12 Expodental Meeting • Rimini Attrattività facciale… Si è tenuta il 14-15 Maggio 2021 a Kyoto, Giappone, la 5a edizione dell’In- ternational Conference on Medical and Health Information (ICMHI 2021). Tema centrale è stata l’evoluzione dell’ap- proccio whole-evidence per la pro- mozione della salute. Tra i contribuiti italiani presentati spiccano due lavori del prof. Raoul D’Alessio, Specialista in Ortognatodonzia, che hanno portato nel panorama scientifico un po’ della bellezza nostrana, con l’obiettivo ulti- mo di dare supporto alle percezioni visive e di ricercare una caratterizza- zione dell’attrattività facciale che sia misurabile. I canoni di bellezza hanno subìto negli anni delle sostanziali modifiche. I fattori sociali, culturali e ambienta- li influenzano la percezione che si ha del bello. Attualmente, tale percezione è estremamente influenzata anche dai social, dalla televisione, dal cinema, dalle pubblicità, dall’industria della moda, che favorisco sia la modifica sia la diffusione di nuovi canoni. Per il vol- to questi aspetti diventano ancora più importanti, essendo la chiave di tutte le interazioni sociali. Diversi studi han- no dimostrato come le persone con un viso convenzionalmente riconosciuto come attraente vengano accettate con più facilità all’interno di un gruppo di persone1, 2, rendendo così la preoccu- pazione per l’aspetto del viso, in taluni casi, un serio problema personale che spinge verso un ricorso sempre più massivo alle cure ortodontiche e/o alle correzioni chirurgiche. È stato infatti accertato che la percezione dell’at- trattività del viso e il miglioramento dell’estetica dento-facciale contribui- scono in modo profondo alla decisione di ricorrere ad un trattamento orto- dontico o ortognatico3-8. La comparsa dell’Ortodonzia è stato quindi il passo successivo dello sviluppo della dottrina della bellezza, poiché i medici erano, in questo modo, in grado di interferire con le proporzioni del viso e con la sua percezione generale9. Per fare ciò è indispensabile la conoscenza dei tratti caratteristici e delle proprietà distintive di popolazioni con diversi background razziali ed etnici. Preliminarmente a ciascun tratta- mento è pertanto indispensabile una valutazione dei tessuti molli, utile alla pianificazione ortodontica e al risul- tato del trattamento. Per farlo, veni- vano tradizionalmente utilizzate delle semplici fotografie, il cui risultato era fortemente influenzato dalle distorsio- ni prospettiche, dall’ingrandimento e dal posizionamento del paziente, che le rendevano pertanto uno strumento inadeguato. Le rivoluzioni ottenute nel campo dell’imaging, e in particolare con l’arrivo delle , hanno aperto una nuova finestra in tale valutazione10. Uno strumento molto utilizzato è la Fotogrammetria, una soluzione poco costosa che non utilizza radiazioni e che consente di quantificare ogget- tivamente le metriche, le proporzio- ni e le caratteristiche angolari di un viso sulla base di fotografie ottenute in maniera controllata11,12. Nello spe- cifico, l’acquisizione si costituisce di due fasi. In una prima fase, i principali punti facciali vengono identificati per palpazione diretta del volto e contras- segnati attraverso l’uso di un eye-liner nero. Terminata questa prima fase, che in media dura 5 minuti per ogni volto, il soggetto viene fatto sedere su un’op- portuna seduta di fronte allo strumento elettronico computerizzato, costituito da 5 camere, con un’espressione seria, attraverso il quale si ottengono le rela- tive coordinate. Tale sistema, dunque, fornisce come output i dati metrici reali dei punti del volto, indipendenti dal particolare tipo di sistema di rife- rimento adottato, in un tempo pari a 1 minuto. Da questi punti, è possibile poi ottenere misure lineari, angolari e volumi che possono essere elaborati e analizzati. È in questo contesto innovativo che si inseriscono i due lavori scientifici realizzati dal prof. D’Alessio, che ha visto coinvolti, in una proficua e ormai consolidata collaborazione, il prof. Roberto Deli, docente di Ortognato- donzia e Gnatologia presso l’Univer- sità Cattolica Sacro Cuore di Roma e il prof. Albero Laino, professore di malattie odontostomatologiche pres- so il Dipartimento di Neuroscienze e Scienze riproduttive ed odontostoma- tologiche dell’Università Federico II di Napoli. A queste rinomate personalità dell’ortodonzia italiana, si è aggiunto il contributo tecnico del prof. Luigi Maria Galantucci, ordinario del corso di tec- nologie e sistemi di lavorazione presso il Politecnico di Bari, del prof. Giovanni Improta, ingegnere biomedico dell’Uni- versità Federico II di Napoli, e dell’ing. Teresa Angela Trunfio, dottoranda al primo anno presso il Dipartimento di Scienze Biomediche Avanzate, della stessa Università. Gli studi sono stati condotti andan- do a confrontare le principali misu- re del volto, ottenute utilizzando la Fotogrammetria, delle 32 finaliste del noto concorso di bellezza “Miss Ita- lia” nel 2015, con quelle estratte da 33 volti appartenenti a donne italiane della stessa fascia di età, studentes- se dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Patrizia Biancucci Bibliografia - Shaw WC. Factors influencing the desire for ortho- dontic treatment. European Journal of Ortho- dontics 1981a; 3:151-162. - Shaw WC. The influence of children’s dentofa- cial appearance on their social attractiveness as judged by peers and lay adults. American Journal of Orthodontics 1981b; 79:399-415. - Baldwin DC. Appearance and aesthetics in oral health. Community Dentistry and Oral Epide- miology 1980; 8:244-256. - Tedesco LA, Albino JE, Cunat JJ, Green LJ, Lewis EA, Slakter MJ. 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Da una nuova indagine condotta congiuntamente dalla Oral Health Founda- tion (OHF) e Align Technology è emerso che più della metà (58%) degli adulti britannici ha cambiato il proprio modo di vedere il proprio sorriso grazie a queste tecnologie di videoconferenza. L’indagine condotta su 2.009 persone ha rivelato che il 33% era più consapevole del colore dei propri denti, mentre il 24% era più consape- vole dell’allineamento degli stessi. Complessivamente, l’11% degli intervi- stati ha dichiarato di sentirsi a disagio nel vedere il proprio sorriso durante una videoconferenza. «Le interazioni fisiche sono state limitate negli ultimi 12 mesi, e per molti sono state sostituite da incontri online», ha dichiarato il Dr. Nigel Carter, OBE, Chief Executive dell’OHF, in un comunicato stampa. «Questa tecnologia si è rivelata uno strumento inestimabile, sia che si tratti di facilitare incontri di lavoro o di permettere ai nonni di vedere per la prima volta i nipoti appena nati. Ci ha anche portato a vedere il nostro volto, e sorridere, molto più di quanto siamo abituati a fare», ha aggiunto. «Il colore e la forma dei nostri denti sono le prime cose che tendiamo a notare e la sensazione di autocoscienza è abbastanza normale. Quello che dobbiamo ricordare, tuttavia, è che la parte più importante del sorriso è la sua salute», ha concluso Carter. L’indagine ha inoltre rafforzato l’idea che l’obbligo di indossare masche- re, sebbene efficace nel ridurre la diffusione della SARS-CoV-2, abbia avuto un effetto deleterio sulla capacità delle persone di stringere nuove relazioni e amicizie, con il 58% degli intervistati che ha confermato ciò. Il boom di domande per i trattamenti ortodontici durante la pandemia Un’indagine condotta all’inizio di quest’anno dalla British Orthodontic Society ha rilevato che l’84% degli ortodontisti aveva sperimentato un aumento dei pazienti adulti durante la pandemia. Questo dato alquanto sorprendente è dovuto, almeno in parte, all’“effetto Zoom”, e il 55% ha riferito che l’aumento delle aspettative dei pazienti e dei fattori sociali ha contribuito ad alimentare l’aumento della domanda. L’aumento della popolarità dell’ortodonzia è sostenuto dalle cifre di vendita di Align Technology per il 2020, anno in cui l’azienda ha realizzato un record di 1,6 milioni di casi trattati con allineatori trasparenti produ- cendo 2,1 miliardi di dollari (1,5 miliardi di sterline) di fatturato. Brendan Day, Dental Tribune International