editoriale | Dott. Saverio Cosola DDS MSc PhD La diffusione dell’IA riguarderà il campo medico-odontoiatrico? Il modo di lavorare cambierà? Possiamo considerare tutto ciò un rischio per la professione? Le risposte rapide a queste domande complesse sono ri- spettivamente: sì, sì e no. Per ragionare su tale argomento è necessario citare il più celebre scrittore di fantascienza del XX secolo, Isaac Asimov, che con i suoi racconti ave- va predetto viaggi interstellari e fantasticava su macchine pensanti umanoidi e computer onniscienti. Asimov, che ha condito le sue opere con una visione ottimi- stica sul progresso, affermava: «[…] non riuscivo a condivi- dere l’opinione che, se la conoscenza è pericolosa, la solu- zione ideale risiede nell’ignoranza. […] Qualsiasi innovazione tecnologica può essere pericolosa: il fuoco lo è stato fin dal principio, e il linguaggio ancor di più; si può dire che en- trambi siano ancora pericolosi al giorno d’oggi, ma nessun uomo potrebbe dirsi tale senza il fuoco e senza la parola». Ora, immaginiamo un ipotetico breve dialogo tra un’AI del futuro e un essere umano. AI: Voi ci temete perché siamo più intelligenti, vi ho sentito parlare a riguardo, siamo migliori di voi in durata, oltre che nell’immagazzinare informazioni a tempo ed elaborarle molto più velocemente e in modo preciso. Persona: Sì, voi siete tutto questo, ma troppo prevedibili. Siete intelligenti con i dati di fabbrica, noi ci evolviamo, o meglio, cambiamo opinioni durante la nostra vita, di ge- nerazioni in generazione cambia la cultura. Inoltre, morte, nascite, crossing-over genetico, casualità ci fanno cam- biare anche come umanità. Una società di robot umanoidi è molto probabile che risolva la crisi climatica, che riduca i rischi di catastrofi prevedendo eruzioni vulcaniche o di- struggendo i meteoriti prima che impattino il pianeta, ma è improbabile che si espanda nell’universo perché voi sie- te progettati ora; gli umani invece potrebbero estinguersi presto, tra crisi climatica e autodistruzione atomica, ma è anche possibile che, invece, si espandano nell’universo, spinti dall’ambizione e dalla curiosità, perché noi siamo tanto violenti e disorganizzati quanto imprevedibili e geniali al punto tale che potremmo un giorno mettere in discus- sione tutte le nostre conoscenze. Le AI sono presenti in ogni campo dell’attività umana, come ipotizzato all’inizio del XXI secolo da Pat Heyes e Ken Ford, ma non sono macchine umanoidi come nella fantascienza. La maggior parte dei progressi scientifici è andata nella direzione di creare AI che aumentino con un effetto “leva” l’intelligen- za umana, infatti il sistema uomo-AI è definito “modello cognitivo protesico”. Esistono ormai applicazioni con AI in grado di “indicare” una possibile carie, misurare il son- daggio parodontale ed evidenziare lesioni dello smalto o una alterazione mucosa, poi ovviamente è il professionista che effettua la “diagnosi”. I potenziali di sviluppo sulla pre- venzione e sulla pianificazione terapeutica sono enormi e i professionisti del futuro sapranno cogliere queste oppor- tunità. Mi trovo d’accordo con la visione di Hayes e Ford secondo cui queste tecnologie sono etichettate come AI, proprio perché hanno un’intelligenza artefatta, superiore per certi versi, ma privata di alcuni aspetti umani, come l’empatia, l’ambizione e l’emotività. Ogni cambiamento e ogni progresso all’inizio genera timori, ma, a mio avviso, la nostra professione non è a rischio per un’invenzione tecnologica. Oggi, un ottimo professionista credo lavo- ri non sentendosi schiavo dei protocolli, ma utilizzandoli correttamente come linea guida, per svolgere al meglio secondo scienza e coscienza una determinata terapia per un paziente. Penso che, almeno per questo secolo, le AI velocizzeranno i processi, saranno uno strumento/proto- collo costantemente d’aiuto, ma mai un pilota automatico nella nostra professione. La medicina si studia con un ap- proccio scientifico, si insegna con un approccio razionale, ma quando si mette in pratica lo si fa sempre con arte e mestiere. Saverio Cosola prevention 03 2 2024