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Dental Tribune Italian Edition No. 5, 2016

6 Dental Tribune Italian Edition - Maggio 2016 Attualità Rosso (Key-Stone): «[...] ma il recupero vero non si è ancora compiuto» All’incontro di Milano, organizzato da UNIDI il 3 marzo per “fare il punto” sul dentale, Roberto Rosso, presidente Key- Stone, anticipando l’indagine che presenterà a Expodental Meeting, ha fornito le prime cifre significative, confermando senz’altro la ripresa. «Un primo segno positivo – dice – è stato colto alla fine del 2014, ma talmente striminzito da poter appa- rire effimero. Il 2015 ha chiuso con un + 4% di gran lunga più robusto, anche se calcolato al netto di implantologia, ortodon- zia e leghe preziose, che hanno lasciato posto, queste ultime, ai materiali e ai servizi CAD/CAM. Entro metà maggio – prevede – avremo una situazione completa, che verrà presentata durante il tradizionale evento UNIDI di sabato il 21 maggio a Rimini». Venendo ai segnali strutturali di crescita cui aveva accennato, Rosso precisa che «è doveroso suddividere i consumi dalle attrez- zature, poiché le dinamiche che contraddistinguono questi due ambiti sono molto diverse. Da una parte – afferma – si tratta del valore di ciò che gli studi e i laboratori italiani consumano, di- rettamente dipendente dal numero di pazienti e di trattamenti effettuati. Dall’altra, gli investimenti in tecnologie sono stretta- mente connessi al livello di fiducia di dentisti e odontotecnici, che decidono di fare importanti acquisti, funzionali allo sviluppo e all’innovazione della propria attività. Investimenti – sottolinea Rosso – non direttamente collegati alla mole di lavoro, ma più all’opinione che gli operatori posseggono circa il proprio futuro». Riferendosi al grafico qui pubblicato (Fig. 1), Rosso analizza l’an- damento delle tendenze di questi due business a partire dalla chiusura del 2012, primo vero anno di crisi del dentale, cioè di recessione, dopo un 2011 di gran lunga il migliore di sempre. «I dati indicati in Fig. 1 – spiega – sono rappresentati da due linee, una azzurra per il trend delle apparecchiature e una rossa per il consumo». Gli andamenti appaiono in realtà piuttosto distinti: molto più omogenee e stabili le tendenze del consumo, decisa- mente cicliche e con curve repentine quelle dell’attrezzatura. «Ciò si spiega con la natura del business – dice Rosso –. Nel caso del consumo si tratta di tutto ciò che occorre quotidianamente allo studio e al laboratorio per produrre. Sarebbe strano vedere curve particolarmente accentuate. Le attrezzature invece, con valori medi per singolo acquisto più alti, possono avere anda- menti più eterogenei, anche perché condizionati dal clima di fiducia complessivo degli italiani, che risponde a fattori eso- geni al dentale, per loro natura ciclici. Nel complesso, quindi, si legge un certo recupero globale, ma, soprattutto per i meno avvezzi ai temi economici, vale la pena ricordare – sottolinea Rosso – che crescere dopo un periodo recessivo è abbastanza semplice, poiché si parte da una base inferiore. Ben diverso è recuperare oggettivamente i valori assoluti di partenza». In Fig. 2, Rosso afferma di aver fatto un interessante esercizio: «Tenendo come base fissa il miglior anno, ovvero il 2011 – spie- ga – si nota come nonostante i numerosi risultati positivi degli anni successivi al 2012, i valori precedenti alla crisi siano lungi dall’essere raggiunti». Considerando, infatti, anche la grande difficoltà dell’implanto- logia di recuperare i valori pre-crisi (anche per aspetti intrin- seci alla categoria merceologica che vede i prezzi medi ridur- si strutturalmente) e nonostante il + 1,5% del 2014 e il + 4,1% del 2015, il settore fa marcare un valore assoluto a - 2% circa rispetto al 2011. «Una ripresa quindi senz’altro interessante, supportata come già anticipato dal diffondersi del digitale, ma il recupero vero non è ancora stato realizzato. Stando ai dati del primo trimestre, il 2016 – prevede Rosso – potrebbe probabil- mente essere l’anno della riscossa». Dental Tribune < < pagina 1 A dare spessore all’incontro è stata la rosa di relatori che hanno ra- gionato sull’attuale stato di salute dell’odontoiatria italiana, emer- so con più evidenza dal confronto con quanto accade negli altri Paesi europei. Nomi di rilievo e visione internazionale, come Mar- co Landi, presidente del Council of European Dentists; Corrado Pa- ganelli, presidente dell’Association for Dental Education in Europe; Edoardo Cavallè, dentista e unico consigliere italiano (ed europeo) della potente FDI, organizzatrice della recente Giornata mondiale dellasaluteorale;eancora,AlessandroGamberini,presidentedella FIDE (Federazione europea delle industrie dentali); e il vice presi- dente dell’ADDE (Association of Dental Dealers in Europe), Mauri- zio Quaranta. La presenza di tanti nomi italiani al vertice di organismi interna- zionali con numerosi associati (in termini di Paesi e professioni- sti), interlocutori più o meno prestigiosi e necessari della politica, è già un segnale di (buona) salute, perché a parte le sottolineature autoreferenziali, indicano che c’è un riconoscimento obiettivo e condiviso del valore dell’odontoiatria italiana e dei suoi esponenti. L’internazionalità, con quel che ne consegue, non è stata tuttavia l’unica nota positiva a caratterizzare l’incontro. Perché i successivi interventi, soprattutto quello di Roberto Rosso intitolato “Paradig- midicambiamentodelmercato”,hannoletteral- mente scavato all’interno delle problematiche (quantitative) dell’odontoiatria nazionale. Non potendo, per ragioni di spazio, addentarci nei dettagli del suo esame statistico, che è stato solo un assaggio di quanto sarà approfondito da Rosso a Expodental, si può tuttavia ac- cennareaidatipiùevidentidaluisottolineati:al4%inpiùregistrato dal mercato nel complesso da cui emergono un +2,5% di consumi e un 8,2% d’investimenti in attrezzature; ma soprattutto un +15% nei radiografici panoramici e addirittura un 50% in più messo a segno dalle vendite dei radiologici 3D. Cifre di un’eloquenza confortante. Più confortante ancora, tuttavia, è un generale ritorno alla fiducia, unico e autentico presupposto di ripresa, dopo il buco nero del 2012, piùvolterichiamatodaRossoviaviachesnocciolavaivaridati. Non meno interessanti (e utili) le analisi manageriali succedutesi al Convegno, dopo il lunch break. Nella relazione “Strategie per la crescita” Davide Fazioni si è intrattenuto sulle operazioni straordi- narie di acquisizione o di fusione. Gli ha fatto eco l’analisi minu- ziosa compiuta da Alessandra Rosa, titolare dell’omonimo studio commercialista e capace di rendere accessibili anche ai profani i tanti“pro”equalche“contro”delsuperbonusdel140percentocon- cesso dal Governo al professionista, equiparato dalla recente legge alle piccole aziende. La stessa lucidità espositiva, tanto per stare in ambito fiscale, dimostrata da Salvatore Guacci di BNP Parisbas nel presentare la possibilità di fare leasing come un vero e proprio “ac- celeratore di vendite”, Il gran finale è spettato di Fabio Tosolin, che l’esperienza e autore- volezza rendono protagonista di molti congressi. Essendo radical- mente cambiato il contesto in cui si esercita la professione, Tosolin insiste fortemente sulla necessità di «cambiare comportamenti per ottenere risultati». Il problema ovviamente è il come, dalla cui soluzione dipende spesso la vita o la morte di una azienda (come è sicuramente anche lo studio odontoiatrico). Un buon manager, ammonisce Tosolin, che insegna behavior analysis al Politecnico di Milano (ovvero l’analisi dei comporta- menti), dovrebbe sapere come far fare ai propri collaboratori quel- lo che il buon manager vorrebbe fosse fatto. Non solo a naso o per esperienza, ma secondo modalità scientificamente provate. Solo così si potrà (forse) evitare il baratro. Altrimenti non rimane che rivolgersi ai maghi della TV. m.boc Fig. 1 Fig. 2 Il risveglio del dentale Al Convegno UNIDI di Milano si respira nuovamente fiducia Lo dicono le statistiche Il Presidente UNIDI Gianfranco Berrutti durante l’intervento al Palazzo delle Stelline, Milano.

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