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Dental Tribune Italian Edition No. 4, 2017

28 Meeting & Congressi www.dental-tribune.com Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2017 EVENTS Consulta sul nostro sito l’area Events, un aggiornamento continuo sui migliori eventi del dentale. Dall’antibiotico all’otorino nel Congresso AIO di Chia Un’avventura crossover per odontoiatra e medico Le chiamano crossover, nel fumetto sono quel- le rarissime avventure in cui due personaggi cult si incontrano. Al 9° Congresso interna- zionale dell’Associazione Italiana Odontoiatri (AIO), nei corsi pratici in programma a Chia il 15 e 16 giugno, i due personaggi destinati a incon- trarsi almeno in due, se non in tre, occasioni saranno l’odontoiatra e il medico. La loro collaborazione è fondamentale in im- plantologia, prima e dopo il trattamento, nel- la progettazione dell’intervento come nella cura delle perimplantiti, e può avere rilievo anche nelle conoscenze anestesiologiche. A Chia si parla di cementi bioattivi, faccette, stu- dio della morfologia gengivale nelle prepara- zioni; ma si parla anche di anestesia indolore, comuni denominatori nella cura di parodon- titi e perimplantiti, e ultima arrivata di colla- borazione odontoiatra-otorinolaringoiatra. Implantologia Il corso pratico “Dentista-specialista” è in pro- gramma giovedì (come tutti gli altri, tranne l’evento dedicato alla protesica), e sarà tenu- to da Sebastiano Rosa, già presidente dell’As- sociazione Italiana Odontoiatri torinese, e Maurizio Catalani, direttore 9O di Otorinola- ringoiatria dell’Ospedale Koelliker di Torino. Il gruppo interdisciplinare di Rosa e Catalani mira a formare insieme implantologi e otori- nolaringoiatri (orl) sulle nuove tecniche. Negli ultimi anni si è standardizzato un protocollo di gestione dei pazienti da sottoporre a riedu- cazione implanto-protesica che, a livello pre- ventivo, prevede l’invio all’orl di tutti i casi dubbi di possibile problematica rino-sinusale. Grazie a nuove tecnologie, fibroendoscopia, imaging con TAC cone beam, il medico dà ri- sposte all’odontoiatra in previsione di proce- dure implantari, eventualmente indicando quali interventi terapeutici, farmacologici o chirurgici, mettere in atto ante-rieducazione. Fondamentale collaborare anche in caso di complicanza post implantare. Perimplantiti Sempre giovedì pomeriggio, altro corso che coniuga problematiche odontoiatriche e aspetti di medicina è quello a cura di Philip Sahrmann, primario ospedaliero a Zurigo e specialista della terapia antinfiammatoria. Il dott. Sahrmann si chiede fino a che punto le terapie in parodontiti e perimplantiti possano sovrapporsi. In molti aspetti l’infiammazio- ne dei tessuti molli e duri attorno al dente e all’impianto si assomigliano. Ma l’anatomia dell’interfaccia istologica, la morfologia del- la radice e della vite e la posizione della con- nessione fra moncone e impianto mostrano differenze che influenzano diagnosi e terapia. L’uptodate consiste anche in esercitazioni pra- tiche sull’impianto step by step, nel modello complesso per la terapia resettiva e nell’im- plantoplastica con enfasi sulla lavorazione delle aree osseo-disintegrate. Endodonzia Il corso è in due sessioni, la prima sui cemen- ti Portland è introdotta da Elisabetta Cotti, titolare di Conservativa al corso di laurea di Cagliari e responsabile dell’9O all’ospedale Cagliari Monserrato, con Mauro Cabiddu di Oristano, master di II livello in Mi- croendodonzia dell’9niversità di To- rino. Questi cementi sono nati negli anni Novanta per sigillare le comu- nicazioni endo-parodontali e hanno permesso di ottenere una prognosi migliore anche quando perforazio- ni o riassorbimenti radicolari pre- giudicavano il successo dell’inter- vento. L’uso ora si va spostando nel campo dell’otturazione endodonti- ca convenzionale. 9n’esercitazione dimostrerà come prepararli e usarli sia nel riparare difetti dentali sia nell’otturazione or- tograda dei canali. La seconda sessione, a cura di Luca Mangani, libero professionista a Roma e Latina, tratta della corretta gestione del do- lore in anestesia. I pazienti ritengono che sia l’inserimento dell’ago a provocarlo durante l’iniezione, invece è il flusso dell’anestetico a causare disagio. A Chia sarà illustrato il siste- ma STA (Single Tooth Anesthesia), primo mac- chinario per anestetico locale controllato da un computer che utilizza una sola iniezione per singolo dente. Protesica Venerdì è di scena il corso con Loris Prosper, professionista che opera a Monza. Titolare dell’insegnamento di Materiali dentali al CLID, 9niversità Vita e Salute San Raffaele Mi- lano, e autore del libro Bioestetica nella riabi- litazione (Quintessenza 2016), Prosper spiega come la forma della gengiva influenzi la pre- parazione del dente e quanta importanza ri- vesta la precisione marginale per ottenere un follow-up a lungo termine. Saranno illustrati i primi risultati di uno studio ancora in corso su accuratezza marginale e risultati a lungo termine dei restauri. Faccette Tornando a giovedì, è ormai sold out il corso pratico di Maxim Belograd di Kiev (9craina), specialista in microscopia dentale, co-orga- nizzatore del gruppo internazionale MicroVi- sion, membro attivo di Style World e dal 2014 socio internazionale di StyleItaliano e del gruppo DSD Masters. La quota d’iscrizione a ciascun corso è di 100 € per i soci (per gli iscritti alle società partner del congresso 100 € più IVA). Contestualmen- te all’iscrizione all’AIO, la quota sarà ancora 50 €. Per entrare nel mondo di Chia 2017, l’in- dirizzo è congress.aio.it. Per le prenotazioni alberghiere il consiglio è di muoversi subito e di consultare il seguente indirizzo http://bit. ly/AIO2017 AIO In attesa della definizione del profilo professionale, gli assistenti SIASO a congresso celebrano il decennale «Ci ritroviamo dopo 10 anni dalla fondazione di SIASO a riflettere su quali siano stati i principi che hanno messo in moto questa macchina e quali, invece, i compiti che nel corso degli anni abbiamo dovuto af- frontare». In queste parole di Fulvia Magenga (in foto), segre- taria generale SIASO (Società Italiana Assistenti dello Studio Odontoiatrico) c’è la sintesi del IV Congresso svoltosi al Pirel- lone di Milano nella mattinata dell’11 marzo. Incontro non mol- to affollato, anche se coincidente con le celebrazioni del decimo anno di vita del sindacato, ma di sicura sostanza, perché si è fatto il punto dell’annosa questione del profilo professionale, fantasma che da sempre si aggira negli incontri degli ASO e che stavolta pro- mette di prender corpo in tempi relativamente brevi. Firmato dal Ministro della Salute, il testo del provvedimento è infatti al vaglio della Commissione Igiene e Sanità del Senato, presieduta dalla senatrice Emilia Grazia De Biasi, la cui presenza autorevole e rassicurante ha rafforzato speranze di antica data. Anche se Magenga, carismatica figura di leader di un drappello sindacale (dietro al quale si staglia un esercito di 120 mila com- ponenti) non si lascia prendere dall’entusiasmo, dopo tante vane promesse e assicurazioni del passato. La segretaria generale ha infatti minacciato in modo scherzoso la senatrice che non le darà tregua fino al rilascio del parere della Commissione, che dovrebbe sortire entro un mese. Nonostante l’importanza del ruolo svolto nel team odontoiatrico dagli assistenti, tutt’oggi l’identità professionale degli ASO viene riconosciuta di fatto, ma non di diritto, mancandole di un’iden- tità ben definita. Carenza sottolineata con la consueta foga e in- cisività da Carlo Guastamacchia, nel suo intervento, e da Giulio Leghissa, odontoiatra, oltreché convinto difensore dei diritti degli ASO, presente al tavolo dei relatori; di fatto, una controparte, ter- mine che però a Magenga non piace per niente. Andando alle origini del rapporto tra SIASO e sindacati odontoia- trici, Magenga dice infatti: «iniziammo con entusiasmo, cercando di rapportarci con loro per studiare strategie atte a migliorare la vita del personale di studio. Non abbiamo un profilo professio- nale riconosciuto a livello nazionale, non un percorso di studi specifico. Volevamo quindi collaborare con i datori di lavoro per comprendere come meglio aiutarli, studiando e preparandoci». Ma la cosa non fu possibile, ricorda, «perché pensarono subito che volevamo troppo spazio». Di qui l’abbandono negli anni da parte di SIASO dei sogni legati al progresso, alla crescita da fare insieme, il concentrarsi sulla (in)formazione, sul rapporto con le istituzioni e sull’accoglienza e presa in carico di persone bisogno- se di assistenza legale e sindacale. Il decennale fornisce lo spunto per una constatazione amara: «In Italia, la parola sindacato evoca conflitti e scontri, ma non è necessariamente così». E se il profilo professionale tarda ad arrivare, è anche per una mancanza di dia- logo, che danneggia non solo il lavoratore. Secondo i dati forniti da Giovanna Gentile, agguerrita legale di SIASO («gentile di nome ma non di fatto» ha sottolineato qualcuno), a fronte di oltre 200 richieste d’intervento arrivate negli ultimi tempi, la percentuale di quelle, più rare, giunte a sentenza nel 99% dei casi vede il datore soccombente. m.boc

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