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Dental Tribune Italian Edition No. 3, 2017

4 Case Report L’utilizzo della corticotomia e delle miniscrew nel trattamento del paziente adulto. Case report Gaetano Turatti, odontoiatra, specialista in ortognatodonzia, libero professionista in Torino >< pagina>1 Tale opzione terapeutica è oggi pos- sibile in seguito all’evoluzione tec- nologica dei dispositivi ortodontici e allo sviluppo di nuove modalità di ancoraggio dentale e scheletri- co. Contemporaneamente l’orto- donzia attuale può contare su una maggiore conoscenza dei meccani- smi biologici ossei e dei tessuti pa- rodontali, con possibilità di ridur- re i rischi a carico della dentatura naturale e ottenere risultati clinici predicibili e stabili nel tempo. I vantaggi derivanti da un approc- cio ortodontico in età adulta sono rappresentati dal poter corregge- ne del trattamento ortodontico. Precedenti report hanno già evi- denziato come il trattamento orto- dontico possa costituire un’alterna- tiva al trattamento implantare nei casi di perdita o malposizionamen- to dei molari permanenti inferiori, la condizione più frequentemente riscontrata nel paziente adulto. Scopo del case report è illustrare come l’utilizzo combinato della corticotomia alveolare settoriale e di una biomeccanica originale basata sull’utilizzo di dispositivi ad ancoraggio scheletrico ha con- sentito la correzione di una maloc- clusione dentaria complessa in un soggetto adulto. dei tessuti parodontali a eccezione della regione di 3.7 che presenta gli esiti della pregressa estrazio- ne chirurgica e moderata infiam- mazione dovuta alla difficoltà del mantenimento dell’igiene domici- liare (Figg. 1a-1j). Il piano di trattamento, illustrato e accettato dal paziente mediante consenso scritto, ha previsto al- lineamento delle arcate dentarie, la correzione del cross bite di 1.5 e di 4.3, la distalizzazione di 2.7 con correzione della relazione di bro- die 2.7/3.7, l’uprighting chirurgica- mente assistito del terzo molare in- feriore sinistro, la correzione delle relazioni molari e canine e delle linee mediane. Ha previsto inol- tre l’applicazione di un’apparec- chiatura fissa all’arcata superiore per l’allineamento e la correzione della posizione di 2.7. All’arcata inferiore è stata eseguita la corti- cotomia alveolare segmentaria in regione 3.7, effettuando un lembo a tutto spessore, l’esposizione del piano osseo ed esecuzione di fori di decorticazione unitamente a corticotomia verticale in posizione mesiale alla radice di 3.8. È stato applicato un innesto di osso bovino deantigenato nel sito chirurgico e il lembo è stato riposizionato con una sutura a punti staccati. Nello stesso tem- po è stata inserita una minivite nello spazio interadicolare tra 3.3 e 3.4, posizionata in modo tale che lo slot .022 x .028 fosse pa- rallelo alla superficie occlusale. Nello slot della minivite è stata applicata una leva in tma ad an- coraggio diretto sull’elemento 3.8, con lo scopo di ottenere un movimento di uprighting e di- stalizzazione. Successivamente è stata inserita una seconda mini- vite nella zona retromolare per evitare l’estrusione del molare inferiore causata dal movimento di uprighting (Figg. 2a-2f). >> pagina>5 05/2012 Figg. 1a-1j re i difetti occlusali riducendo il ricorso alla protesi e, da un punto di vista biologico, l’utilizzo di una forza ortodontica leggera e co- stante costituisce uno stimolo fi- siologico per il trofismo dell’osso alveolare e della gengiva. Infine, l’allineamento dentario consente una più efficace igiene orale do- miciliare al paziente, riducendo così l’incidenza dei fattori causa- li, quali placca e tartaro, nell’in- sorgenza della parodontopatia. Soprattutto il miglioramento e la conservazione di un’occlusione dentaria naturale e corretta può rappresentare anche la migliore soluzione estetica per il pazien- te, riducendo al minimo possibili correzioni da effettuare al termi- Caso clinico FF, paziente maschio di 36 anni, giunge all’osservazione nel mag- gio 2012 presentando malocclu- sione dentaria. Riferisce di essere stato sottoposto a trattamento ortodontico estrattivo durante l’adolescenza. Riferisce, inoltre, la pregressa estrazione chirurgica nel 2009 di un secondo molare in- feriore sinistro incluso. All’esame obiettivo presenta morso profon- do, linee mediane non coinciden- ti con deviazione della superiore verso sinistra, relazione di Cl. 3 canina e molare a destra relazio- ne di Cl. 1 canina e di Cl. 3 molare a sinistra, cross bite di 1.5 e di 4.3, brodie tra 2.7 e 3.8, affollamento arcata inferiore, buona condizione Figg. 2a-2f Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2017

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