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cosmetic dentistry Italian Edition Vol. 2, 2017

event _ AIOP E gli specialisti precisano: il risultato estetico non è il fi ne del trattamento odontoiatrico, ma la naturale conseguenza del rispetto per la biologia e la corretta applicazione di sani principi fun- zionali e biomeccanici. L’argomento rappresenta oggi il cuore della moderna odontoiatria prote- sica, che nasce dalla combinazione virtuosa tra conoscenze consolidate, strumenti tradizionali e le tecniche più avanzate. «È importante far comprendere al paziente la corrispondenza che deve esistere tra este- tica e funzione dell’apparato masticatorio», spiega Paolo Vigolo, presidente di AIOP. «Que- sti due aspetti sono infatti in stretta relazione e devono sempre andare di pari passo, perché la vera bellezza è una somma complessa di di- versi elementi in reciproco equilibrio. Come un edificio elegante a vedersi ma eretto su esili fondamenta, così denti bianchi e luminosi, se non svolgono le proprie funzioni essenziali, rischiano, nonostante l’apparenza, di poggia- re su fragili basi. Per potersi definire davvero bello e sano, un sorriso, oltre ad essere esteti- camente piacevole, deve anche caratterizzarsi per una dentatura armoniosa e funzionale, che consenta di masticare correttamente, parlare bene e dare il giusto sostegno ai muscoli del viso. Con il convegno di Riccione, AIOP inten- de, da un lato, ragionare con clinici e tecnici su come applicare, alla luce delle nuove tec- nologie, i principi anatomici e funzionali che determinano estetica, funzione e prognosi dei lavori protesici; dall’altro lato, ci proponiamo di rafforzare il rapporto con la popolazione, veicolando messaggi comprensibili anche ai non addetti ai lavori». Ma quali sono, allora, le regole d’oro dietro un bel sorriso? Gli specialisti dell’Accademia ri- spondono alla domanda con un vademecum che ha l’obiettivo non solo di guidare il professioni- sta, ma anche di educare il paziente, fornendogli gli strumenti necessari per giudicare il risultato fi nale e la qualità dei trattamenti effettuati. 1_ Gengive sane: assicurano la durata dei denti e costituiscono la necessaria cornice per l’ottenimento di una buona estetica. 2_ Rispetto o ripristino di una corretta fun- zione masticatoria: se l’occlusione non è ben impostata, il rischio è che i denti si consumino più del dovuto o si spostino, infi ciando il risultato ottenuto. 3_ Ripristino della corretta fi sionomia del viso, dando ai denti la giusta altezza: i soli denti bianchi non sono suffi cienti ai fi ni di un risultato estetico ottimale, se il viso è schiacciato o troppo lungo. 4_ Impiego dei materiali secondo la diagnosi clinica: esistono vari materiali che con- sentono di ottenere una buona estetica, ma ognuno di essi ha specifi che indica- zioni che devono essere opportunamente valutate. 5_ Rispetto delle caratteristiche dell’indivi- duo: forme e colori sono unici in ogni pa- ziente, che per questo motivo deve essere trattato in modo specifi co. 6_ Rispetto dei tempi biologici: i trattamenti estesi, che hanno necessità di essere ese- guiti in più sedute, non possono essere ef- fettuati in tempi ristretti. Nei trattamenti protesici, soprattutto nel caso di terapie parodontali, si deve dare all’organismo il tempo di “guarire”. In quest’ottica, le protesi provvisorie sono un mezzo fonda- mentale per far stabilizzare i tessuti e dare modo al paziente di provare sia la funzione che la resa estetica del trattamento. 7_ Valutazione multidisciplinare: in alcuni casi, per il raggiungimento del risultato ottimale, oltre al restauro protesico pos- sono essere necessarie altre terapie pre- paratorie come, ad esempio, l’ortodonzia, la chirurgia parodontale o quella maxillo- facciale. 8_ Collaborazione con un odontotecnico esperto: la realizzazione di una protesi ad alta valenza estetica non può prescindere dal lavoro di team con un odontotecnico in grado di valutare il caso preliminar- mente, insieme al dentista, e di eseguire tecnicamente il lavoro. 9_ Collaborazione del paziente e attenta valutazione delle sue reali aspettative: a volte i pazienti hanno desideri incon- sci che non possono essere soddisfatti dal solo lavoro dell’odontoiatra, anche se magistralmente eseguito; in altri casi, non collaborano a suffi cienza nel prati- care una corretta igiene orale o nel segui- re le istruzioni fornite dallo specialista. 10_ Mantenimento nel tempo: la realizzazio- ne di un restauro orale, piccolo o grande che sia, è parte di quell’alleanza tera- peutica medico-paziente che inizia con la diagnosi e la preparazione del caso e dovrebbe proseguire ben oltre la fi ne del- la terapia. Solo un buon mantenimento, dal punto di vista sia igienico che dei successivi controlli con il dentista, può assicurare la durata nel tempo di quanto eseguito. _Uffi cio stampa AIOP 10 cosmetic dentistry 2_2017

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