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Dental Tribune Italian Edition No. 4, 2017

Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2017 Speciale Odontoiatria Pediatrica 7 Il rischio di carie potrebbe non attenuarsi nemmeno a seguito di cure preventive Birmingham, 9SA – Viene solitamente raccomandato di sottopor- re i bambini a una visita odontoiatrica dai 6 mesi in poi, ma non esiste prova suffi ciente che ne conseguano risultati migliori o che i pediatri possano provarne l’utilità. 9na ricerca condotta dall’9ni- versità dell’Alabama presso la Birmingham School of Public Health ha analizzato infatti in che modo una cura preventiva incida vera- mente sulle cure correlate alla carie e se sia importante la fi gura di chi vi provvede. Si è scoperto infatti che i bambini sottoposti a visi- ta preventiva dal dentista erano in realtà maggiormente soggetti a successive cure dei denti, incluse quelle per la carie, e a spendere di più rispetto a quelli non sottoposti a trattamenti preventivi. Lo studio ha esaminato 19.658 bambini tra gli 0 e i 3 anni, in famiglie a basso reddito, di cui quasi il 26% ha ricevuto un trat- tamento preventivo prima del compimento dei due anni da un dentista infantile o da un pediatra, mentre il resto non l’ha fat- to. I dati sono stati registrati dall’Agenzia Alabama Medicaid e resi disponibili per utilizzo demografi co e sanitario. Dai risultati emerge che non c’è correlazione tra un trattamento preventivo precoce e la riduzione del rischio di carie. A confronto con i bambini non sottoposti alla prevenzione, quelli che avevano affrontato un trattamento preventivo da un dentista, sarebbero stati sottoposti più spesso alla cura contro la carie (20,6% vs. 11,3%), a visite più frequenti e quindi a una maggior spesa. L’essersi sottoposti a un trattamento preventivo da un odontoiatra è stato collegato infatti a un maggior numero di cure correlate alla carie e a spese. Tale correlazione non è stata dimostrata per le cure preventive effettuate da un pediatra. «La ricerca dimostra che oc- corre un’attenta valutazione della scientifi cità su cui si basano le raccomandazioni cliniche» dice Justin Blackburn, assistant profes- sor presso la School of Public Health. «Al di là dei dati, per chiarire i veri effetti dei trattamenti preventivi possono essere necessarie ulteriori ricerche presso altre popolazio- ni» concludono gli autori della ricerca, la quale tuttavia non forni- sce informazioni su comportamenti tipo lo spazzolamento o altre pratiche relative alla prevenzione dentale. Intitolato “Outcomes associated with early preventive dental care among Medicaid-enrolled children in Alabama” lo studio è stato pubblicato online il 27 febbraio in JAMA Pediatrics journal. Dental Tribune International Mantenere lo stato di salute orale richiede attenzione e costanza particolari La notizia commentata dalla dott.ssa De Fabianis L’articolo in realtà pone in evidenza una realtà ben conosciuta dagli esperti del settore. In sintesi, direi che il problema è il mantenimento dello stato di salute orale che richiede un’attenzione e una costanza particolari. Il cam- pione esaminato include famiglie di basso livello socio-economico, per cui la sensibilità dell’ambiente familiare all’importanza di una costante, quoti- diana igiene orale e al controllo delle abitudini alimentari dannose può ri- sultare molto scarsa, sia per poca motivazione, sia per informazioni carenti relative a questo tipo di problematica. Però, in realtà, la salute del cavo orale dipende dall’attuazione di manovre d’igiene “costanti e quotidiane”: in altre parole, posso curare tutti i denti del mondo, ma se non li lavo, questi si carieranno nuovamente vanifi cando ogni terapia. Nell’articolo peraltro non vengono dettagliati i presidi terapeutici attua- ti, ma presumo che si faccia riferimento a normali terapie odontoiatriche (quali otturazioni, applicazioni di sigillanti, ecc.). Queste però, da sole, non sono in grado di ridurre il rischio di carie, ma, al contrario, inseriscono il pa- ziente in un iter terapeutico che diffi cilmente può essere interrotto, a meno che non vengano controllate le cause che producono la patologia. Nei denti curati, una scarsa igiene orale e abitudini alimentari scorrette au- mentano il rischio di recidiva e di trattamenti odontoiatrici ripetuti dato che, una volta applicato il restauro, è molto probabile che il dente debba essere sottoposto a una serie di restauri successivi. È ovvio che in questi casi l’attuazione di manovre d’igiene orale corrette e soprattutto costanti, di- venta strategico ed è altrettanto ovvio che a farsene carico debba essere la famiglia. I bambini di età compresa tra due e cinque anni vivono inoltre un momento delicatissimo per il loro sviluppo: è il momento dell’affermazione delle abi- tudini alimentari e motorie, ma la maggior parte di loro passa fuori casa (all’asilo o a scuola) la gran parte del tempo e spesso, in questo ambito, l’i- giene orale non è contemplata, nemmeno dopo il pasto di mezzogiorno. Esiste tutta una letteratura in merito all’argomento che evidenzia come la conseguenza di tutto ciò si traduca purtroppo in una maggiore espansione della patologia e in un sensibile incremento dei livelli di esperienza della malattia nei bambini in questa fascia di età (cito per conoscenza gli studi del National Health and Nutrition Examination Survey NHANES – USA). Ecco perché oggi l’informazione e la motivazione sono importantissime, ma spesso mancano e il messaggio non viene recepito, sia per ignoranza che per scarsa sensibilità o trascuratezza a favore, magari, di altre priorità; ma senza questo passaggio importantissimo, una reale, effi cace prevenzio- ne diventa molto diffi cile. Originale. Documentato. Risolutivo. Il concetto di trattamento All-on-4® Quattro impianti. Una protesi fissa provvisoria. Tutto nello stesso giorno.* Da quando è stato introdotto per la prima volta nel 1998, il concetto di trattamento All-on-4® ha cambiato la vita di centinaia di migliaia di pazienti. Oggi il concetto si è affermato come il migliore per questa indicazione ma solo in combinazione con i prodotti originali Nobel Biocare. Molti hanno cercato di copiare questo concetto rivoluzionario ma solo Nobel Biocare ha documentato scientificamente il successo che ne è il fondamento con 34 studi clinici su 2400 pazienti. 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