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cosmetic dentistry Italian Edition Vol. 4, 2017

l’intervista _ medicina estetica crifici fatti, non porterebbero al raggiungimento di alcuna soddisfazione professionale e ad alcun manifesto beneficio per i pazienti. Lei ha uno studio nel centro di Potenza; come deve essere strutturato uno studio che interviene con tecniche di odontoiatria e medicina multidisciplinari? Anche qui ci vuole tanta formazione: la forma- zione c’entra sempre (sorride). Ho la fortuna di lavo- rare con una squadra di collaboratori che ho scelto e che condividono il mio progetto. Per strutturare le dinamiche di studio in base alla nostra idea di lavo- ro abbiamo scelto di affidarci ad un coach leading come Roberto Erario come supporto motivazionale per avvalorare tutte le singole professionalità che lavorano nello studio e per coordinarle per il rag- giungimento del fine comune: la soddisfazione del paziente. Solo attraverso un lavoro di squadra e con la volontà di remare tutti e contemporanea- mente nella stessa direzione condividendo lo stesso progetto, si può realizzare qualcosa di costruttivo e vincente. Inoltre ci siamo affidati a una società esperta nel campo della organizzazione ammini- strativa e gestionale come Lessicom. Con la dovuta formazione e fornendo tutti i mezzi adatti, parten- do dall’ascolto del paziente e delle sue esigenze, possiamo lavorare e tener fede ai nostri valori di studio quali: alti standard qualitativi, energia positi- va ed entusiasmo, spirito di squadra per ambire ad un miglioramento continuo e costante. Come cambia l’organizzazione di uno studio che si occupa di odontoiatria e medicina estetica? Quali sono gli elementi fondamentali e le risorse indispensabili? In merito all’odontoiatria extra orale, in uno studio già organizzato per realizzare il progetto e l’ambizione di inserire una nova disciplina, biso- gnava partire dalla chiarezza e sostenibilità dell’o- biettivo da raggiungere. Il punto di partenza era la piena consapevolezza che con l’odontoiatria già si procede a fare medicina estetica. Il ripristino di una dimensione verticale ormai perduta e la correzione dei rapporti trasversali ed antero-posteriori sche- letrici e/o dentali rappresentano indiscutibilmente interventi di medicina estetica pur esplicitandosi intra-oralmente. Dunque il passaggio all’extra ora- le è stato quasi fisiologico per perfezionare ulte- riormente questo processo di cura del paziente e di ricerca del suo benessere. Circa l’organizzazione e gli elementi fondamentali noi crediamo fortemente che, una volta che si accetta il principio secondo cui non vi è alcuna distinzione tra odontoiatria intra ed extra orale, e effettuato l’indispensabile percorso formativo tale da garantire gli alti standard di pro- fessionalità in ciascun campo, spetta al paziente la scelta. Noi forniamo un servizio e ne descriviamo i benefici in base alle necessità espresse dai pazienti. Con questo percorso di comunicazione forniamo loro il supporto necessario per garantire una cor- retta informazione sui benefici e potenzialità delle terapie. Una volta accettato il piano di trattamento lo stesso viene supportato da una documentazione fotografica. In tal modo si soddisferà una doppia esigenza: si contribuirà ad “accompagnare” il pa- ziente fornendogli la possibilità di poter verifica- re e rivedere in qualsiasi momento i benefici del trattamento. Altresì rappresenterà un importante supporto per il clinico in fase di pianificazione e controllo del trattamento da svolgere. Attraverso questi casi-tipo che mostriamo ai pazienti, gli stes- si potranno effettivamente vedere quali risultati si possono raggiungere combinando odontoiatria intra ed extra orale. Lei nella sua relazione ha sottolineato l’importanza della prima visita e della diagnosi. Certo, come ho spiegato forniamo al paziente tutto il supporto necessario. Ma la vera differen- za la fa l’ascolto, l’ascolto attivo. L’obiettivo è far comprendere e comunicare la nostra visione nuo- va e moderna dell’odontoiatria senza perdere mai di vista la persona, le sue esigenze le sue emozioni e le sue richieste. L’attenzione a ciò è indispensa- bile perché tramite l’ascolto attivo si possono car- pire le vere necessità del paziente che a volte ap- paiono come richieste di supporto anche emotivo. Così, attraverso la spiegazione dei trattamenti il medico odontoiatra svolge un ruolo di maieuta identificando i bisogni espressi e fornendo i rimedi per realizzarli attraverso un percorso terapeutico. Questo discorso vale per qualsiasi tipo di paziente, nessuno escluso, bisogna anche sdoganare l’idea che la “medicina estetica” interessi solo un deter- minato target di individui. Tutti abbiamo il diritto di essere in salute e di vivere bene con noi stessi. Noi possiamo mettere il paziente nelle condizioni di sorriderSi e PiacerSi. Non a caso “sorriderSi e piacerSi” è la nostra mission di studio. La gioia dei suoi pazienti l’abbiamo vista nei video e nelle slide presentate. E la sua? Le sembrerà scontato ma mi creda: la mia più grande soddisfazione la raggiungo ogni qual volta vedo i frutti della mia filosofia di lavoro sui pa- zienti. Amo il mio lavoro, ho investito gran parte della mia vita in esso proprio perché mi rende fe- lice, ma la mia felicità è legata indissolubilmente ai risultati raggiunti. Le fatiche di una giornata di lavoro si dipanano come nebbia negli sguardi di persone che ricominciano a sorridersi e piacersi! _Patrizia Gatto 40 cosmetic dentistry 4_2017

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