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implants - international magazine of oral implantology

33 1_2016 special _ ortodonzia dei casi complessi permette di trovare soluzio- ni più adeguate per la riabilitazione del pazien- te, non sempre disponibile ad accettare i piani di trattamento che si prospettano. Accade, ad esempio, che terapie chirurgiche o costose pos- sano essere rifiutate, e la possibilità di semplifi- care i trattamenti può rappresentare uno stru- mento valido per incontrare il consenso da parte del paziente stesso. A tal proposito l’utilizzo di apparecchiature individuali, ancorate a impianti osteointegrati, offre notevoli vantaggi, quali la riduzione delle necessità di ancoraggio con possibilità di costru- zione di apparecchiature parziali e minimamente invasive, funzionali alla realizzazione di movi- menti preprotesici importanti dal punto di vista protesico, che sarebbero complessi da ottenere con un ancoraggio dentale tradizionale. Effettuando preparazioni ortodontiche pre- protesiche, è possibile riabilitare le arcate in modo più conservativo e meno costoso, proprio perché si procede a un riallineamento dei pila- stri, posizionati in modo più favorevole. Questo permette con maggiore frequenza di optare per soluzioni adesive con ricostruzioni parziali – an- ziché adottare le corone tradizionali – con mi- nori costi biologici ed economici. Inoltre, viene agevolata anche la correzione delle inclinazioni sfavorevoli dei denti, necessaria per evitare l’in- sorgere di problematiche parodontali. Il vantaggio dell’impiego degli impianti come ancoraggio nella terapia orotodontica è eviden- te se confrontato con quello effettuato tramite dentatura residua, sulla quale si vengono a cre- are movimenti dentari indesiderati, ad esempio l’estrusione dei denti usati come ancoraggio nel caso di intrusione o viceversa. Ciò altera il piano occlusale necessitando di ulteriori modifiche. Tali conseguenze, certamente non auspicabili, sono evitate con l’utilizzo degli impianti. Figg. 20, 21_Foto a fine trattamento ortodontico. Si noti la risoluzione del cross sul canino. Fig. 22_Opt finale. Si noti l’assenza di radiotrasparenze intorno agli impianti, sintomo che il carico ortodontico non ha influito sul mantenimento dell’osteointegrazione. Figg. 23-25_Foto intraorali: visione frontale e laterale a fine trattamento. Si noti come, grazie al rialzo occlusale provvisorio (che dovrà essere testato ancora per 3 mesi), si sia creato uno spazio protesico corretto. Fig. 20 Fig. 22 Fig. 24 Fig. 21 Fig. 23 Fig. 25

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