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Dental Tribune Italian Edition No. 4, 2017

22 Teknoscienza < pagina 21 4. Emmanuel R. et al. (2015), Antimi- crobial efficacy of green synthesized drug blended silver nanoparticles against dental caries and periodon- tal disease causing microorganisms. Nel campo delle nanobiotecnolo- gie si sta sviluppando sempre più la sintesi verde di nanoparticelle di argento. Nella presente inchiesta, si riporta la sintesi verde di nano- particelle d’argento (AgNPs) che impiegano l’estratto di foglie di Ju- sticia glauca. Gli organici idrosolu- bili presenti nell’estratto foglie sono principalmente responsabili per la riduzione della soluzione di nitrato d’argento (AgNO3) per AgNPs. L’atti- vità antimicrobica di AgNPs-verde sintetizzata e droga mescolata con AgNPs sono stati valutati contro i carie dentale e la malattia parodon- tale che sono causate da microrga- nismi come Streptococcus mutans, Staphylococcus aureus, Lactobacil- lus acidophilus, Micrococcus luteus, Bacillus subtilis, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa e Candida albicans. Le AgNPs mostrano una significativa attività antibatterica e antimicotica. 5. Zohreh Tamanai-Shacoori et al. (2014), Silver-zeolite combined to polyphenol-rich extracts of Asco- phyllum nodosum: potential active role in prevention of periodontal di- seases. Lo scopo di questo studio è quello di valutare i vari effetti biologici dell’argento-zeolite e un estrat- to ricco di polifenoli di A. nodoso (ASCOP) per prevenire e/o curare le malattie orali correlate al biofilm. Porphyromonas gingivalis e gordo- nii Streptococcus contribuiscono alla formazione di biofilm associate alla parodontite cronica. In questo studio si è valutato in vitro la cre- scita e la capacità di formazione del biofilm dell’argento-zeolite (Ag-zeo- lite) combinati per ASCOP su P. gin- givalis e S. gordonii. Si sono inoltre studiate quelle che sono le capacità antinfiammatorie e antiossidanti di ASCOP in modelli di coltura cel- lulare. Dai risultati è emerso che, mentre Ag-zeolite combinato con ASCOP è risultato essere inefficace contro la crescita di S. gordonii, per la crescita di P. gengivalis ha mostra- to un forte effetto battericida. Si è visto come Ag-zeolite combinato con ASCOP era in grado di inibire completamente S. monospecies gor- donii nella formazione di biofilm e di ridurre la formazione di un bi- specie S. gordonii/P. gingivalis bio- film. ASCOP da solo era inefficace per la crescita e/o la formazione di biofilm di S. gordonii e P. gingivalis, mentre ha ridotto significativa- mente la secrezione di citochine infiammatorie. Sono emerse anche proprietà antiossidanti nelle cellule epiteliali gengivali. Questi risultati supportano l’uso promettente di questi prodotti in strategie preven- tive o terapeutiche future contro le malattie parodontali. 6. Ghorbanzadeh, Pourakbari, Ba- hador (2015), Effects of Baseplates of Orthodontic Appliances with in situ generated Silver Nanoparticles on Cariogenic Bacteria: A Randomized, Double-blind Cross-over Clinical Trial. Il polimetilmetacrilato (PMMA) è principalmente utilizzato per le piastre base di apparecchi orto- dontici (BOA). Le attività di batteri cariogeni su queste superfici pos- sono contribuire alla carie dentale, gengivale e malattia parodontale. Il PMMA incorporato con nanopar- ticelle di argento (NanoAg-I-PMMA) e NanoAg in situ in PMMA (NanoAg- IS-PMMA) ha dimostrato di avere la capacità di controllare la crescita di batteri cariogeni. Tuttavia, non sono state mai valutate mediante un trial clinico le capacità anticariogene di questi materiali durante le terapie ortodontiche. L’obiettivo principa- le dello studio esaminato è quello di confrontare l’efficacia clinica nell’utilizzo di NanoAg-IS-PMMA e NanoAg-I-PMMA per la costruzio- ne di nuove BOA e nell’inibire la crescita la formazione di biofilm di batteri cariogeni. Hanno partecipa- to allo studio ventiquattro pazienti con un’età media di 12,6 anni (7-15) che ospitano nel cavo orale i seguen- ti batteri: Streptococcus mutans, Streptococcus sobrinus e Lactoba- cillus acidophilus e Lactobacillus. Il BOA sperimentale, NanoAg-IS-BOA e NanoAg-I-BOA, conteneva 0,5% w/w NanoAg, mentre il BOA control- lo presentava un PMMA standard. L’effetto antibatterico di NanoAg- IS-BOA e NanoAg-I-BOA è stato va- lutato sulla prova batteri cariogeni e dell’inibizione della crescita sul biofilm di cellule. Sulla base dei dati ottenuti dalla ricerca, il NanoAg-IS-BOA ha avu- to una forte attività antimicrobica nella fase iniziale e nella successiva formazione di biofilm dei batteri cariogeni. Pertanto, a livello clinico ne deriva che indossare NanoAg-IS- BOA ha un potenziale importante nella riduzione della formazione della placca dentale e della carie du- rante il trattamento ortodontico. Dental Tribune Italian Edition - Aprile 2017 La ricerca sulle nanoparticelle d’argento si inserisce in un con- testo nel quale la popolazione è alla ricerca di soluzioni a proble- matiche riguardo la salute sempre più naturali. Ciò in associazione ai rischi gravi che derivano dell’an- tibiotico-resistenza, su cui anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta ponendo la propria at- tenzione. L’utilizzo inappropriato degli antibiotici – come riferito dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) – ha portato a un vasto e rapido sviluppo di ceppi di batte- ri resistenti a questa classe di far- maci, che rende difficile il tratta- mento di una gamma sempre più ampia di infezioni abbastanza co- muni e facili da contrarre. Le nanostrutture biodegradabi- li, che lisano in modo selettivo le membrane cellulari, potrebbero rivelarsi una nuova arma per con- trastare il crescente problema della diffusione di batteri antibiotico-re- sistenti. Le nanoparticelle agiscono in modo diverso rispetto agli anti- biotici tradizionali, e la speranza è che i batteri trovino maggiore dif- ficoltà a sviluppare resistenza nei confronti di questa nuova poten- ziale categoria di farmaci. Se gli antibiotici tradizionali vanno a colpire una specifica via meta- bolica cellulare di un determinato ceppo di batteri che in poco tem- po (in media 10 o 20 anni) evolve individui dotati di meccanismi di difesa tanto da diventare resistenti agli agenti farmacologici, le nuove nanoparticelle interagiscono con i batteri in modo completamente diverso rispetto agli antibiotici tra- dizionali: vanno a colpire in modo selettivo le membrane batteriche per creare dei buchi e causare così la lisi del batterio. Tra le nanoparticelle più diffuse e studiate, le nanoparticelle d’ar- gento grazie al comprovato po- tere antibatterico antibatterica, antivirale e antimicotico su mol- ti dei patogeni responsabili delle più diffuse patologie a carico dei denti e parodonto, potrebbero risultare una valida alternativa ai principi attivi già presenti sul mercato. Alcuni studi hanno di- mostrato l’efficacia dell’azione antibatterica delle nanoparticel- le d’argento che, in associazione al polimetilmetacrilato (PMMA), principalmente utilizzato per le piastre base di apparecchi orto- dontici, ha ridotto la formazione della placca batterica con conse- guente riduzione dell’insorgenza di demineralizzazioni dello smal- to e progressione della patologia cariosa. Dall’analisi del biofilm si è dimostrato che gli apparecchi ortodontici contenenti particelle di argento hanno inibito il bio- film di tutti i batteri testati dal 20,1% al 79,9% rispetto all’appa- recchio ortodontico standard. Sempre in ambito ortodontico è stato dimostrato l’efficacia di AgNPs, associata alla superficie ru- vida di Hawley degli apparecchi ri- movibili, nei confronti dello Strep- tococcus mutans. Dall’analisi della covarianza, ha mostrato una ridu- zione significativa delle colonie nel gruppo di controllo dopo sole 7 set- timane. La differenza media di con- ta delle colonie tra i due gruppi era 40,31 (intervallo di confidenza 95%, 24,83-55,79; p < 0.001). Le nanoparticelle d’argento pre- sentano, oltre a un’attività anti- batterica comprovata su S. mutans e batteri aerobi, un potenziale nell’inibizione di infezioni causate microrganismi orali anaerobi. Le AgNPs risultano pertanto avere un potenziale nell’inibizione di infe- zioni causate microrganismi orali, come la patologia cariosa e la ma- lattia parodontale. La complessità e l’innovatività di questo argomento, infine, non ci permettono a oggi di valutarne pienamente la loro efficacia clinica, per la mancanza di studi a nostra disposizione. Si vuole, infine, offrire uno stimo- lo per nuove ricerche sperimentali nell’ambito delle nanoparticelle d’argento e della loro efficacia a li- vello professionale, perché possano rappresentare delle valide alterna- tive ai principi attivi già presenti sul mercato e contrastare i batteri resistenti alle attuali molecole an- tibiotiche. bibliografia 1. Durán N, Durán M, Bispo de Jesus M, Seabra AB,. Fávaro WJ, Nakazato G. Silver nanoparticles: A new view on mechanistic aspects on antimicrobial acti- vity. Nanomedicine: Nanotechnology, Biology, and Medicine. 2016;12:789–99. 2. Emmanuel R, Palanisamy S, Chen SM, Chelladurai K, Padmavathy S, Saravanan M, Prakash P, Ajmal A, Hemaid FM. Antimicrobial efficacy of green synthesized drug blended silver nanoparticles against dental caries and periodontal disease causing microorganisms. Mater Sci Eng C Mater Biol Appl. 2015; Nov 1;56:374-9. 3. Farhadian N, Mashoof RU, Khanizadeh S, Ghaderi E, Farhadian M, Miresmaeili A. Streptococcus mutans counts in patients wearing remo- vable retainers with silver nanoparticles vs those wearing conventional retainers: A randomized clinical trial. AJO-DO. 2016; 2:155–160. 4. Felloni A, Brambilla E, Cagetti MG, Strohmenger L. Contaminazione batterica degli spazzolini da denti. Il dentista moderno. 1999 Dic. 5. Ghorbanzadeh R, Pourakbari B, Bahador A. Effects of Baseplates of Orthodontic Appliances with in situ generated Silver Nanoparticles on Cariogenic Bacteria: A Randomized, Double-blind Cross-over Clinical Trial. J Contemp Dent Pract. 2015 Apr 1;16(4):291-8. 6. Li J, Nation RL, Turnidge JD, Milne RW, Coulthard K, Rayner CR, Pa- terson DL. Colistin: the re-emerging antibiotic for multidrug-resistant Gram-negative bacterial infections. Lancet Infect. Dis. 2006;6:589 7. López-Píriz R, Solá-Linares E, Rodriguez-Portugal M, Malpica B, Díaz-Güemes I, Enciso S, Esteban-Tejeda L, Cabal B, Granizo JJ,. Moya JS, Torrecillas R. 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