l'intervista avvertire la potenziale aggressività e ferocia di batteri e virus. Uno sciacquo, con qualsiasi collutorio, non è sufficiente per rimuovere il biofilm, ma è necessario eseguire manovre di sfregamento. Un giovane nau- frago potrebbe vivere una lunga vita su un’isola de- serta, senza carie e infiammazione alle gengive, sem- plicemente strofinando con cura denti e gengive con un brandello di stoffa e acqua di mare. La performance di igiene domiciliare è l’elemento più significativo nell’im- pattare sulla salute orale che a sua volta condiziona moltissime condizioni sistemiche. Abbiamo ancora l’obbligo di indossare le masche- rine che proteggono solo bocca e naso, ma lei ha pensato anche agli occhi. Perché? La mascherina ci protegge e dobbiamo continuare a indossarla, nei luoghi chiusi, come è pure necessario ri- spettare il distanziamento sociale. Oltre a questo biso- gna detergere gli occhi e le narici in quanto possibili vie di contagio del virus. Ricordo che un’amica di Rimini, gua- rita dopo aver contratto il virus che l’aveva costretta a una lunga degenza ospedaliera, mi raccontava al tele- fono che tutto era cominciato con un fortissimo bruciore agli occhi, quindi probabilmente il contagio era avvenuto in questa sede. Dr.ssa Roncati, il protocollo RONCA, acronimo di Rimozione Ottimale Nuovo Contagioso Aerosol, ri- chiama il suo cognome. Di cosa si tratta? Il protocollo Ronca, acronimo che può essere decli- nato anche in inglese: RONCA Protocol Reduction of New Contagious Aerosol. Il nome vuole richiamare so- prattutto il soprannome di mio papà, 95 anni, in piena forma fisica e mentale, vero fenomeno biologico al quale sono legata da un affetto immenso, che tra l’altro ha an- che una dentatura integra a eccezione dei denti del giudizio. Oltre a garantire adeguati dispositivi di prote- zione personale, ritengo sarebbe utile promuovere an- che una cosiddetta terapia eziologica: cercando, cioè, di disinfettare la cavità orale, una delle principali fonti di infezione da Covid-19, virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso le goccioline prodotte dal re- spiro delle persone infette. Il protocollo R.O.N.C.A. necessita soltanto di una salvietta imbevuta di clorexidina 0,12% (Digital Brush, Enacare, Micerium, Avegno, GE), oppure Digital Brush Baby, acquistabili su Internet o in alcune farmacie. Gli step sono i seguenti: • Dopo aver lavato e sanificato le mani, si apre la Digital Brush. La salvietta, prelevata dalla confe- zione monodose, può essere lacerata in 4 parti, di cui 2 di dimensioni maggiori; • Utilizzare un frammento piccolo della garza per detergere delicatamente le palpebre degli occhi, con un’estremità diversa della Digital Brush per ciascun occhio, per una prevenzione del rischio di contagio attraverso i dotti lacrimali; • Con un altro frammento minore di Digital Brush, si detergono le narici, utilizzando una diversa estremità della Digital Brush per ogni narice, lo scopo è quello di ridurre il rischio di contagio at- traverso le mucose nasali; • • Si mette l’indice della mano al centro di uno dei due frammenti più grandi della garza, per poi av- volgerla completamente intorno al dito; Eseguire un movimento a rullo, dal rosso della gengiva alla corona di denti, in maniera sistema- tica, cercando di interessare un dente alla volta, iniziando dagli elementi più posteriori e soprat- tutto dalle superfici interne (linguali/palatali); • Con l’ultimo frammento maggiore della garza, sempre dopo averla avvolta attorno all’indice della mano, si detergono le mucose orali, vale a dire la parte interna del labbro, sia superiore che infe- riore, le superfici interne di entrambe le guance, lingua, aspetto dorsale e ventrale, e palato duro. In questo modo si ottiene un’efficace “scrub” (strofi- namento), analogo a quello che viene eseguito in ospe- dale prima di un intervento chirurgico odontoiatrico. Dal momento che lo sciacquo con collutorio è inefficace sulla placca microbica, è importante una rimozione meccanica del biofilm. le evidenze scientifiche del protocollo Quali RONCA? Ci sono studi in proposito? Secondo uno studio recente, uno sciacquo di 30 se- condi con clorexidina allo 0,12% produce un’immunità di 2 ore da Covid-19. Verosimilmente disinfettare con sciacqui, gargarismi e soprattutto procedure di scrub potrebbe prolungare il tempo di immunità. In uno studio in vitro, condotto in collaborazione con la Prof.ssa Elisabetta Caselli responsabile del Diparti- mento di Mi crobiologia dell’Università di Ferrara, ab- biamo valutato che le salviette (Digital Brush), in confe- zioni monouso, abitualmente utilizzate per detergere il biofilm dentale, sono in grado di rimuovere e inattivare virus incapsulati presenti sulla superficie dei denti. I ri- sultati hanno dimostrato che lo strofinamento di 30 se- condi con salviette imbevute di clorexidina allo 0,12% rimuove e inattiva più del 99% del coronavirus umano CoV-229E (simile al SARS-CoV-2) e del virus herpes simplex 1 dalla superficie dei denti. Eventuali futuri studi in vivo, porterebbero indiscussi benefici per la salute orale. La quasi assenza di effetti collaterali di tali pro- tocolli, associata a bassi costi economici, sono fattori vantaggiosi per la salute globale. È indicato solo per chi è contagiato dal Covid-19 o si può consigliare a tutti? Il protocollo di detersione delicata di occhi e narici, di strofinamento di denti, gengive e mucose, con una prevention 09 2 2021