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Dental Tribune Italian Edition No. 5, 2016

20 Speciale Laser Tribune Italian Edition - Maggio 2016 Vantaggi dell’utilizzo di un laser a Er:YAG nella chirurgia pedodontica Pierluigi Pelagalli, Danilo Trapani < < pagina 17 Nel nostro studio utilizziamo di- versi strumenti che ci consentono un’ottimale gestione del piccolo paziente: arrediamo la sala chirur- gica con i personaggi dei cartoons e palloncini, utilizziamo la tecnica “tell-show-do” e la tecnica della di- strazione con occhiali 3D, o sempli- cemente raccontiamo una favola durante tutta la durata dell’inter- vento secondo i protocolli condivisi con “il Dentista dei Bambini”. Con i bambini più piccoli utilizziamo la sedazione cosciente con protossido d’azoto. In questo contesto l’utilizzo della tecnologia laser si inserisce in ma- niera vincente in quanto riduce la percezione di pericolo nel piccolo paziente (già la parola laser è più accattivante di “trapano”), oltre alla sensazione di fastidio o dolore, non lavorando a contatto e non provo- cando vibrazioni2 . Esistono diverse tipologie di laser con differenti indicazioni. Possiamo distinguere laser per i tessuti molli (diodi, neodimio, CO2), ossia quel- li con lunghezze d’onda e affinità cromofora che li rende attivi verso tessuti ad alto contenuto di emoglo- bina e melanina (gengiva e mucosa), e laser con affinità verso tessuti duri ad alto contenuto di acqua (smalto e dentina) grazie a una maggiore lun- ghezza d’onda (laser ad Erbio)3 . Il laser Er:YAG presenta lunghezza d’onda 2940 nm e possiede effica- ci capacità di taglio su tessuti duri quali smalto, dentina e osso, ma an- che capacità di incisione, vaporiz- zazione e decontaminazione verso i tessuti molli, soprattutto verso tessuti poco vascolarizzati e fibrosi. Al pari degli altri tipi di laser, il la- ser Er:YAG possiede capacità biosti- molanti, decontaminanti, antalgi- che, emostatiche, di promuovere la guarigione tissutale aumentando la compliance del paziente. Quindi, il laser a Er:YAG si presen- ta come uno strumento estrema- mente efficace anche in chirurgia pedodontica, dove per la tipologia dei pazienti si richiede minima in- vasività, tempi rapidi d’intervento e guarigioni senza postumi. In questo articolo, attraverso la de- scrizione di alcuni casi clinici, ven- gono descritti i vantaggi nell’utiliz- zo del laser a Er:YAG “LightWalker” AT (Fotona, Slovenia) in chirurgia pe- dodontica. Questa macchina possie- de diverse caratteristiche peculiari: • doppia lunghezza d’onda Er:YAG e neodimio con 2 manipoli (fibra 200 e 300); • software di gestione estrema- mente ergonomico; • ampio display (Fig. 1) sul quale è facile selezionare il settaggio vo- luto con la possibilità di sceglie- re tra diversi programmi preim- postati nonché di personalizzare i parametri; • possibilità di modulare la fre- quenza dell’impulso variando da impulsi molto brevi (SSP e MSP) a medi (SP) fino a lunghi (LP) e molto lunghi (VLP). Que- sto regola anche la termicità dell’impulso, rendendolo più o meno efficace nella fase coagu- lativa; • modalità QSP che permette di avere impulsi molto brevi, ma ad alta efficienza ablativa; • braccio che supporta il manipo- lo ad Erbio è molto maneggevole con differenti inserti per i diver- si impieghi. Case report Lisa, 5 anni, frenulo linguale Lisa si presenta alla nostra osser- vazione su indicazione della logo- pedista. La bambina presentava un deficit funzionale caratterizzato da limitazione dei movimenti della lingua che ne alterava la deglutizio- ne, la fonazione e che la costringeva a una posizione di riposo bassa (Fig. 2). Viene programmato intervento di frenulotomia linguale con laser Er:YAG4 . Alla paziente vengono insegnati dalla terapista gli esercizi riabilita- tivi da effettuare subito dopo l’in- tervento, in quanto per ottenere il massimo del risultato è importante che la lingua venga esercitata già dal giorno successivo alla frenulo- tomia. Questo viene reso possibile grazie alla tecnica chirurgica non invasiva che permette alla piccola paziente di fare gli esercizi senza il minimo fastidio. Non viene effettuata nessuna pre- parazione farmacologica, e la pa- ziente viene sottoposta a sedazione cosciente con protossido d’azoto. Te- nendo la punta della lingua con una garza, viene applicata della lidocai- na in crema sulla parte e dopo 5 mi- nuti viene effettuata anestesia loca- le. Sia per la tipologia di intervento sia per la tecnica usata è sufficien- te un quantitativo molto basso di anestetico (mepivacaina 1:100.000 circa 1/4 di fiala), limitando così la sensazione di disagio per la pa- ziente. Il laser viene impostato con parametri predefiniti con potenza 2,40 W, 120 mJ frequenza 20 Hz in modalità VLP con punta a scalpel- lo (Fig. 3). Viene aggiunto lo spray, in quanto a nostro avviso migliora la visibilità del campo operatorio, riduce l’effetto termico, riducendo l’odore di bruciato che spesso si genera nel trattamento dei tessu- ti molli e che può avere un effetto negativo sul paziente. Il primo ta- glio è trasversale, successivamente si procede lungo tutta l’inserzione della lingua cercando di sbrigliare le aderenze che ne vincolavano la mobilità. Grazie alla capacità di taglio e l’af- finità dell’Erbio verso tessuti poco vascolarizzati5 , l’intervento dura 3/4 minuti. > > pagina 21 Fig. 2 - Pre-operatoria. Fig. 3 - Impostazioni per frenulectomia. Fig. 4 - Post-operatoria. Fig. 5 - Controllo a 1 settimana.

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