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Dental Tribune Italian Edition No. 1, 2017

4 Dental Tribune Italian Edition - Gennaio 2017 Gestione dello Studio Reinventare la professione senza pensare al futuro come a “un passato già vissuto” Le società tra professionisti (STP) per l’esercizio di attività odontoiatriche La fotografia dell’odontoiatria che cambia è un’immagine nitidissima a tutti i dentisti. Se la si confronta con quella di soli 20 anni fa, ci si rende immediatamente conto del radicarsi di nuove forme di esercizio professionale che lentamente stan- no prendendo il sopravvento grazie al pesante ingresso del capitale nel mercato delle cure dei denti. Igrandigruppichegestisconoilmer- cato privato della salute hanno con- quistato anche questo terreno come dimostrano le iniziative capitali- stiche dei centri low cost, il sistema delle cure prefinanziate, la pubblici- tà dilagante, con cui il professionista tradizionale non sa competere. Sono terreni a lui sconosciuti, sono model- li operativi nuovi, difficili anche solo da capire per una categoria ancorata a schemi obsoleti e ad ottiche indivi- dualistiche, come ho avuto modo di commentare sul numero di novem- bre 2016 di Dental Tribune. Qualche tentativo di affrancarsi da questa vecchia mentalità, per il vero, si riscontra tra gli ortodontisti. I più giovani si sono reinventati fre- elance, cercando nel loro piccolo di fare rete mantenendo una propria identità, ottimizzando l’organizza- zione e abbattendo i costi per poter continuare a vivere di professione. La loro piccola metamorfosi è però poca cosa per contrastare le nuove idee del mercato. Un noto marchio ha iniziato a vendere direttamente al cliente le conosciutissime ma- scherine invisibili per raddrizzare i denti con metodo fai da te. L’iniziativa può apparire una pro- vocazione destinata al fallimento se non fosse che sono stati proprio i dentisti a preparare questo mer- cato. Essi da tempo hanno sposato questa tecnica di cura, accettando il ridimensionamento del loro ruolo professionale a quello di promotori commerciali, di controllori indiretti di strumenti della grande industria dei dispositivi invisibili. Sicuramen- te una grande novità, indiscutibil- mente una nuova moda, ma soprat- tutto un piccolo business per quanti hanno lucrato marginalmente per qualche anno sull’opera dell’indu- stria. La grande industria, però, preparato e conquistato grazie a loro uno spa- zio sul mercato, sta elegantemente congedando i professionisti, suoi in- termediari, e sdoganando il sorriso sicuro “fai da te”. Una proposta com- merciale accattivante, ma tutt’altro che improvvisata. Raddrizzare i denti con allineatori trasparenti su misura che si adattano facilmente e sotto la cura di un dentista invisi- bile che prescrive e supervisiona il trattamento virtuale. Basta ordina- re via mail un kit, acquistabile per pochi dollari, rilevare le impronte e tutto il resto giungerà al domicilio per consentire a chiunque di otte- nere una bocca perfetta. Il tutto a un prezzo impossibile da praticare in un qualsiasi studio italiano. Que- sto già oggi. Il prossimo futuro non è difficile da immaginare se si pone attenzione agli scanner intraorali prossima- mente accessibili con un semplice computer, alla disponibilità di dia- gnosi online, alla sovrabbondanza di professionisti di altri continenti le cui prestazioni costano infinitamen- te meno di quelle di casa nostra. È la dura legge del mercato. Il com- mercio globale ha conquistato un nuovo settore che si affianca a quel- lo dei tutori ortopedici, degli oc- chiali e a tutti quei dispositivi me- dici da tempo presenti sul mercato. Era il 1993 quando gli ortodontisti faticavano a capire l’importanza della direttiva 93/42/CEE, poi rece- pita nel decreto legislativo 46/1997 nel quale il legislatore italiano ha fissato le regole per il commercian- te, per il fabbricante, per la messa in commercio dei dispositivi medici. Sono passati solo 20 anni e il mer- cato globale, in cui anche la salute è ormai considerata alla stregua di una merce, ha aggiunto una nuova tessera nel mosaico della professio- ne odontoiatrica. Gli odontoiatri stentano a capire l’immagine di questo mosaico che non colgono appieno, ma le sue sfumature sono però chiarissime: il mercato non ha infatti ideato la vendita del sorriso fai da te, ma ha sdoganato il trattamento ortodonti- co a distanza, ovvero le cure online. Ho sentito i dentisti scandalizzar- si e dichiarare di voler combattere il fenomeno. A costoro non posso che ripetere che per questa strada subiranno un declino sempre più incombente, almeno fino a quando non sapranno reinventare la loro professione senza però pensare al futuro dell’odontoiatria come un passato già vissuto. Roberto

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