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Hygiene Tribune Italian Edition No.1, 2018

18 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2018 L’ozonoterapia nella gestione della perimplantite: case report Giacomo Oldoini*, Giacomo Ottonelli**, Annamaria Genovesi*** * Docente Master di 1° livello Università Guglielmo Marconi ** Masterizzando Istituto Stomatologico Toscano *** Professore straordinario T. D. Università Guglielmo Marconi < pagina 13 Da un punto di vista istopatolo- gico tale situazione è caratterizzata da un’intensa reazione infiamma- toria nel connettivo perimplantare che si associa a essudato purulento, detriti cellulari e presenza di placca sull’impianto2. Cosi come spesso sono discor- danti i pareri sulla definizione del- la perimplantite lo sono anche per quanto riguarda il trattamento e il mantenimento3, 4. In letteratura la terapia della pro- blematica implantare viene suddi- visa in tecnica chirurgica e non chi- rurgica e, in particolare, la seconda viene anche usata come preparato- ria alla prima5-7. Tra le tecniche non chirurgiche di pertinenza dell’igienista dentale vi è l’utilizzo di antibiotici e/o anti- settici con applicazione topica. L’antisettico con la maggiore letteratura a supporto è palese- mente la clorexidina, essa viene usata in diverse forme e concen- trazioni all’interno della tasca sempre dopo la rimozione ma- nuale o ultrasonica della placca batterica; tuttavia come ormai è noto che la suddetta clorexidi- na ha delle controindicazioni e degli effetti collaterali come pig- mentazioni e disgeusie che non tutti i pazienti sono in grado di accettare, e, sopratutto, ponendo lo sguardo al futuro della nostra professione lo sviluppo di resi- stenze batteriche8; in oltre alcune tipologie di pazienti non possono essere trattati con questa moleco- la per problemi di allergie9, 10. L’argomento delle allergie o intolleranze alla clorexidina è un vero e proprio problema sempre più frequente che complica ma soprattutto complicherà il no- stro lavoro, dato che le aziende farmaceutiche hanno dichiara- to che non verranno sintetizzate nuove molecole antibiotiche per almeno una decina di anni, e che i dati riportati dalla WHO dimo- strano che in molti paesi esistono già resistenze con percentuali im- portanti anche in Italia11. Pertanto occorre trovare nel breve periodo alternative efficaci alla suddetta molecola. Ozono terapia L’ozono è un gas composto da tre atomi di ossigeno ed è presente na- turalmente nello strato superiore dell’atmosfera. Ha la capacità di assorbire i raggi ultravioletti dan- nosi presenti nello spettro lumi- noso del sole filtrandoli e proteg- gendo le creature viventi dai raggi ultravioletti12. L’ozono è un gas instabile com- posto da 3 atomi di ossigeno che rapidamente rinuncia alla molecola di ossigeno nascente per formare ossigeno singoletto. È stato introdotto in medicina per la capacità di uccidere batteri, funghi, inattivare i virus e control- lare le emorragie. L’ozono terapia è un trattamen- to inserito nei protocolli odonto- iatrici di recente e trova molte ap- plicazioni come lo sbiancamento dentale, terapie canalari, desensi- bilizzazione dentinale e il tratta- mento di alcune infiammazioni del tessuti molli13. In particolare se si parla di mantenimento di im- pianti o di trattamenti parodonta- li svolge un ruolo fondamentale la capacita di decontaminazione pro- pria dell’ozono. Alcuni studi hanno dimostra- to che il 99% di tutti i batteri che causano problemi parodontali ven- gono eliminati con 10 secondi di trattamento ad O3; pertanto, il suo utilizzo riduce la durata del tratta- mento ed essendo indolore aumen- ta l’accettabilità e la compliance dei pazienti14. Dati del paziente Paziente di sesso femminile, 56 anni, affetta da malattia parodon- tale cronica con annessa perim- plantite in zona 36. La paziente è allergica alla clorexidina ed in oltre riferisce una non tolleranza ideolo- gica per le cure chimico-farmaco- logiche in genere. Materiali e metodi Si sceglie di applicare ozono come supporto alla terapia non chirurgi- ca utilizzando il protocollo dell’Isti- tuto Stomatologico Toscano consi- stente in 2 applicazioni a settimana per i primi 15 gg e una applicazione a settimana per i successivi 15 gg, ti- ming 1 min/cm2. Protocollo operativo dell’Istituto Stomatologico Toscano Prima fase La paziente è stata trattata con protocollo Full mouth disinfec- tion e nello specifico dell’im- pianto affetto da perimplantite in zona 36, è stata effettuata nel- la seduta operativa una strumen- tazione ultrasonica con inserto in PEEK per la rimozione del bio- film e delle concrezioni minerali. In seguito il sito è stato sottopo- sto a perio polishing con glicina e irrigazione della tasca perim- plantare con H2O2. Successiva- mente è stata eseguita la prima applicazione di ozono. Fig. 1. Fig. 2. Fig. 3. Fig. 4. Fig. 5. Fig. 6. Seconda fase (da 0 a 15 giorni) La paziente viene vista per 2 volte a settimana e la seduta viene esegui- ta con una rimozione meccanica del biofilm tramite utilizzo di polveri di glicina, lavaggio con H2O2 e successiva applicazione di ozono con tecnica pri- ma descritta. Terza fase (da 15 a 30 giorni) La paziente viene sottoposta alla medesima seduta fatta nei primi 15 giorni con variazione nella frequen- za portata ad 1 applicazione per set- timana (Figg. 1-6). orale domiciliare, da effettuarsi 2 volte/die. Il protocollo prevede l’utilizzo di spazzolino a tecnologia sonica Philips Sonicare in combinata a un gel ozo- nizzato al 15% Ozoral. Come dimostra- to lo spazzolino sonico è in grado di veicolare il fluido con cui viene a con- tatto a qualche millimetro di distanza (azione fluidodinamica)15, aumentan- do così la diffusione del principio atti- vo all’interno del sito perimplantare. Inoltre l’effetto cavitazionale delle se- tole si presume possa dare attuazione al gas ozono contenuto nel gel. Protocollo di mantenimento domiciliare La paziente è stata debitamente istruita alle manovre di igiene Risultati A termine del trattamento descrit- to in precedenza da un punto di vista clinico abbiamo ottenuto un ripristino dei parametri di salute dell’impianto ovvero la scomparsa del sanguinamento dell’edema e della purulenza, in oltre si è verifi- cata una riepitelizzazione dei tessu- ti molli limitrofi l’impianto. Da un punto di vista radiografico abbiamo ottenuto la neoformazione di osso attorno alle spire dell’im- pianto (con relativo aumento della stabilità) che a inizio terapia era da considerarsi potenzialmente come perso. La radiografia a 60 gg prima ed a 1 anno mostrano quanto pri- ma descritto, ovvero un ripopola- mento di componenti cellulari ossei sull’impianto con un recupero di 3 spire implantari (Figg. 7-9). > pagina 19

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