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Hygiene Tribune Italian Edition No.1, 2016

18 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Aprile 2016 Procedura per il controllo dell’AP/EP (Air Polishing Ergonomics Procedure) Tecnica, sicurezza e comfort del paziente Consuelo Sanavia, prof. a.c. Scienze e Tecniche dentali e Tutor Clinico presso l’Università di Genova < < pagina 17 Efficacia del sistema Air Polishing (AP) e Glycine Powder Air Polishing (GPAP) L’uso delle polveri a bassa granulo- metria, come la glicina che varia tra i 60-25 micron, viene oggi considerato come un nuovo modo per il controllo del biofilm sottogengivale. Durante l’Europerio 2012 di Vienna si è tenuto una Consensus Conference al fine di valutare le attuali evidenze dalla let- teratura sulla rilevanza clinica dell’u- so subgengivale dell’airpolishing nel trattamento parodontale e di formu- lare raccomandazioni pratiche per il clinico1 . Da questo Consensus, si è evidenziato come la tecnica GPAP (Glycine Powder Air Polishing) sia un trattamento ben accettato dal pazien- te, in quanto ritenuto meno doloroso rispetto agli ultrasuoni e alle curette, manoncisonostudicheneaffermino chepossasostituirelastrumentazione manuale e meccanica durante il trat- tamento parodontale non chirurgico, mentre sembra sempre più evidente l’efficacia su tasche di media (3-5 mm) e di elevata profondità (9 mm) nella rimozione del biofilm patogeno, e la riduzione del sanguinamento duran- te la terapia di supporto parodontale (SPT)2-5 . FattosalvocheilsistemaGPAP sembra una buona strategia per elimi- nare il biofilm sopra e sottogengivale, si attende che la ricerca valuti gli effet- ti delle diverse polveri che si trovano oggi nel mercato internazionale. Ad oggi ci sono esperimenti su polveri fi- nissime,comel’eritritoloeclorexidina 0,3% (14 micron), l’idrossiapatite biot- tiva (10 micron) e il vetro bioattivo con alto potere desensibilizzante. Quindi, oltre al potere smacchiante, oggi le polveri commercializzate si propon- gono come veri e propri trattamenti delle superfici dentali6,7 . Molti studiosi si sono inoltre preoc- cupati dell’impatto dell’AP sia sulle superfici dentali che sui restauri e sui materiali protesici. La letteratura oggi è abbastanza allineata nel dire che l’effetto abrasivo del ripetuto utilizzo delle polveri sia trasversale, ma l’uti- lizzo di polveri a bassa granulometria come il carbonato di calcio e la glicina Polvere Dimensioni Forma Solubile Sodio Indicazioni Bicarbonato di sodio 250-40 µ Angoli acuti e lieve- mente arrotondati Sì Sì Smalto Forti e medi pigmenti Decontaminante Carbonato di calcio 76-25 µ Sferica Bassa solubilità No Smalto Forti e medi pigmenti Decontaminante Triossido di alluminio _ _ _ _ Ovale No No Smalto Forti e medi pigmenti Decontaminante Fosfosilicato di cal- cio e sodio o vetro bioattivo 120-25 µ Sferica A contatto con acqua e saliva forma cristalli di idrossiapatite carbonata Basse quantità Smalto e dentina Remineralizzante, Desensibilizzante Forti e medi pigmenti Decontaminante Glicina 65-25 µ Angoli acuti Sì No Smalto, dentina, perio, restauri Azione antimicrobica Lievi pigmenti Eritritolo e chx 0,3% 14 µ Angoli acuti Sì No Smalto, dentina, perio, restauri Azione antimicrobica Medi e lievi pigmenti Tab. 1 - La tabella indica le caratteristiche e le indicazioni delle polveri rese dalle schede tecniche dei vari prodotti attualmente in commercio (Sanavia, 2016). Fig. 1 Fig. 3 Fig. 4 Fig. 5 Fig. 2 ne riducono notevolmente l’effetto abrasivo, rendendo la procedura non dannosa sui materiali estetici8,9 . Per quanto riguarda l’impiego della GPAPperiltrattamentodellesuperfici implantari, l’uso ne viene consigliato sia per la decontaminazione delle su- perfici in titanio durante il manteni- mento sia per il trattamento dell’infe- zione perimplantare10 . Anche in età pediatrica, i vantaggi dell’utilizzo della procedura sono stati evidenziati dalla letteratura: uno stu- dio svolto dalla “Sapienza” di Roma evidenzia come la detersione dei sol- chi presigillatura, se eseguita con AP rispetto al solo polishing con spazzo- lino, aumenti la riduzione del biofilm batterico del solco, migliorando l’ade- sione della resina posta come sigillo11 . Sul paziente ortodontico, già nel 1993 i dentisti americani ritenevano il siste- ma AP efficace per la rimozione della placca batterica dai brackets e sicuro siaperglielasticicheperimaterialida incollaggio12 . Gli effetti delle polveri sui sigillanti che vengono aggiunti intorno ai bra- ckets per prevenire la demineralizza- zione sono stati valutati in uno studio in vitro, confrontando l’effetto della polvere di bicarbonato e quella di gli- cina. Dopo 5 secondi di lucidatura con il bicarbonato, il sigillante presentava lievi difetti e veniva eliminato com- pletamente dopo 10 secondi; la glicina ha permesso l’utilizzo di tempi più lunghi, ma comunque ha provocato lievi difetti di superficie. Lo studio concludechelaprotezionedelsigillan- te posizionato intorno ai brackets può essere compromessa a seconda delle polveri e dei tempi di applicazione13 . Uno studio del 2002 di Petersilka e collaboratori evidenziava la difficoltà di valutare la sicurezza in termini di abrasione superficiale del sistema AP a causa delle diversità dei dispositivi utilizzati negli studi scientifici. Gli au- tori sostenevano che, mancando un’u- niformità sulla concentrazione della polvere miscelata dai vari dispositivi in commercio ed essendo poco chiari i requisiti necessari per essere usati con sicurezza, li consideravano poco affidabili nel sottogengiva. Ad oggi questi requisiti non sono stati ancora chiariti14 . L’AP è un sistema sicuro per l’operatore e il paziente? L’uso sempre più ripetuto è privo di rischi? Laprofondadetersioneelaconseguen- te decontaminazione del sistema AP, ne fanno oggi una pratica clinica con evidenti benefici, sempre più studiata dal mondo scientifico e proposta nei nuovi protocolli clinici. Come abbia- mo visto nell’esaminare la letteratura scientifica, i vantaggi della tecnica AP sono molteplici, come: eliminazione di macchie resistenti; eliminazione di biofilm sopra e sottogengivale; pulizia delle strutture protesiche; deconta- minazione di radici e impianti infetti; detersionedeibracketsortodontici;de- plaquing dei solchi presigillatura e per il trattamento dell’ipersensibilità den- tinale. Non si può però ignorare che la maggior parte degli studi fatti sull’uti- lizzo delle polveri sono volti a valutar- nel’efficaciaeglieffettisuitessutiorali, > > pagina 19

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