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Implant Tribune Italian Edition No.3, 2017

Implant Tribune Italian Edition - Settembre 2017 Speciale Regeneration 15 Tecnica di rigenerativa ossea perimplantare GabrielefGreco Presentazione Paziente di anni 22 con agenesia di 1.2- 2.2 e 1.4. Il paziente, precedentemen- te trattato con terapia ortodontica, è stato riabilitato con un ponte tipo Maryland per alcuni anni, in attesa di effettuare chirurgia implantare in sostituzione degli elementi dentali mancanti. Discussione Dopo la valutazione tridimensiona- le dello spessore della cresta ossea, si utilizza il sistema implantare BTI asso- ciato al PRGF come ausilio all’aumento vestibolare del volume osseo nelle sedi di intervento. Sono state utilizzate tre fixture tipo Tyny di 3 mm di diametro per 13 mm di lunghezza. Inseriti gli impianti, il minus vestibolare viene colmato con particelle di innesto os- seo mischiate e amalgamate alla parte ricca di PRGF. Data la valenza estetica del caso, vengono ricoperti con mem- Fig. 6 Fig. 1 Fig. 2 brane di collagene gli innesti di bioma- teriale. Nei siti di intervento vengono apposte ulteriori membrane di PRGF e membrane di fibrina a completa ricopertura della rima di incisione. Durante il primo mese di guarigione, nell’attesa di riposizionare il Mary- land, utilizziamo una mascherina tipo modena nell’arcata superiore. Dopo 30 giorni, ricementiamo il Maryland. Passati 6 mesi, scopriamo i siti implan- tari utilizzando la tecnica roll-flap per migliorare ulteriormente il volume vestibolare della gengiva aderente. Preparati i monconi implantari, ce- mentiamo tre corone provvisorie fino al completamento della maturazione dei tessuti molli. Dopo circa due mesi, si eseguono le corone definitive in ce- ramica integrale. Dal 2010 a oggi la si- tuazione appare stabile. Fig. 3 Fig. 4 Fig. 5 Figg. 1-5 - Nella sequenza di immagini possiamo evidenziare come clinicamente si possa percepire la depressione ossea vestibo- lare in corrispondenza della zona di agenesia dei laterali. L’ortopantomografia evidenzia la correttezza degli spazi inter-radico- lari e l’adeguata altezza ossea. Successivamente l’immagine chirurgica ci fa notare il lembo a tutto spessore e il posizionamen- to di due impianti in zona 12 e 22 totalmente sommersi in osso, e nei particolari successivi il primo piano dell’innesto gelificato con il concentrato piastrinico successivamente protetto da una membrana riassorbibile. Fig. 7 Fig. 8 Figg. 6-9 - In questa sequenza, pos- siamo notare il concentrato ricco di fibrina che viene interposto tra la zona di innesto e il periostio del lembo. Vediamo la guarigione alla rimozione della sutura. A distanza di 4 mesi, la riapertura evidenzia l’ottima guarigio- ne ossea convalidata dalla radiografia di controllo. Fig. 9 Fig. 10 Fig. 11 Fig. 12 Figg. 10-12 - Entrambi i siti innestati sono guariti con un’ottima rigenerazione ossea. L’intervento di secondo tempo viene eseguito in modo da aumentare la quantità di gengiva aderente a livello vestibolare. Il risultato estetico finale risulta soddisfacente. Su gentile concessione della Tueor Servizi. L’articolo è stato pubblicato sul libro “Emo- componenti Autologhi come stimolanti della guarigione dei tessuti” maggio 2017. SR

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