expert article _ flusso digitale pronta semplicemente con strumenti di taglio e sovrascrittura digitale, molto meno invasiva della strumentazione tradizionale10-12. Uno studio13, ha analizzato il grado di accettabilità di giovani pa- zienti ortodontici verso l’acquisizione di impron- te sia tradizionali che digitali. Nessuno dei soggetti aveva precedenti espe- rienze con le impronte, né convenzionali né digi- tali, e, dopo aver provato entrambe le tecniche, il 100% preferiva lo scanner intraorale. Tutto ciò può essere particolarmente utile nel caso speci- fico dell’agenesia dentale. Infatti, sebbene questo caso clinico esamini un paziente adulto, la mag- gior parte dei soggetti che vengono alla nostra attenzione per risolvere questo problema sono pazienti molto giovani. Il paziente pediatrico è molto raramente collaborativo, quindi, ridurre il suo stato di irrequietezza, i tempi operatori e il senso di disagio derivante dalle procedure tra- dizionali, è sicuramente positivo, oltre che per il bambino, anche per la famiglia che lo assiste e il clinico. Questo porterà benefici non solo nel presen- te, quindi durante il trattamento ortodontico/ ortodontico-protesico, ma anche in futuro, in previsione di un’eventuale riabilitazione implan- tare. Tuttavia, sebbene questa serie di vantaggi, il flusso di lavoro digitale presenta anche dei limiti. Attualmente è una realtà non ancora comune a tutti gli studi odontoiatrici, principalmente per- ché le curve di apprendimento sono piuttosto complesse e non ancora del tutto accettate dai protocolli in letteratura in modo univoco. Inoltre, i costi iniziali delle attrezzature necessarie sono molto elevati e richiedono investimenti significa- tivi sia da parte dei dentisti che degli odontotec- nici. Infine, una procedura digitale senza modello non è del tutto prevedibile in casi complessi, in cui sono richiesti più denti o aree estetiche o la necessità di eseguire restauri stratificati. La produzione di modelli fisici stampati in 3D è ancora necessaria in molti casi, così come per la valutazione occlusale, il profilo di emergenza, le aree di contatto, attraverso i modelli montati su supporti fisici e possono ancora essere deci- sivi per il successo clinico, come mostra questo caso. _Conclusioni In questo studio da un punto di vista esteti- co-funzionale i risultati ottenuti con il flusso di lavoro digitale sono soddisfacenti quanto quelli ottenuti con le procedure tradizionali. Sebbene l’Odontoiatria digitale sia di recente sviluppo, rappresenta il futuro perché rende più prevedibili le fasi del trattamento, per il paziente, per l’O- dontoiatra e per il laboratorio, risparmiando tem- po rispetto al metodo tradizionale e, una volta messo a punto le procedure, anche denaro. Una tecnica mista digitale e utilizzo di modelli stam- pati in 3D, rappresenta oggi il sistema ideale per riabilitazioni complesse in cui sono coinvolti più elementi dentali e ancor di più in settori esteti- camente importanti. Ci sono ancora degli svantaggi legati all’as- similazione di nuove metodiche, allo sviluppo di nuovi protocolli e agli alti costi da sostenere per digitalizzare lo studio odontoiatrico e il laborato- rio odontotecnico. _bibliografia 1. 2. 3. 4. Owens WD, Felts JA, et al. ASA physical status classifications: A study of consistency of 19 ratings. Anesthesiology. 1978;49:239. S. Granata, L. Giberti, P. Vigolo, E. Stellini, and A. Di Fiore. Incorporating a facial scanner into the digital workflow: A dental technique. Klein MO, Schiegnitz E, Al-Nawas B. Systematic review on success of narrow-diameter dental implants. Int J Oral Maxillofac Implants. 2014. 29: 43–54. Lamas Pelayo J, Peñarrocha Diago M, Martí, Bowen E, Peñarrocha Dia- go M. 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