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CAD/CAM - international magazine of digital dentistry

2_2015 09 trends _ AIOP ne realistica di quando, come e quanto utilizzare le tecnologie digitali. _Il flusso di lavoro digitale Il flusso di lavoro digitale si sviluppa attraverso tre diverse fasi procedurali: 1_ acquisizione dati; 2_ elaborazione dati e pianificazione; 3_ esecuzione/fabbricazione. L’integrazione dei dati, acquisiti attraverso diversi sistemi (foto, scanner facciali, scanner intraorali, ra- diografie, ecc.), non è sempre facile e compatibile. _Scannerorali Si ricorda che la scansione intraorale esiste da trent’anni (con il sistema CAD/CAM CEREC di Sirona). Dal 2005 molto è cambiato: attualmente esistono 26 sistemi differenti. Tre sono i fattori da tenere in considerazione: _ tempo: con la scansione intraorale, a pre- scinderedaisistemiedaimaterialiutilizzati,il tempo, diminuisce; questo è ancor più signi- ficativo nel caso di rifacimento dell’impronta che, con un sistema digitale, si può ripete- re sul singolo difetto senza ricominciare da capo tutto il procedimento. _ accuratezza: tutti i sistemi, pur con delle differenze, sono sufficientemente precisi, in particolare per quanto concerne elementi singoli e multipli. Delle distorsioni si sono evidenziate per quanto concerne il full-arch. _ costi: dipendono dalle politiche commercia- li delle ditte. Spesso l’investimento iniziale maggiore comporta una minor spesa per servizi accessori e mantenimenti da pagar- si successivamente. È chiaro che l’impronta convenzionale costa meno e che il costo dei sistemi digitali è in tendenziale decrescita. _Implantologia Per quanto riguarda gli impianti, la capacità dell’operatore, così come nelle procedure tradiziona- li, è un fattore determinante, ma utilizzando sistemi digitali forse lo è ancora di più, in quanto bisogna sommare alle conoscenze ed esperienze tradizionali la curva di apprendimento e la pratica con i sistemi digitali. Le guide chirurgiche consentono, date le pre- cedenti premesse, maggiore precisione. Importante è seguire sempre le indicazioni del fabbricante. Non esistono studi precisi sull’accuratezza, e i maggiori errori in chirurgia guidata derivano dal clinico e non dal sistema utilizzato. Qualora il sistema sia di tipo “aperto”, i dati della scansione possono essere abbinati a quelli della tec- nica Cone Beam, avendo così a disposizione sia i dati riguardanti i tessuti molli che duri. Intervenendo sulla Cone Beam e l’esposizione radiologica, l’approccio con il paziente deve tener sempre in considerazione che le irradiazioni che si subiscono ogni giorno, anche solo camminando, sono estremamente elevate. I raggi assorbiti in una Cone Beam possono essere paragonati a un viaggio aereo Francoforte-Tokyo! Tutti i sistemi presentano vantaggi e svantaggi. Come decidere quale adottare? Il relatore suggerisce di porsi alcuni quesiti: _ che cosa si vuole produrre (restauri, modelli, guide chirurgiche, tutto…); _ quanti restauri si prevede di realizzare men- silmente; _ qual è il costo dello scanner (sistema aperto o chiuso); _ se ci sono fee da pagare successivamente (per mantenimento, update del sistema. Un bravo operatore avrà conoscenza ed espe- rienza tradizionali, e avrà svolto la propria curva di apprendimento in qualità di operatore digitale: non sono i sistemi alla base degli errori. La capacità della manipolazione dello strumento è fondamentale per una corretta scansione orale. Nel loro gruppo di Fri- burgo si considera “esperto” un operatore che abbia effettuato almeno una ventina di scansioni. Rimane il principio che più sono le informazioni, migliore e precisa sarà la riabilitazione sia convenzio- nale che digitale. Per quanto riguarda i tecnici, devono acquisire capacità CAD/CAM e digitali per poter sopravvivere nella loro professione e aggiornarsi, magari acqui- stando anche una stampante 3D. Per ora la riduzione da ore di lavoro a minuti di lavoro per la realizzazione Domande e risposte dei soci e dei relatori AIOP.

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