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Implant Tribune Italian Edition No.1, 2016

20 Implant Tribune Italian Edition - Marzo 2016 Speciale Regeneration SR Highlight congressuale Conto alla rovescia per Osteology Monte Carlo 2016 Le domande aperte della terapia ri- generativa sono il punto focale del Simposio internazionale Osteology che si terrà a Monte Carlo nell’a- prile di quest’anno con workshop, relazioni, poster e discussioni in- terattive. Secondo Mariano Sanz, presidente della Fondazione Oste- ology, anche i moderni media digi- tali avranno un ruolo particolare. Il conto alla rovescia è iniziato… L’evento è alle porte: dal 21 al 23 aprile si svolgerà il Simposio in- ternazionale Osteology 2016. In questa occasione Monte Carlo sarà il punto di incontro per tutti gli implantologi, i chirurghi orali e maxillo-facciali, i parodontologi e, in generale, per tutti i ricercatori e i professionisti interessati ai temi delle terapie rigenerative in odon- toiatria. Gli ultimi preparativi procedono già a pieno ritmo. Al Simposio, che si tiene soltanto ogni tre anni e rap- presenta per molti un evento im- portante nell’agenda dei congressi, sono attesi oltre 2500 partecipanti provenienti da 60 Paesi diversi. Le domande aperte I chairmen scientifici del con- gresso, il professor Friedrich W. Neukam, Germania, e il professor Myron Nevins, Stati Uniti, hanno composto un programma scientifi- co eccezionale, dal titolo “Imparare il ‘perché’ e il ‘come’ nella terapia rigenerativa”. Verranno trattate le molte domande aperte che gli odontoiatri continuano ad affron- tare nel loro lavoro quotidiano. «La Osteology Foundation e il Sim- posio internazionale Osteology Monte Carlo sono diventati ormai uno standard, un riferimento a li- vello mondiale per le terapie rige- nerative del cavo orale», ha ricorda- to il professor Neukam in vista del Simposio. Il professor Nevins ha spiegato: «Non meno di 85 relatori di fama internazionale cercheranno di ri- spondere al maggior numero pos- sibile di domande aperte, con l’o- biettivo di trasmettere ai colleghi le conoscenze e la fiducia fonda- mentali per il loro lavoro quotidia- no, affinché possano fornire ai loro pazienti un trattamento ottimale». Nel corso di presentazioni e di- scussioni, gli esperti tratteranno argomenti e questioni relativi alle terapie rigenerative, basandosi su Professor Friedrich W. Neukam (Foto: Osteology Foundation). Professor Myron Nevins (Foto: Osteology Foundation). Professor Mariano Sanz (Foto: Osteology Foundation). evidenze della ricerca, nonché su dati di studi ed esperienze di clini- ci di grande esperienza. I parteci- panti al simposio hanno inoltre la possibilità di contribuire a sessioni interattive con le loro esperienze personali e quindi di stimolare la discussione. Formazione pratica Una peculiarità di questi simposi internazionali sono sempre i nu- merosi workshop della Osteology Foundation e dei suoi partner, che vengono offerti nel programma precongressuale e trattano diversi temi, dall’incremento dei tessuti molli alla pianificazione implanta- re digitale. Sono disponibili ancora pochi posti, è consigliabile quindi iscriversi al più presto! Uno sguardo al futuro Per il futuro, il presidente della fon- dazione, professor Mariano Sanz, ha annunciato che verrà dato nuovo impulso all’espansione geografica e all’uti- lizzo dei moderni media digitali per la promozione di ricerca e pratica clinica da parte della fondazione. Che cosa comporti esattamente, sarà svelato proprio al Simposio Osteology a Monte Carlo. «Abbiamo preparato alcune cose molto interessanti e già al congresso impiegheremo fortemente i media digitali per collegare in rete tra loro in modo ancora migliore ricerca e pratica clinica», afferma il profes- sor Sanz, che invita i colleghi: «Non mancate a Monte Carlo, dove ad aprile per voi apriremo “The Box” ai clinici e ai ricercatori della rigenera- zione orale: l’impazienza per questo evento è giustificata!». Per ulteriori informazioni su programma scientifico, workshop e iscrizione, consultare il sito www.osteology-monaco.org. Decreto con nuove norme sugli emocomponenti a uso non trasfusionale: i commenti del Legale < < pagina 1 Nell’allegato X vengono dettati i para- metri tecnici e normativi per prelievo, raccolta, produzione e loro utilizzo an- chealdifuoridellestrutturetrasfusio- nali ovvero presso strutture sanitarie pubbliche e private, accreditate o non ac- creditate. Il nuovo decreto, già ampiamente antici- pato in alcune sue parti e frutto della collaborazione tra organi ministeriali e associazioni scientifi- che di settore (SIMTI in primis) non chiude questo settore molto interessante per chi fa medicina rigenera- tiva, ma neppure lo apre: insomma, pren- dendo in prestito il Manzoni, potremmo dire «Adelante, Pedro, con juicio». Inoltre, come spesso ormai accade, una parte preponderan- te dell’applicazione normativa sarà la- sciata all’interpreta- zione dei singoli (ov- vero Regioni o Provincie autonome), quando forse era necessario spingere un po’ di più su un’uniformità appli- cativa nazionale per evitare la situa- zione paradossale fino a ieri esisten- te, con un’Italia suddivisa in tanti piccoli ambiti regionali in cui impe- ravano prassi spesso dissimili o con richieste applicative neppure prese in considerazione. Cosa dice il decreto A una prima, sommaria, lettura, il nuovo decreto-sangue inserisce alcu- ne “novità”. L'ambito soggettivo Viene per la prima volta citato, come possibile titolare dell’autorizzazione alla terapia, l’odontoiatra, oltre che il medico. Questo dovrebbe definiti- vamente sgomberare le incertezze in merito al fatto che l’odontoiatra possa fare o meno il prelievo di sangue per l’ottenimento dell’emocomponente. Voto: 10, almeno su questo aspetto un po’ di chiarezza. Consistenza del prodotto Il concentrato piastrinico deve avere una concentrazione piastrinica pari a 1 x 106/μL ± 20%. Voto: NA. Siamo sicuri di voler intro- durre un concetto di dose/efficacia in una terapia non farmacologica? Il nuovo ruolo dei Servizi trasfusionali I Servizi trasfusionali avranno un compito di controllo delle attività re- lative alla preparazione e applicazione degli emocomponenti autologhi per uso non trasfusionale e in particolare avranno in carico: • l’addestramento e la formazione del referente responsabile e dei sa- nitari coinvolti; • l’identificazione degli operatori responsabili della preparazione e dell’applicazione terapeutica; • la registrazione dei prodotti e dei pazienti per i quali sono impiegati; • la notifica degli eventi/reazioni avverse; • losvolgimentodiperiodicheattivi- tà di verifica; • la definizione, nell’ambito della convenzione stipulata con le strut- ture sanitarie pubbliche e private, accreditate o non accreditate pri- ve di servizio trasfusionale, degli ambiti di applicazione clinica degli emocomponenti autologhi per uso non trasfusionale sulla base di cri- teri di appropriatezza indicati dalle evidenze scientifiche disponibili. Rispetto al “vecchio” sistema, viene quindi riconosciuto un ruolo formale dei SIMT nell’addestramento di chi ap- plica la terapia: sulla carta, la cosa è as- solutamente legittima e ci trova total- mente d’accordo; da un punto di vista operativo, ci si chiede se lo sforzo ulte- riore richiesto alle strutture trasfusio- nalinonfiniràpervanificarel’effettiva possibilità di stipula delle convenzioni autorizzatorie, in quanto è evidente che la mancanza di personale all’inter- no dei SIMT potrebbe negativamente incidere sulla diffusione delle terapie. Voto: “rimandato a settembre”, in atte- sa di vedere l'applicazione pratica delle norme. La definizione degli ambiti di applica- zione clinica Secondo il nuovo decreto, definire l’ambito di applicazione clinica dei prodotti spetta ai SIMT, sulla base di «criteri di appropriatezza indicati dal- le evidenze scientifiche disponibili». Ci chiediamo, alla luce di tale norma, quale ruolo abbia il medico o l’odonto- iatra nella scelta della terapia. Quid iu- ris, se la terapia appare non consolida- ta ma innovativa, quindi ampiamente legittima secondo il nuovo Codice de- ontologico medico? Come avverrà la revisione delle evidenze scientifiche e da parte di chi? Voto: 5. Prevedo un grosso lavoro per avvocati e medici legali. I limiti “procedurali” Aldifuoridellestrutturetrasfusionali, il volume di sangue prelevato non po- trà essere superiore a 60 mL per singo- la procedura; inoltre dovranno essere utilizzati, per produzione e applicazio- ne, dispositivi medici con marcatura CE di classe II o superiore, ed evitate al minimo le fasi di preparazione a cir- cuito aperto, suggerendo addirittura l’uso di cappe a flusso laminare per ga- rantire la sterilità del prodotto. Voto: 8. Finalmente alcuni precisi osta- coli normativi volti a impedire mani- polazioni con sistemi non adeguati! La riforma zoppa Nell’art. 20 del Decreto leggiamo: «Le Regioni e le Provincie autonome defi- niscono specifiche indicazioni per la stipula delle convenzioni tra l’azien- da sanitaria in cui opera il servizio trasfusionale e le strutture sanitarie pubbliche e private, accreditate o non accreditate». Ma come? Viene fatto un decreto nazionale con parametri uni- tari per l’utilizzo di emocomponenti a uso non trasfusionale e poi ritor- niamo a dare a Provincie e Regioni il compito di “far partire” l’applicazio- ne delle norme senza per altro dare un timing preciso a questo compito? Sotto questo profilo siamo di nuovo al disastro del federalismo regionale sa- nitario che il decreto doveva eviden- temente superare. Voto: 4. Voto globale: 6- Indefinitiva,finalmentesièfattoqual- cosa, ma si poteva fare meglio! Avv. Stefano Fiorentino, www.studiolegalefiorentino.it

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