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Cosmetic dentistry_beauty & science Italian Edition No.3, 2016

dentistry 3_2016 cosmetic l’intervista _ John Nicholson 06 Intervista. Le due classi dell’odontoiatria restaurativa Il prof. John Nicholson di Londra, scienziato dei materiali, durante gli ultimi trent’anni ha condotto esaustive ricerche sul vetroionomero e altri materiali connessi. Nel suo intervento al congresso FDI di Poznan ha parlato del ruolo dei moderni materiali e della loro capacità di soddisfare le esigenze odontoiatriche. Dental Tribune ha parlato con lui dei limiti di questi materiali e della tendenza dell’odontoiatria restaurativa a diventare un sistema a due classi. _Durante la sua presentazione ha spie- gato che i moderni materiali sono caratte- rizzati da aspetti estetici più che funzionali. Quali sono le loro maggiori deficienze? Prof. John Nicholson: La facilità d’utilizzo. Questo è vero soprattutto per le resine composi- te. Essendo non adesivi, i compositi devo essere usati in associazione con un collante. La funzio- ne dei collanti è quella di alterare la superficie del dente, rendendola da idrofila a idrofoba, e per fare ciò è necessario un attento uso dei mate- riali in accordo con le istruzioni del produttore. Una volta creata la superficie, infatti, il mate- riale va applicato in piccole quantità con l’uti- lizzo della lampada di polimerizzazione. Questo trattamento è difficile e richiede un alto livello di competenze da parte del dentista. Se fatto cor- rettamente funziona bene e garantisce risultati duraturi. Tuttavia, data la sua complessità è dif- ficile che sia un trattamento di routine nei Paesi più poveri a causa dell’alto numero di pazienti, dell’inaffidabilità della rete elettrica e della man- canza di dentisti adeguatamente preparati. _La maggior parte delle tecnologie sem- brano diventare più accessibili con il tempo, le attrezzature dentistiche, invece, fanno eccezione, qual è il motivo? In odontoiatria abbiamo enfatizzato l’estetica sulle prestazioni, un trend che non rappresenta un problema nei Paesi ricchi che hanno un alto numero di dentisti professionisti. Per questo mo- tivo il mercato odontoiatrico non punta su solu- zioni più economiche o più semplici. _Con la situazione attuale, in cui le at- trezzature dentistiche sono disponibili solo per alcune fasce di popolazione, nei Paesi sviluppati e in pochi Paesi poveri, l’odonto- iatria restaurativa è davvero diventata un sistema a due classi? Sì, è proprio così. E questo sistema funziona anche nei Paesi avanzati dove una grande fascia di popolazione è sempre meno in grado di per- mettersi l’accesso ai migliori materiali. In pratica questo significa restauri con l’amalgama invece che con i materiali compositi. _Il trattamento di restauro non traumatico è stato originariamente sviluppato per fornire un servizio vantaggioso per i pazienti dei Pae- si più poveri. Qual è stata l’esperienza finora? Può davvero rappresentare un’alternativa per i pazienti che non hanno accesso alle moderne cure dentistiche? I dati ci dicono che è stato un successo. Una grande varietà di pazienti, dai bambini agli adulti fino agli anziani, ha beneficiato dei trattamenti a basso costo. Inoltre, le prestazioni del vetroionome- ro utilizzato nell’odontoiatria restaurativa si stanno dimostrando migliori delle previsioni. _L’amalgama è ancora largamente usa- ta, specialmente nei Paesi invia di sviluppo. Siamo pronti per un’odontoiatria senza più questo materiale, e cosa sarà necessario fare per assicurarci delle alternative adeguate? Credo che dovremmo continuare con l’utiliz- zo del vetroionomero e migliorarlo per far fronte a un ampio numero di pazienti. Allo stesso tempo bisogna rendersi conto che la conoscenza appro- fondita di un materiale e delle sue prestazioni è un processo che richiede tempo: possono volerci anni per averne un quadro completo. _I materiali dentistici dovrebbero essere trattati con più enfasi nelle campagne co- municative? Sì. Sappiamo che le carie sono la patologia più diffusa nel mondo e per questo dovremmo puntare molto sul ruolo cruciale che hanno i ma- teriali di restauro, proprio come puntiamo sulla prevenzione. Grazie molte per l’intervista. _Dental Tribune International Il prof. John Nicholson (Foto: Daniel Zimmermann, DTI).

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