, alterazioni fino alla perdita del gu- sto (disgeusia o ageusia), alterazioni dell’olfatto (disosmia) o, più raramen- te, perdita dell’olfatto (anosmia). Tali sensazioni non devono essere ricon- ducibili ad alcuna patologia organica, per cui la diagnosi di BMS si ottiene per esclusione di tutte le altre possibili cause locali o sistemiche potenzial- mente alla base della sintomatologia5 . In associazione alla sintomatologia orale sono spesso riferiti anche altri sintomi medici inspiegabili extra- distrettuali (medically unexplained physical symptoms, MUSS), come bru- ciore in sede genitale (vulvodinia), anale (anodinia), disturbi nel distretto otorino (disfagia, faringodinia, odino- fagia), disturbi gastrointestinali, oltre a sintomi corporei diffusi ma difficil- mente inquadrabili6 . Le alterazioni sensoriali tipiche del- la BMS compaiono di solito dopo un evento stressante o debilitante (meno- pausa, lutto, malattia prolungata ecc.) per cui la storia psicosociale, insieme ai dati clinici, è cruciale ai fini della diagnosi. Spesso l’evento stressante riferito dal paziente è un intervento odontoiatrico traumatico o non gradi- to3 . La BMS ha un decorso cronico, che può essere continuo o intermittente, e permane per un periodo di tempo va- riabile che può andare da pochi mesi a molti anni; è stato più volte riportato in letteratura che oltre la metà dei pa- zienti va incontro a remissione spon- tanea, completa o parziale, dopo circa 6-7 anni; successivamente la patologia poteva ripresentarsi con una sintoma- tologia simile o differente7 . L’eziopatogenesi di questa patologia ancora non è ben nota ed è conside- rata multifattoriale dal momento che coinvolge l’interazione di meccanismi neurofisiologici e fattori psicologi. L’analisi psicologica del soggetto non va mai sottovalutata; diversi studi hanno dimostrato un’associazione con cancerofobia, ansia, depressione e disturbi del sonno, tuttavia è difficile determinare se le manifestazioni psi- chiatrichesianoprimarieosecondarie al disturbo, o se invece siano parte in- tegrante della sindrome8 . Alcuni autori sostengono che i di- sturbi del tono dell’umore sono se- condari perché la cronicità del dolore determina nel paziente un profondo mutamento dal punto di vista sia psi- cologicosiasociale.Inoltre,piùalungo il paziente soffre, maggiore diventa l’influenza dei fattori psicologici sulla propria esperienza di dolore. L’inten- sificazione psicologica generalmente procede finché la sofferenza è visi- bilmente sproporzionata rispetto all’input nocicettivo periferico9 . Se- condo altri autori i disturbi del tono dell’umore potrebbero precedere o insorgere simultaneamente alla BMS. Riguardoallaprevalenzadialterazioni depressive e ansiose, nella letteratura si riscontrano dati contrastanti. Alcu- ni autori considerano la depressione comeilpiùcomunedisordineemotivo neipazienticonBMS,maanchel’ansia sembra svolgere un ruolo importan- te10 . In uno studio recente, Schiavone e collaboratori hanno ipotizzato che l’ansia di tratto e di stato possa deter- minare una demoralizzazione secon- daria in soggetti affetti da BMS e che i sintomi depressivi possano contribui- re alla sintomatologia dolorosa (dolore funzione della depressione). Il dolore potrebbe dunque rappresentare una manifestazionesomaticadelladepres- sioneinsoggetticonuntrattoansioso. Le caratteristiche ansiose, unite alla tendenza alla somatizzazione, potreb- bero essere associate a una sintomato- logia depressiva più o meno marcata (dalla demoralizzazione secondaria al disturbo depressivo maggiore); tale ipotesi è in accordo con la psicopatolo- gia classica che descrive la stabilità del sintomo ansioso su quello depressivo (tendenza del soggetto ansioso a man- tenere le caratteristiche del disturbo invariate nel tempo, con la possibilità di associazione con un disturbo de- pressivo, piuttosto che sviluppo di un disturbo d’ansia in un soggetto de- presso non ansioso)11-12 . Inoltre,alcuniautorihannoevidenzia- to che sintomi differenti si associano a profili psicologici diversi; in partico- lare il sapore metallico e la sensazione di film sulle gengive erano associati in modo significativo con una maggiore punteggio nella scala della depres- sione; mentre la disgeusia, l’alitosi e l’ipocondria sono stati associati con i punteggi di ansia più elevati13 . È stato inoltre evidenziato, da Liu, che pazien- ti affetti da BMS e depressione presen- tano un minore flusso sanguigno ce- rebrale nei lobi parietali e temporali di sinistra alla tomografia a emissione di fotoni singolo e calcolato (SPECT/CT)14 . Anche studi di genetica molecolare sembrano confermare la correlazio- ne tra i disturbi del tono dell’umore e la BMS; Guimarães e altri hanno evidenziato che i pazienti affetti da BMS presentano polimorfismi gene- tici nella regione promotore del gene che codifica per il trasportatore della serotonina (5-HT) (SERT, SLC6A4) asso- ciato a un aumento della produzione di interleuchina 1-beta, una citochina proinfiammatoria associata alla mo- dulazione del dolore15 . Ciò potrebbe spiegare la risposta farmacologica dei pazienti affetti da BMS agli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI). Alcuni autori ritengono che alla base della patologia ci sia una neuro- patia periferica, altri ipotizzano una neuropatia centrale. > pagina 18 Tel. +390514208111 - fax +390514214884

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