Speciale Odontoiatria Forense 9 < pagina 8 concetto alterato di self care, incen- trato alla autodiagnosi e alla cura in autogestione, bypassando quasi totalmente il parere sanitario, con- sultando riviste, tabloid o semplice- mente l’immenso mare della rete. Tutto ciò spesso ha portato alla spasmodica ricerca di notizie sul web riguardo una patologia o uno stato di salute, a tal punto da far emergere nuove entità nosografi- che come il “cybercondriaco”, una sorta di evoluzione digitale del più classico “Malato Immaginario” di Molière(1673), che come un novello Argante si ritrova a barcamenarsi fra video consulenze, siti e articoli più o meno validi, alla ricerca della cura. Nel ventunesimo secolo pertan- to, agli occhi del pubblico virtuale, accanto ai nomi storici ed illustri della medicina si fanno largo quelli del Doctor Google e delle varie équi- pe virtuali. Tutto questo trova conferma nel- le prime posizioni di diversi ranking non solo del Dottor Google, ma an- che della sua équipe virtuale che annovera motori di ricerca quali Yahoo e Bing, e delle singole piatta- forme e pagine on line che spaziano delle più professionali ed istituzio- nali pagine dedicate tipo quelle di università, database clinici come PubMed e altri, alle più ludiche pa- gine di divulgazione salutistica. Il fenomeno in continua espan- sione ed evoluzione viene ripreso anche da uno studio condotto da Huisman e coll. nel2019, pubbli- cato sulla rivista Journal of Aging and Health , che sottolinea come i pazienti di mezz’età sempre più si affidano alle notizie fornite dalla rete portandole poi all’attenzione del medico; il medico dovrà, quin- di, esser capace di interagire con il paziente riguardo queste informa- zioni, di dare le corrette spiegazioni circa la loro attendibilità, adeguan- do rapporto medico paziente al con- testo del singolo assistito. Attualmente il Dottor Google dal canto suo, sta arricchendo sempre più quelle che sono le proprie risor- se; l’azienda di Mountain View ha pensato di includere (partendo da- gli Usa) contenuti inerenti al tema salute nel loro Knowledge Graph, ossia la funzione di ricerca che dal 2012 ha reso più “intelligenti” i ri- sultati delle ricerche poiché capace di associare alle query un oggetto e di mettere in relazione logica e seman- tica più oggetti per offrire all’utente una ricerca più veloce e accurata. Il 2020 è stato l’anno dell’impennata di ricerche e di utilizzo del cyber consul- ting perché purtroppo la pandemia di SARS-CoV-2, il forzato isolamento, la paura e il susseguirsi di dati e in- formazioni contraddittorie hanno imposto prepotentemente l’utilizzo della rete con conseguente aumento dell’esposizione mediatica. Infatti nei sistemi di analisi e piazzamento, oltre alla spasmodica ricerca di notizie sul- la pandemia e sui sintomi ad essa cor- relati, hanno preso piede sempre più ricerche inerenti a patologie, alla loro sintomatologia e alla cura o diagnosi anche strumentale. Negli Stati Uniti, il problema della cura attraverso internet ha messo in allerta associazioni cliniche e persi- no l’opinione pubblica a seguito del diffondersi veloce di fake news, spe- cialmente inerenti alla pandemia, a tal punto da sollevare interrogazioni parlamentari e spingere le ammi- nistrazioni ad effettuare campagne mediatiche informative atte a sen- sibilizzare la popolazione. In Italia, già nel 2017 l’Associazione Italiana di Oncologia Medica nel suo notiziario periodico, faceva presente, citando dei dati del Censis, come l’88% degli italiani, quando ammalato, ricorre all’autodiagnosi ricorren- do alle pagine dell’affabile Dottor Google. E da questi dati emerge che, differentemente dalle attese, tra questi pazienti virtuali ben il 96% spesso risulta laureato. Tutto ciò ha aperto una grande riflessione su quello che è, oggi, il rapporto medico paziente, sul ruolo stesso della figura medica, talvolta anche con accenti ironici al punto che presso l’Istituto Nazionale dei tumori di Milano, sulla porta di ingresso di un ambulatorio medico, è stato affisso un cartello, poi circola- to in rete, che recitava: “Coloro che si sono già diagnosticati da soli tramite Google, ma desiderano un secondo pa- rere, per cortesia controllino su Yahoo. com”. Una indagine Demopolis, con- dotta per il Ministero della Salute italiano nel 2018, mostra come per ben il 56% della nostra popolazione, l’informazione sanitaria provenga principalmente da internet; sembre- rebbe dunque che il Dottor Google e la sua équipe, sebbene virtuali, sono entrati prepotentemente nella vita quotidiana del paziente e nella pra- tica giornaliera dei medici di tutto il mondo. Essendo, evidentemente, la risposta ad una reale esigenza per- cepita nella popolazione mondiale, Dottor Google & C. non andrebbero forse del tutto condannati, ma bensì vigilati, e grazie alla supervisione tec- nica, corretti e implementati in modo da non fornire agli utenti materiale dannoso, parzialmente falso o total- mente inventato. Come cambiano gli obblighi di garanzia la L. 219/17, rubricata “Norme in ma- teria di consenso informato e di di- sposizioni anticipate di trattamento” meglio nota come legge sulle Dispo- sizioni anticipate di testamento , che contiene una preziosa sintesi sulla cornice giuridica in cui si inquadra il consenso informato, da intendersi quale “espressione della consapevo- le adesione al trattamento sanitario proposto dal medico” (cfr. Corte Co- stituzionale n. 438/2008). Il consen- so informato in ambito medico rap- presenta, quindi, la ricostruzione di un processo di formazione dell’auto- determinazione del paziente dove la volontà di aderire o meno dello stes- so si sviluppa (o che comunque do- vrebbe svilupparsi) in modo incon- dizionato e libero in conseguenza delle informazioni rese da parte del professionista o della struttura sani- taria. Ciò trova pedissequa conferma nell’art.1 della L. 219/2017 che, oltre a principiare il consenso informato dai diritti costituzionali poc’anzi ri- chiamati, rinvia, altresì a principi del diritto Europeo e in particolare agli artt. 1 2 3 della Carta dei diritti fon- damentali dell’Unione Europa, che radica il consenso informato introno agli aspetti più saliente dell’essere umano, quali la vita, la dignità, la salute e la formazione della libera volontà individuale. Una delle con- siderazioni più rilevanti della L. 217 del 2019 riguarda l’incipit della rela- zione medico paziente che traspare dal tema del consenso informato, luogo simbolico in cui si sperimenta il rapporto di fiducia (chiave di volta della norma) tra il medico e il pazien- te per via dell’incontro tra l’autono- mia decisionale del paziente, da un lato, e la competenza, l’autonomia professionale e la responsabilità del medico, dall’altra. Ciò sembrerebbe orientare il rapporto medico-pazien- te, quantomeno nell’intenzione del legislatore da relazione diagnostico- terapeutica, informata al rispetto di una serie di standard tecnico-scien- tifici negli approcci diagnostici e prognostici, ad una relazione di cura che contiene gli aspetti terapeutici ma li coordina con l’attenzione ad un dimensione più profonda del rap- porto medico-paziente, una dimen- sione di valore tra persone. Come è stato correttamente osservato, la “barriera che divide professionista e profano non può essere superata mediante una redistribuzione delle conoscenze nello stesso senso in cui la barriera separa ricco e povero può esserlo mediante una redistribuzio- ne della ricchezza. A ostacolare la comunicazione tra medico e perso- na bisognosa di cure è la ricchezza stessa delle competenze del primo”. Come visto, sul piano giuridico l’ob- bligo informare il paziente implica che vengano individuate modalità congrue di trasmissione dell’infor- mazione che siano parametrate sulla condizione generale ed esistenziale del soggetto che la riceve. Peraltro, il carattere cogente degli obblighi informativi pare non venir meno neanche in contesti caratterizzati da uno stato di necessità. Al riguardo le recenti faqs del Garante della Privacy in tema di Trattamento dati nel con- testo delle sperimentazioni cliniche e delle ricerche mediche nell’ambito dell’emergenza sanitaria da covid-19, esplicitano che: “La normativa d’ur- genza adottata per il Covid-19 ha pre- visto misure rigorose per lo svolgi- mento delle visite mediche, al fine di favorire l’adozione di misure di pro- tezione per il paziente e per il perso- nale sanitario, nonché per garantire il distanziamento interpersonale tra gli stessi pazienti”. In tale contesto, le strutture sanitarie che intendono avvalersi di strumenti di telemedici- na (App di telediagnosi, teleconsulto, teleassistenza e telemonitoraggio utilizzate dal personale medico) per effettuare diagnosi o terapie a di- stanza, non devono richiedere uno specifico consenso al trattamento dei dati personali dell’interessato, in quanto si tratta di una diversa mo- dalità di svolgimento del rapporto medico-paziente (cfr. in particolare art. 9, par.2, lett. h) e par. 3 del Rego- lamento). Da ultimo, ma non certa- mente per importanza, è rilevante osservare che le previsioni in tema di sicurezza delle cure e responsa- bilità delle professioni sanitarie si applicano pienamente all’ambito della telemedicina, sia nel contesto di esercizio ospedaliero della sanità che in regime libero professionale. • • • • • • • • • • • • riferimenti Telemedicine Glossary, Glossary of stan- dards, concepts, technologies and users. European Commission Information Society Directo- rate-General – Unit B1 Applications relating to Healthedited by Dg Infso- B1 version 2.10, May 2000. Programma Nazionale di Ricerca e di For- mazione per la Telemedicina, nel 1990 H. T. Engelhardt JR, Manuale di bioetica, Milano 1999 J.FERNANDEZ, S.LED and L.SERRANO, Design and implementation of a bluetooth mobile system for ECG monitoring, Pro- ceedings of MEDICON and HEALTH TE- LEMATICS 2004 July 31 – August 5, 2004 Ischia, Naples-Italy. Notiziario AIOM 13 Dic 2017. https://www. aiom.it/il-dottor-google-e-il-piu-consultato/ AA.VV., Editorial. Reflecting on a future ready for digital health, The Lancet Digital Health, 2020, 2(5), E209. Argo A., Procaccianti P., Zerbo S. Medicina Virtuale e Problematiche Medico Legali, Pa- lermo, L’EPOS, 1999. Argo A., Zagra M., Medicina Legale orienta- ta per problemi, Milano, Edra, 2018 Bert G.,Giardini A., Quadrino S., Slow medi- cine. Perché una medicina sobria, rispettosa e giusta è possibile, Milano, Sperling & Kupfer, 2013. Gatti W. Sanità e Web. Come internet ha cambiato il modo di essere medico e malato in Italia. Milano, Springer, 2012. Ruberto M.G., La Medicina ai Tempi del Web. Milano, Franco Angeli, 2011. • • • • • • • bibliografia Cfr. Telemedicine Glossary, Glossary of standards, concepts, technologies and users. European Commission Informa- tion Society Directorate-General – Unit B1 Applications relating to Healthedited by Dg Infso- B1 version 2.10, May 2000. Cfr. anche la definizione fornita in seno al Programma Nazionale di Ricerca e di Formazione per la Telemedicina, nel 1990: “particolare modalità di erogazi- one dell’assistenza sanitaria, da parte delle istituzioni presenti sul territorio, che permette di fornire i servizi di diagnosi ed assistenza medica in ma- niera integrata, superando i vincoli della distribuzione territoriale delle compe- tenze, della distanza tra esperto ed ut- ente e della frammentazione temporale dell’intervento sul singolo assistito”. Cfr. J.FERNANDEZ, and L.SERRANO, Design and implemen- tation of a bluetooth mobile system for ECG monitoring, Proceedings of ME- DICON and HEALTH TELEMATICS 2004 July 31 – August 5, 2004 Ischia, Naples-Italy. https://journals.sagepub.com/doi/10.11 77/0898264319873809?url_ver=Z39.88- 2003&rfr_id=ori%3Arid%3Acrossref. org&rfr_dat=cr_pub++0pubmed& Notiziario AIOM 13 Dic 2017. https:// www.aiom.it/il-dottor-google-e-il-piu- consultato/ https://www.demopolis.it/ https://www.gazzettaufficiale.it/eli/ id/2018/1/16/18G00006/sg S.LED