Please activate JavaScript!
Please install Adobe Flash Player, click here for download

Hygiene Tribune Italian Edition No.3, 2016

18 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2016 “Eye on diabetes” è il tema dell’an- no 2016, a ricordare che il diabete è un grande nemico anche della vista: in Italia rappresenta la principale causa di cecità legale e sono oltre 50 mila gli italiani con diabete che ogni anno sviluppano problemi oculari. La Società italiana di diabe- tologia esorta a non trascurare que- sta complicanza che può dar segno di sé quando ormai i danni sono consolidati e invita a intercettarla da subito con gli esami di screening (esame del fondo dell’occhio) an- nuali. Fondamentale mantenere un buon controllo della glicemia e della pressione arteriosa per evitare di in- correre nella retinopatia. È passato un anno dall’ultima gior- nata mondiale del diabete, insieme ai tanti buoni propositi e alle dichia- razioni di intento di fare qualcosa per questa che sembra un’epidemia inarrestabile, con il suo carico di ma- lattia e di mortalità. Ma i numeri del diabete non accennano a diminuire, come ribadiscono anche gli ultimi dati epidemiologici. L’International Diabetes Federation (IDF) stima che nel mondo vivano al momento 415 milioni di soggetti affetti da diabete, che potrebbero arrivare a 642 milio- ni nel 2040 con gli attuali trend di crescita. Il Global Burden of Disease 2015 Study ha recentemente pubbli- cato l’analisi della cause di mortalità relativa a 249 malattie in 195 Paesi, inclusa l’Italia: il diabete causa nel mondo oltre 1,5 milioni di morti con un incremento del 32% nell’ultimo decennio (2002-2015). Tema della giornata 2016 è “Eye on Diabetes”, che ha il doppio signifi - cato di non perdere di vista questa patologia così devastante nei nume- ri e nelle conseguenze, ma anche di non trascurare una delle principali complicanze del diabete, la retino- patia, che può arrivare a far perdere la vista. «La dimensione del problema, la dif- fusione a tutte le fasce d’età, la gra- vità delle complicanze associate alla malattia, i costi dei ricoveri – affer- ma il prof. Giorgio Sesti, presidente della Società italiana di diabetologia – fanno del diabete mellito uno dei principali problemi sanitari su scala mondiale. Per questi motivi, la lotta al diabete è una delle tre emergen- ze sanitarie identifi cate dall’ONU e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), insieme alla malaria e alla tubercolosi, unica delle tre ad essere malattia non trasmissibile». In Italia, i dati ISTAT 2015 indicano che il diabete colpisce il 5,5% dei cit- tadini, per un totale di 3,3 milioni di persone. A questi va aggiunto un altro milione di persone che ignora- no di avere già la malattia. I dati più recenti dell’Osservatorio ARNO Dia- bete, nato da una collaborazione tra Società italiana di diabetologia (SID) e CINECA, documentano che il tasso di prevalenza totale del diabete in Italia è pari al 6,2%. Il diabete rappresenta un grave one- re a carico dei bilanci economici dei sistemi sanitari nazionali. Uno stu- dio dell’Osservatorio ARNO Diabete – prosegue Sesti – ha stimato che il costo medio annuo per paziente è pari a 2.792 euro, una cifra generata dalle spese di assistenza ospedaliera (51%), di spesa farmaceutica (32%) e di assistenza ambulatoriale (17%). A questi vanno aggiunti i costi indi- retti. Uno studio della London Scho- ol of Economics ha stimato che costi indiretti della malattia ammontano a 12 miliardi di euro e derivano per lo più da prepensionamenti e assen- ze dal lavoro. La maggior parte della spesa as- sociata alla malattia diabetica è comunque determinata dal tratta- mento delle complicanze, ivi com- presa la retinopatia, tema della gior- nata mondiale 2016. Il diabete – ricorda Sesti – è la prima causa di cecità prevenibile nei Pae- si industrializzati e sta diventando tale anche nei paesi in via di svilup- po. La parola chiave è “prevenibile”. Le complicanze sono conseguenti a sofferenza dei vasi capillari e arte- riosi, dovuta ai livelli troppo alti di glucosio nel sangue. La prevenzione consiste quindi nel mantenere la gli- cemia quanto più vicina possibile ai valori dei soggetti non diabetici, con stili di vita più sani (alimentazione corretta e attività fi sica moderata ma continua) e utilizzando i farma- ci quando necessario. Ma il vero car- dine della prevenzione è la diagnosi precoce delle complicanze, che deve essere proattiva. La retinopatia dia- betica può infatti progredire verso gli stadi più gravi senza dare segno di sé fi no a quando il danno alla vi- sta diventa irreversibile». Lo strumento per prevenire danni irrimediabili indotti dalle compli- canze oculari è effettuare lo scre- ening, che deve essere eseguito con cadenza regolare dal medico diabetologo. Lo screening delle complicanze non è una procedura complessa né costosa, e dovrebbe essere eseguito annualmente nei centri di diabetologia. «Fin dal- la diagnosi del diabete – ricorda il professor Francesco Purrello, pre- sidente eletto della Società italiana di diabetologia – occorre controllare la retina, con un esame del “fondo oculare”, perché in diversi casi è già presente un danno iniziale. In questo modo si possono adottare i provvedimenti necessari, in par- ticolare un controllo effi cace della glicemia e della pressione arteriosa, per impedire che il danno peggiori. In caso di lesioni iniziali – prosegue Purrello – può essere utile fotogra- fare la retina (retinografi a) in modo di avere a disposizione un’imma- gine da confrontare con immagini successive e valutare l’andamento della patologia nel tempo. Un altro esame che può essere prescritto è la fl uorangiografi a, che prevede una serie di fotografi e della retina dopo iniezione di un mezzo di contrasto». «Il diabete quando ben curato – ras- sicura il professor Enzo Bonora, pre- sidente della Fondazione Diabete Ricerca – permette una vita lunga e senza ostacoli al raggiungimento di qualsiasi successo. Quando però è trascurato, il diabete determina danni in tutto l’organismo: occhi, reni, nervi, vasi sanguigni, cuore, cervello ma anche polmoni, ossa, articolazioni, cute, ecc. Le persone con diabete hanno anche più infe- zioni di quelle senza la malattia e un maggiore rischio di sviluppare tumori. Il diabete è una malattia da prendere seriamente e non un valo- re di glicemia alterato su un referto di laboratorio. È vero che spesso la malattia non dà disturbi, ma se non la si cura bene, le complicanze pos- sono diventare molto importanti». «I team diabetologici italiani – con- clude Sesti – costano circa 1% del to- tale della spesa sostenuta per curare le persone con diabete e possono contribuire a ridurre in misura as- sai signifi cativa il restante 99% della spesa, attraverso la prevenzione del- le complicanze croniche, accorcian- do la durata delle degenze con una presa in carico al momento del rico- vero in ospedale, ottimizzando l’u- so dei farmaci e dei dispositivi per il monitoraggio e la cura, osservan- do una scrupolosa appropriatezza nelle prescrizioni di esami di labo- ratorio e strumentali, collaborando nelle scelte sulle strategie di cura operate a livello nazionale, regiona- le e locale». L’IDF, un’organizzazione-ombrello che comprende 230 associazioni per il diabete in oltre 170 nazioni del mondo, organizza ogni anno la giornata mondiale, da quando IDF e l’OMS decisero di istituirla un quar- to di secolo fa (la prima si è celebra- ta nel 1991). Dal 2006, con l’appro- vazione della risoluzione 61/225, la giornata mondiale del diabete è di- ventata anche una giornata uffi ciale delle Nazioni Unite (ONU). Surgical Tribune 14 novembre: giornata mondiale del diabete 2016

Sito