Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Implant Tribune Italian Edition No.1, 2016

14 Implant Tribune Italian Edition - Marzo 2016 industry report Valutazione clinica di una nuova tipologia implantare: studio retrospettivo su 950 impianti Riccardo De Lellis*, Umberto Marchesi**, Nicola Ciampoli***, Andrea Vecchi°, Danilo Del Bianco°°, Claudio Napoleone* *G.B. Mangioni Hospital, Lecco; **Libero professionista, Pavia; ***Libero professionista, Roma; °Libero professionista, Bergamo; °°Libero professionista, Riccione Introduzione L’implantologia è una disciplina che ha avuto un grande successo nel cor- so degli ultimi decenni1-3 . Con l’im- plantologia è possibile sostituire gli elementi perduti con una protesi fis- sa, senza danneggiare i denti naturali finitimi. Il successo dell’implantolo- gia dipende da molti fattori: la salute generale del paziente, la qualità e la quantità di osso dei mascellari, la pre- senza/assenzadiabitudinivoluttuarie quali fumo e alcol, patologie conco- mitanti locali (malattia parodontale) e sistemiche (ad esempio diabete), la tipologia dell’impianto e le tecniche chirurgiche1-3 . La morfologia dell’im- pianto nelle sue quattro dimensioni (macro, mini, micro e nano-design) influenzano il successo implantare3 . Anchesel’implantologiaèunatecnica chirurgica ormai di grande affidabili- tà, si possono manifestare nel tempo complicanze quali le peri-implantiti4 . Secondo alcuni, la definizione di un particolare design della superficie im- plantare potrebbe semplificare le pro- cedurechirurgicheeridurrel’inciden- za di peri-implantiti5 (Fig. 1). A seguito dell’aumento delle richieste di riabilitazione implanto-protesica in pazienti edentuli, si è sviluppato un ampio dibattito su quale sia il nume- ro ottimale di impianti per ottenere una riabilitazione stabile e funzionale. Fino ad oggi a questa domanda non è stata data una risposta univoca, né da studi clinici randomizzati, né da revi- sioni della letteratura. Revisioni recen- ti cercano di rispondere a quale sia il numero ottimale di impianti nei ma- scellari edentuli6 ; quale la lunghezza e quale il diametro implantare7 ; quale il tempo post-estrazione8 , quali gli effet- ti di chirurgie complesse associate9-11 . Di recente, una serie di lavori ha pre- so in esame una nuova tipologia im- piantare (Edierre Implant System SpA Genova, Italia) sotto vari aspetti clini- ci12-18 . Con il presente studio multicen- tricoretrospettivosièvolutaverificare in modo indipendente l’efficacia della nuova tipologia impiantare su una ca- sistica di 950 impianti. Materiali e metodi Nel periodo compreso tra gennaio 2007 e dicembre 2014, 1174 impian- ti sono stati posizionati nelle cinque strutture partecipanti allo studio. Di questi solo 950 avevano una docu- mentazione completa atta alla rivalu- tazione ex-post. Dei 950 impianti, 515 sonostatiinseritiindonnee435inuo- mini. L’età media dei pazienti era 59 ± 11anni.Ilfollow-upmediodalladatadi inserimento degli impianti è stato di 35 ± 22 mesi (max-min, 90-3). Raccolta dati Sono state raccolti i dati delle cartelle cliniche in forma anonima. Di ogni pa- ziente sono state raccolte informazioni circa età, sesso, operatore, abitudini vo- luttuari (ad esempio, fumo), patologie concomitantilocali(adesempio,malat- tiaparodontalecronica)patologiesiste- miche (ad esempio, diabete, osteoporo- si con utilizzo di bifosfonati, pregresse patologie neoplastiche in altri distretti corporei), tipo di edentulia (parziale o totale), eventuali tecniche rigenerative associate (rialzo di seno, GBR, split con piezosurgery), tipo di carico (immedia- to o differito), tipo di protesi (elemento singolo, ponte, full-arch oppure over- diametri erano i seguenti: 150 (15,8%) 3,30 mm, 427 (44,9%) 3,75 mm, 219 (23,1%) 4,20 mm, 99 (10,4%) 4,50 mm e 55 (5.8%) 5,0 mm. Le lunghezze erano: 51 (5,4%) 8,5 mm, 206 (21,7%) 9,95 mm, 270 (28,4%) 11 mm, 366 (38,5%) 13 mm, 57 (6%) di 15 mm (Fig. 2). Materiali e metodi Tutti i pazienti sono stati sottoposti allo stesso protocollo chirurgico. I pa- zienti hanno assunto amoxycillina da 1 gr due volte al giorno per 5 giorni. È stata somministrata anestesia locale con articaina/epinefrina. Il trattamen- to analgesico post-chirurgico preve- deva la somministrazione di 100 mg di nimesulid due volte al giorno per 3 giorni. Sono state inoltre fornite istru- zioni di igiene orale domiciliare. Protocollo chirurgico Il protocollo chirurgico prevedeva un’incisione crestale e il sollevamen- to di un lembo muco-periosteo. Gli impianti sono stati posizionati a livel- lo cresta ossea. Le suture sono state rimosse 7 giorni dopo l’intervento. La protesi finale è stata confezionata entro un periodo di 8 settimane dopo la riapertura dell’impianto, nel caso di caricodilazionato.Tuttiipazientisono stati inclusi in un richiamo per l’igie- ne orale. Quattrocentonovanta (51,6%) impianti sono stati inseriti nella man- dibolae460(48,4%)nelmascellare.Gli impianti hanno sostituito 179 (18,8%) incisivi, 105 (11,1%) canini, 308 (32,4%) premolari e 358 (37.7%) molari. > pagina 15 Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3 denture), sede dell’impianto (mascel- lare vs. mandibola, come pure incisivi, canini, premolari e molari). Dei pazien- ti si era in possesso di esami radiogra- fici pre-operatori, post-operatori e a distanza di mesi (termine del periodo osservazionale). Trentasette (3,9%) impianti sono sta- ti inseriti in pazienti diabetici, 457 (48,1%) in pazienti con patologia paro- dontale cronica, 30 (3,2%) in pazienti con precedente patologia neoplasti- ca di altri distretti corporei o trattati con bifosfonati per osteoporosi, 117 (12,3%) in edentuli totali, 321 (33,8%) in fumatori. Dei 1174, 950 avevano una documentazione completa e sono stati inclusi in questo studio. Tutti gli impianti sono stati forniti da Edierre Implant System SpA (Genova, Italia). I

Sito