Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

cosmetic dentistry Italian Edition Vol. 1, 2017

literature review _ sbiancamento professionale Fig. 8 Fig. 9 Fig. 8_Tubuli dentinali mantenuti integri. Fig. 9_Sezione trasversale dei tubuli dentinali. Per lo studio è stato usato il SEM con contrastante metallico e ulteriore utilizzo della sonda SDX. riore la luce, favorendo un effetto sbiancante. A seconda della percentuale di perossido utilizzata, la penetrazione all’interno dei tessuti sarà differente in termini quantitativi di profondità, ma non solo, anche qualitativi poiché avremo ovviamente una differente risposta del tessuto così come una varia- ta risoluzione cromatica3,5,6. _Metodi Lo studio è stato effettuato nell’anno 2016 presso la Fondazione Istituto Stomatologico To- scano. La ricerca è stata svolta in vitro su elementi dentari estratti. Sono stati selezionati 6 elementi dentari provenienti dalla stessa cavità orale a se- guito di bonifica di parodontopatia avanzata. Gli elementi, dopo esser stati avulsi, sono stati conser- vati in soluzione fisiologica fino al momento dello 26 studio, dopodiché sono state rimosse le concre- zioni minerali dalla superficie così come i pigmen- ti presenti con le consuete manovre di rimozione meccanica con ablatore ultrasonico e spazzola lu- cidante. Una volta pronti gli elementi è stata fatta la rilevazione del colore tramite la Scala VITA e sono stati poi assegnati, tramite criterio di assegnazione random, 2 per gruppo di agente sbiancante. È stata applicata, per ogni elemento dentario, la diga liqui- da di protezione alla porzione radicolare del dente, al fine di mantenere integra la porzione tubulare radicolare e poter così valutare in analisi l’eventuale modificazione dei tubuli coronali trattati. Sono stati effettuati 3 cicli di sbiancamento per ogni gruppo con attivazione delle lampade led, a luce blu per i due al 6% e al 25% di peros- sido di idrogeno e a luce rossa per quelli trattati con diossido di titanio. Ogni ciclo aveva una du- rata di 15 minuti, al termine dei quali gli elementi venivano ogni volta risciacquati e asciugati accu- ratamente per poi essere sottoposti a nuovo ciclo di sbiancamento. Per ogni gruppo, composto di due elementi, il primo veniva trattato con agen- te sbiancante puro, l’altro era invece trattato con agente sbiancante fatto legare al blu di metilene per permettere poi durante le indagini al SEM di valutare la presenza della componente cromatica negli strati in profondità. La rilevazione della penetrazione è stata va- lutata con Sonda SDX del SEM. Alla fine del trat- tamento venivano nuovamente rilevati i colori dei denti tramite misurazione con Scala VITA. Ter- minato il protocollo operativo, gli elementi sono stati fotografati, etichettati e imbustati per essere poi spediti al laboratorio indicando di effettuare, in fase di valutazione, un sezionamento in senso anteroposteriore per valutare realmente la pene- trazione del metilene e quindi la diffusione dell’os- sigeno. _Risultati Nello studio è emerso un viraggio cromatico si- gnificativo per tutti i prodotti presi in esame: _ 25% con blu di metilene A2 → B1; _ 25% senza blu di metilene C1 → A1; _ 6% con blu di metilene A2 → A1; _ 6% senza blu di metilene D2 → A2; _ White shocks con blu di metilene C1 → A2; _ White shocks senza blu di metilene A3 → A2. Notoriamente, come suggerito dalla letteratu- ra2, il perossido di idrogeno ha un’efficacia maggio- re rispetto al diossido di titanio, che comunque si è rilevato un soddisfacente agente sbiancante (il vi- raggio cromatico dei due elementi del gruppo White shocks è stato da C1 a A2 e da A3 a A2). Il presup- posto dello studio era comunque quello di valu- dentistry1_2017cosmetic

Sito