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Implant Tribune Italian Edition

15Implant Tribune Italian Edition - Novembre 2015 Case Report caso.indd 1 05/10/15 15:04 << pagina 14 All’interno di essa possiamo col- locare un punteruolo, dirigendo il colpetto di connessione in asse con il cono piuttosto che con il moncone (Fig. 23). Inseriamo il moncone verificando come la parte emergente sia limi- tata alla porzione da protesizzare (Figg. 24-26). Proviamo la struttura controllando la forma, il rispetto dei tessuti mol- li e gli spazi necessari in relazione centrica e nelle funzioni di lateralità e protrusiva (Figg. 27-29). Prendiamo un’ulteriore impronta di precisione sulla struttura per vi- sualizzare esattamente gli spazi e costruiamo la ceramica (Figg. 30, 31). Cementiamo la corona controllan- do lo scatto del filo interdentale sui punti di contatto, la guida canina nella funzione di lateralità e la com- pressione minimale sui tessuti mol- li (Figg. 32-34). Dopo 5 mesi un ulteriore control- lo clinico evidenzia come i tessuti molli si siano adeguati alla festo- natura gengivale fisiologica ricre- ando una linearità del margine ed evitando l’inestetismo del “dente lungo”. Vediamo inoltre come le pa- pille prossimali abbiano ripreso un aspetto naturale nella forma, nel co- lore e nella consistenza (Figg, 35, 36). In appendice, la radiologia dell’in- tervento (Figg. 37, 38) e del controllo a 5 mesi dalla protesizzazione, ovve- ro a 10 mesi dall’intervento (Fig. 39). Per concludere, un affiancamento del quadro clinico inziale a quello finale (Figg. 40, 41). Risultati Il risultato del lavoro è stato una valida sostituzione implantopro- tesica del canino da un punto di vista radiologico, osteointegrati- vo ed estetico in un tempo rela- tivamente breve di circa 6 mesi, contro indicativamente i 18 mesi di un approccio ortodontico. Discussione I vantaggi della metodica implan- toprotesica nel canino incluso consistono nella rapidità e nell’e- stetica del trattamento rispetto al gold standard ortodontico, che comunque prevedrebbe una par- te chirurgica per l’esposizione dell’elemento incluso e il posi- zionamento del bottone. I limiti di questo metodo sono invece rappresentati dalla perdita di un elemento dentale naturale a fa- vore di un elemento implanto- protesico e dalla permanenza del disallineamento dentale dovuto al mancato trattamento ortodon- tico. Il risultato clinico ottenuto è da ritenersi interessante per i buoni parametri estetici, biologici e funzionali. Ringraziamenti Ringrazio i miei collaboratori che mi hanno aiutato a realizzare questo lavoro nella fase proget- tuale, clinica, protesica, iconogra- fica e redazionale. Realizzazioni protesiche: Labora- torio odontotecnico SP LaborDen- tal di Stolfi, Parolo e Meloni – Pisa. Fig. 40 Fig. 41 caso.indd 105/10/1515:04

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