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Implant Tribune Italian Edition

7Implant Tribune Italian Edition - Novembre 2015 Semplicità senza compromessi La filosofia del design di ASTRA TECH Implant System EV si basa sulla dentizione naturale e utilizza un approccio crown-down diverso per ogni sito, supportato da un protocollo chirurgico intuitivo e da un flusso di lavoro protesico semplice. • Interfaccia esclusiva con il posizionamento in una sola posizione per gli abutment personalizzati ATLANTIS • Componenti per impronta autoguidanti • Design dell'impianto versatile • Protocollo di fresaggio flessibile Alla base di questo nuovo step nel cammino evolutivo rimane l'esclusivo ASTRA TECH Implant System BioManagement Complex. Per maggiori informazioni visitare: www.jointheev.com DENTSPLYImplantsnonrinunciaadalcundirittosuiproprimarchinonutilizzandoisimboli®o™.32670635-IT-1407©2014DENTSPLYImplants.Tuttiidirittiriservati www.dentsplyimplants.it Clinica & ricerca Cellula staminale mesenchimale, con differenziazione in senso condrale. < pagina 6 Le cellule progenitrici vengono quindi selezionate mentre passano attraverso un filtro che lascia pas- sare solo le cellule inferiori a 50 µ. I filtri disgregatori possono essere montati sul micromotore da im- plantologia (15 Ncm e 75 giri/min), evitando quindi trasporto e mani- polazione del materiale biologico. Le cellule selezionate e innestate sono cellule progenitrici che nel breve periodo di circa 20-30 giorni si differenziano in cellule stamina- li mesenchimali, che permettono di ottenere nuovo osso in tempi più rapidi della norma, sia nel seno mascellare sia negli alveoli di den- ti estratti, abbreviando i tempi per l’inserimento delle viti implanta- ri. La tecnica presenta molti van- taggi: minimo trauma operatorio, poiché il tessuto connettivo viene prelevato nella stessa zona dove si effettuerà l’innesto; tempi di gua- rigione notevolmente ridotti, an- che a livello dei tessuti gengivali; annullamento dei rischi infettivi legati all’impiego di osso di banca; assenza del trauma conseguente ai prelievi di osso dello stesso pazien- te in zone extra-orali (teca cranica e cresta iliaca). La semplicità dell’in- tervento lo rende particolarmente adatto ai pazienti della terza età che ne potranno ricevere un van- taggio enorme sia in rapporto alla vita sociale, sia riguardo alle fun- zioni dall’apparato orale: buona masticazione, con conseguente mi- glioramento delle funzioni digesti- ve, fonazione corretta ed evidente abbellimento estetico. Infine, l’osso così ottenuto ha dimo- strato di essere di elevata qualità. Una ulteriore evoluzione dei nostri studi sarà quella di creare scaf- fold, disegnati sulle immagini 3D ottenute dalla TC, per mezzo di stampanti tridimensionali. Questa tecnica ci permetterà di costrui- re segmenti ossei personalizzati in base alle esigenze del singolo paziente e che si adatteranno più facilmente alla sua anatomia con grandi vantaggi proprio relativa- mente alle fasce di popolazione più anziane e più soggette a svariate patologie senili. La validazione della tecnica passa anche attraverso una fase di studi in vitro: la sospensione cellula- re, ottenuta dai tessuti disgregati, viene analizzata allo scopo di va- lutare il potenziale proliferativo e la capacità di differenziarsi in tessuto osseo. Le cellule mesenchimali vengo- no mantenute in coltura e un campione di cellule viene prelevato dalla coltura ed analizzato per verificare che si tratti di cellule staminali mesenchimali. Le rimanenti cellule vengono poi poste in coltura negli appositi terreni di diffe- renziamento per saggiarne la capacità di differenziarsi in tessuto osseo, adi- poso o condrale. I risultati fin ora otte- nuti in vitro confermano la possibilità di utilizzare, in vivo, cellule del pazien- te isolate durante la fase chirurgica per indurre ricrescita di osso mascellare. In particolare, ogni prelievo permette di ottenere circa 80.000 cellule progeni- trici con vitalità del 92%. A oggi sono stati operati 50 pazienti di sesso maschile e femminile di età supe- riore ai 18 anni in buona salute (ASA 1-2) con indicazione ad avulsione dentaria da riabilitare con protesi implanto-sup- portata e capacità di fornire un consen- so informato valido. Dallo studio sono esclusi pazienti con patologie sistemi- che come diabete scompensato, malattie neoplastiche, immunodepressive, gravi malattie epatiche e renali, sottoposti a radioterapia locale, grave dismetaboli- smo osseo, in terapia con bisfosfonati per grave osteoporosi o per patologie ne- oplastiche ossee, gravidanza, instabilità emotiva e abuso di alcool o droghe. In conclusione si può affermare che la tecnica, semplice e rapida, è in grado di evitare tutti quegli interventi di rigene- razione ossea i cui risultati, per la loro complessità, sono eccessivamente ope- ratori/dipendente. L’articolo è stato pubblicato su Dental Tribune Italian Edition, settembre 2015.

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