Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Endo Tribune Italian Edition

Endo Tribune Italian Edition - Giugno 2017 Pratica & Clinica 9 Fig. 5 Fig. 6 Fig. 7 Fig. 8 Fig. 9 Fig. 10 Fig. 11 < pagina 8 Strumenti endodontici di nuova generazione Nonostante gli strumenti presen- ti sul mercato fino al 2010 fossero già sufficientemente performanti, il timore da parte di molti colleghi delle fratture di tali strumenti da un lato, e la volontà di eseguire te- rapie endodontiche meno invasive dall’altro, hanno spinto le aziende a investire in ricerca e sviluppo di nuove sistematiche endodontiche. Tra le novità più significative in tale campo è possibile menzionarne so- prattutto 3: 1. trattamenti termici della lega NiTi volti ad aumentarne la fles- sibilità e quindi anche la resi- Fig. 12 stenza alla fatica ciclica; 2. il movimento reciprocante asimmetrico; 3. sezioni degli strumenti decen- trate e asimmetriche. Molti degli strumenti endodontici di ultima generazione trovano i loro plus proprio nell’impiego di una o più di queste caratteristiche. La lega NiTi in condizioni normali presenta al suo interno una parte della lega in fase martensitica (più flessibile) e un’altra parte in fase austenitica (meno flessibile). La distribuzione percentuale di fase martensitica o austenitica sono funzione della temperatura e dello stress a cui è sottoposta la lega. Di- versi trattamenti termici della lega NiTi sono stati messi a punto dalle varie case produttrici, per aumenta- re la percentuale di fase martensiti- ca del metallo durante le normali condizioni cliniche di esercizio, ottenendo in questo modo stru- menti più flessibili e con una mi- nor memoria di forma7. La Tabella 1 sintetizza le princi- pali leghe NiTi termo-trattate, le case produttrici proprietarie del trattamento e gli strumenti che le utilizzano. Il movimento reciprocante non rappresenta esattamente una novità in campo endodontico in quanto usato già da diversi strumenti meccanici del passa- to. Tuttavia ciò che ha reso ne- gli ultimi anni tale movimento particolarmente performante è stato il concetto di asimmetria di reciprocazione. Gli strumenti reciprocanti attuali infatti sfrut- tano un movimento rotatorio nel verso di taglio dello strumen- to per alcuni gradi (100°-150°), immediatamente seguito da un movimento di disimpegno del- lo strumento in senso opposto a quello di taglio per molti meno gradi (30°-60°)8. Questo si tra- duce in un movimento netto di rotazione nel senso di taglio con una notevole riduzione dello stress torsionale per lo strumen- to. Sfruttando il concetto delle forze bilanciate proposte da Ro- ane per gli strumenti manuali, il movimento è autocentrante e quindi particolarmente rispet- toso dell’anatomia endodonti- ca. L’efficienza e la sicurezza di tale movimento hanno permes- so inoltre di proporre tecniche di strumentazione endodontica single-file (mono-strumento). Alcune case produttrici hanno inoltre iniziato a introdurre stru- menti con sezione asimmetrica o decentrata rispetto l’asse di rota- zione dello strumento così da po- ter realizzare strumenti con una minor quantità di metallo all’in- terno di una data sezione. Questo determina, durante la rotazione dello strumento, un numero mi- nore di contatti simultanei con le pareti del canale (minor stress torsionale), una maggior flessibi- lità dello strumento e un aumen- tato spazio per l’evacuazione dei detriti (Figg. 5-6). Ridurre l’invasività della sagomatura senza ridurre le ”erformance della detersione e dell’otturazione dello s”azio endodontico L’impiego delle sistematiche di strumentazione più moderne consente oggi non solo di essere molto rapidi, efficienti e sicuri durante la fase di sagomatura, ma anche di essere molto più conservativi specialmente a li- vello del terzo coronale e medio del canale. Tuttavia, è essenziale sottolineare come tutto questo progresso possa essere facilmen- te vanificato nel caso in cui la rapidità si traduca in un tempo di azione dell’ipoclorito di sodio insufficiente, o la mininvasività si accompagni a tecniche di ot- turazione tridimensionale non performanti. L’approccio mini- mamente invasivo alla sagoma- tura del canale infatti, laddove sia praticabile, dovrebbe essere accompagnato da adeguate tecni- che di irrigazione (aghi endodon- tici side-vented di diametro infe- riore a 27-28G, attivazione degli irriganti all’interno del sistema endodontico tramite energia ter- mica, sonica, ultrasonica o laser) e di otturazione tridimensionale del canale radicolare. In canali particolarmente lunghi, curvi o stretti, una sagomatura minima- mente invasiva potrebbe infatti rendere poco praticabile una cor- retta tecnica di condensazione verticale della guttaperca, date le difficoltà di raggiungere con il portatore di calore i 4-5 mm dalla lunghezza di lavoro necessari a ottenere la termoplasticizzazio- ne della guttaperca anche nella regione apicale. Tecniche basate sull’impiego di otturatori tipo Thermafill, rappresentano fortu- natamente una eccellente alter- nativa, e spesso una scelta quasi obbligata, ai sistemi di otturazio- ne verticale a caldo9 (Figg. 7-8). Il restauro ”ost endodontico, la vera chiave del successo a lungo termine Osservando i dati riguardanti la percentuale di sopravvivenza a lungo termine dei denti trattati endodonticamente si può nota- re non solo come il trattamento endodontico abbia una prognosi favorevole in una altissima per- centuale dei casi, ma anche che i fallimenti sono quasi sempre im- putabili a fratture radicolari cer- tamente favorite da sagomature endodontiche troppo aggressive, dalla presenza di perni metallici e di restauri eccessivamente in- vasivi10. È ormai ampiamente noto che un elemento trattato endodontica- mente, specialmente nel caso as- sai frequente in cui siano venute a mancare una o entrambe le cre- ste marginale, abbia molto spes- so la necessità di essere protetto dal rischio di frattura proceden- do a un restauro a ricoprimen- to cuspale. Tuttavia l’equazione dente trattato endodonticamen- te uguale a corona protesica com- pleta, dovrebbe oggi essere se- riamente riconsiderata alla luce delle moderne tecniche adesive. L’eventualità che una o più cu- spidi dell’elemento trattato ne- cessitino di una protezione non significa che tutte le cuspidi (an- che le più robuste e bene soste- nute) abbiano bisogno di essere abbattute. Inoltre, nella maggior parte dei casi non sarebbe auspi- cabile un ulteriore indebolimen- to del dente con preparazioni invasive a livello della giunzione amelo-cementizia. Nell’ottica del maggiore risparmio di tessuto dentale possibile i restauri indi- retti parziali adesivi dei settori latero-posteriori (Onlay; Overlay; Endocrown) in resina composita o ceramica rappresentano quindi oggi una validissima alternativa, se non la terapia di scelta, alle corone protesiche tradizionali11 (Figg. 9-12). 1. R. Chandki, M. Kala. Natural Tooth Versus Implant: A Key to Treatment 5. Schilder H. Cleaning and shaping the root canal. Dent Clin North Am Planning. Journal of Oral Implantology 2012 38:1 2012 95-100. 1974;18: 269-96. 2. C. Murdoch-Kinch, M.E. McLean. Minimally invasive dentistry. JADA 2003 134:1 87-95. 3. Li Z, Cao L, Fan M, Xu Q. Direct Pulp Capping with Calcium Hydroxide or Mineral Trioxide Aggregate: A Meta-analysis. J Endod. 2015 Sep;41(9):1412-7. 4. Plotino G, Grande NM, Isufi A, Ioppolo P, Pedullà E, Bedini R, Gambarini G, Testarelli L. Fracture Strength of Endodontically Treated Teeth with Different Access Cavity Designs. J Endod. 2017 Apr 14. 6. M Hülsmann, OA Peters, PMH Dummer. Mechanical preparation of root ca- nals: shaping goals, techniques and means.Endodontic Topics 2005; 10:1 30-76. 7. Shen Y1, Zhou HM, Zheng YF, Peng B, Haapasalo M. Current challenges and concepts of the thermomechanical treatment of nickel-titanium in- struments. J Endod. 2013 Feb;39(2):163-72. 8. Yared G. Canal preparation using only one Ni-Ti rotary instrument: preli- minary observations. Int Endod J. 2008 Apr;41(4):339-44. bibliografia 9. Neuhaus KW, Schick A, Lussi A. Apical filling characteristics of carrier- based techniques vs. single cone technique in curved root canals. Clin Oral Investig. 2016 Sep;20(7):1631-7. 10. Ng YL1, Mann V, Rahbaran S, Lewsey J, Gulabivala K. Outcome of pri- mary root canal treatment: systematic review of the literature -- Part 2. Influence of clinical factors. Int Endod J. 2008 Jan;41(1):6-31. 11. Monaco C, Arena A, Scotti R, Krejci I. Fracture Strength of Endodontically Treated Teeth Restored with Composite Overlays with and without Glass- fiber Reinforcement. J Adhes Dent. 2016;18(2):143-9.

Sito