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Dental Tribune Italian Edition No. 10, 2017

4 Gestione dello studio Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2017 Superammortamenti forse al capolinea < pagina 1 È di dominio pubblico infatti, che il governo è già in caccia di alme- no quindici miliardi per fermare l’automatico aumento dell’iva a partire dal gennaio 2018, il che signifi ca meno agevolazioni e cuneo fi scale. Nella prossima legge di bilancio inutile quindi sperare in un ulteriore controbilanciamento a favore delle libere professioni, quando a fronte delle minori agevolazioni ci saranno misure per gli investimenti nelle imprese concentrati sulle assunzioni di giovani e sull'industria 4.0. L’argomento sulla fi ne dei bonus sugli investi- menti appare quindi concluso. Non resta che dire ai professionisti: carpe diem, se vogliono evitare di restare a bocca asciutta nel 2018. Visto che il meccanismo tecnico del vantaggio creato dal bonus del super e dell’iperammortamento sono ormai chiari, occupiamoci delle regole dell'iperammortamento del 250%, per indicare anche qui i termini esaustivi di questi bonus che, per quanto inconfuta- bili come nel caso del superammortamento, continuano a destare più di qualche perplessità, non per carenza di norme interpretati- ve ed applicative, quanto per via di mere leggende metropolitane messe artatamente in circolazione nel dentale da chi preferisce pescare nel torbido. L'iperammortamento del 250%, che nasce per l'industria 4.0, non è che l'incremento del 150% del costo di acqui- sto di un bene strumentale, ben defi nito nell’allegato A della legge di Bilancio 2017, dove possiamo dire per sommi capi che è fonda- mentale l’interfaccia IT, che è indispensabile la sua integrabilità nel percorso aziendale e dove l'interconnesione è in capo all’acquiren- te, mentre la certifi cazione è di chi produce o vende. A differenza del superammortamento, questo bonus è rivolto solo ai titolari di reddito di impresa, escludendo assolutamente i liberi professioni- sti. Per fruire dell'iperammortamento, il bene deve essere corre- dato da una dichiarazione dell’azienda produttrice attestante che il bene rientra tra quelli indicati nel citato allegato A della legge di Bilancio 2017 e che l’interfaccia IT sia reale interconnessione per la gestione. Ai fi ni della certifi cazione che deve diventare perizia giu- rata, la cosa si complica in caso di valore di beni superiore ai cinque- centomila euro, faccenda marginale per il dentale, non reputando io possibili investimenti superiori alla cifra per singola azienda. Ma allora a cosa serve questa dichiarazione e perché dovrebbe interes- sare l’acquirente? Risposta molto semplice visto che, in caso di con- trolli degli organi competenti (entro il 2022) e che accertassero una certifi cazione non conforme a quanto richiesto dalla legge, l’acqui- rente (buyer) si vedrebbe riprendere sui costi di gestione un vantag- gio, ottenuto con l'iperammortamento oltre all’applicazione delle sanzioni. Conclusione univoca per il super e l'iperammortamento? Sarebbe bene che ogni soggetto cui sono destinati questi bonus va- lutasse il vantaggio competitivo derivante investendo nel 2017, in- dividuando per tempo e oculatamente, l’investimento adatto per la propria attività, evitando le inutili corse folli di fi ne anno con la fretta, che altro non è che la solita cattiva consigliera. Maurizio Quaranta Appuntamenti in studio: obblighi e aspettative del medico (e del paziente) Il primo appuntamento riconosce la discriminante tra visita d’elezio- ne, d’urgenza e programmata. Per tutte si ammette una forma (l’unica di tal genere) di consenso implicito, poiché dal comportamento del pa- ziente è desumibile, senza equivoci, l’intenzione di sottoporsi all’attività diagnostica dell’operatore. A questo www.komet.it info@komet.it Dr. Giuseppe Squeo “ La via più rapida per un ritrattamento sicuro” “Sono sempre stato alla ricerca di uno  strumento che permettesse una rimozione rapida e quanto più completa possibile del materiale presente all’interno dei canali radicolari. Con ReStart della Komet questa fase è stata semplificata moltissimo. Grazie alla sua punta attiva ReStart riesce a penetrare anche all’interno di materiali molto duri e compatti. La sua flessibilità consente l’asportazione del vecchio materiale anche da canali curvi.” 4 WORKSHOP CON ESERCITAZIONI PRATICHE SUL TEMA RITRATTAMENTI A D V ( N E W S ) 1 6 8 x 2 3 7 Endodonzia Procedura di utilizzo degli Endo ReStart su Endoblocks in resina 35° CONGRESSO NAZIONALE SIE BOLOGNA | 9-11 NOVEMBRE 2017 Palazzo della cultura e dei congressi P.zza della Costituzione 4/A | 40128 BO PROGRAMMA VENERDÌ 10 NOVEMBRE 3 workshop (1/2 ora ciascuno) 11:00 -11:30, 13:30 -14:00, 16:30 -17:00 SABATO 11 NOVEMBRE 1 workshop (1/2 ora) 11:00 -11:30 segreteria.sie@me.com Dr. Giuseppe Squeo Specialista in endodonzia e ispiratore degli strumenti Endo ReStart Promo KIT TRY ENDO ReStart** che include 2x ENDO ReStart Opener cod. RE10L15 204 030 4x ENDO ReStart File cod. RE05L25 204 025 € 59.00*+ iva * Fino ad esaurimento scorte, presso i partner aderenti all’iniziativa * *Un solo Kit per cliente proposito si rammenta che nei con- fronti di un paziente odontoiatrico esterno le condizioni di vera emer- genza (con obbligo di immediata at- tivazione) sono rarissime, mentre si possono confi gurare altre di urgen- za (meritevoli di attivazione priori- taria, ma non immediata, dell’ope- ratore). Invece tutte le altre attività, anche modestamente invasive (dalla radiodiagnostica ai sondaggi perio- dontali, alle sedute di igiene profes- sionale) che esulino dalla semplice semeiologia fi sica (con l’impiego dei classici strumenti “di base”), richie- dono una preliminare fase informa- tiva e relativo assenso del paziente. Anche la programmazione degli appuntamenti successivi, organiz- zati sulla base del piano di cura pre- ventivamente esposto e approvato dal paziente, deve essere oggetto di informazione, con una ragione- vole previsione di durata del trat- tamento e da correlare a eventuali speciali esigenze (lavorative, fami- liari, sociali, etc.) del paziente, che verrà sollecitato ad esporle (scheda anamnestica) proprio per assicurare continuità alle cure. A tale riguardo, in tutti i casi, anche quelli apparen- temente più semplici, è opportu- no non defi nire in modo tassativo (assurdamente e pericolosamente vincolante per il professionista) la durata del trattamento o del ciclo di cura, esponendo al paziente l’inevi- tabile variabilità del substrato bio- logico oggetto dei diversi interventi. Se come prospettazione di effi cienza (che però risponde più a motivazio- ni commerciali) può essere giustifi - cato il minimizzare la previsione dei tempi di cura, si può facilmente pro- durre nel destinatario l’errata sen- sazione di banalità della procedura, con conseguente sospetto di un onorario ingiustifi catamente esoso e/o di un risultato automatico, che potrebbe giustifi care la passività del paziente. Trattandosi di vero e pro- prio giudizio prognostico, anche la tempistica di trattamento o di cura dentaria deve prevedere l’opzione “salvo complicazioni”, termine del frasario abituale dei certifi cati medi- co-chirurgici, divenuta quasi un’ap- pendice routinaria e, al cui signifi ca- to spesso non si dedica la necessaria attenzione. Per traslato, nei casi più complessi, l’odontoiatra si asterrà dal defi nire un tempo preciso di guari- gione, esplicitando – motivandola – la riserva di prognosi, pacifi camente accettata in campi extradentali. Il paziente, da soggetto passivo a sog- getto attivo. La regolare osservanza degli appuntamenti afferisce – una volta comunicate (e recepite) le mo- tivazioni – a quella responsabilità del paziente che integra il noto concetto di alleanza terapeutica, per raggiun- gere l’obiettivo (giustamente con- diviso) della cura, ma che richiede tuttavia il coinvolgimento attivo e partecipativo di entrambi gli “alle- ati”. In particolare il paziente dovrà essere consapevole che l’appunta- mento di seduta di cura non è una formalità routinaria, ma – oltre al ri- spetto delle prescrizioni del dentista – un aspetto della sua collaborazione alla riuscita del trattamento. Una problematica purtroppo fre- quente è il suo mancato rispetto degli appuntamenti. Prescindendo dall’opportunità di solleciti pre- ventivi di segreteria e della validità “deterrente” di formule più o meno penalizzanti, è indispensabile segna- lare nel richiamarlo, con modalità diverse e graduate (dalla telefonata, con traccia nel diario clinico, alla co- municazione certifi cata) le possibili conseguenze dannose (per la cura e per lui) del mancato appuntamento. Da ricordare, infi ne, che il sollecito del paziente particolarmente “di- sattento”, si potrà attuare mediante notifi ca certifi cata (costituendo così una documentazione legalmente va- lida) anche ai fi ni di un’eventuale de- fi nizione di responsabilità nel qua- dro delle sue obbligazioni, delle quali sia stato preventivamente informato (cementazioni e ricostruzioni prov- visorie, controlli clinici di “follow- up”, etc.) in ordine ai rischi correlati. Dino Betti

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