2 Speciale Post Covid-19 Dental Tribune Italian Edition - Maggio 2020 Covid-19: una crisi anomala Consigli per la ripartenza Le crisi precedenti, e in particolare quella del 2008-2013, si sono sem- pre generate per un collasso del sistema economico o finanziario a livello macroeconomico, avendo un impatto sia sulle imprese (ad esempio con la stretta creditizia) sia a livello sociale soprattutto con l’au- mento della disoccupazione. Infine, chiaramente, tutto questo ha avuto un impatto sull’economia reale, ov- vero sull’economia delle famiglie, producendo un forte calo della do- manda. In questo caso non è così, il siste- ma economico e finanziario è (ma ormai meglio dire “era”) solido, con un paese in piena ripresa e i fonda- mentali positivi. Quella che si è pre- sentata d’improvviso, a causa della necessità di distanziamento sociale, è stata una crisi delle interconnes- sioni, ovvero l’impossibilità di ap- provvigionarci e di vendere prodot- ti e servizi. Premesso che il paese produce circa 100 miliardi all’anno di PIL, è chiaro che fermando circa il 60% dell’attività produttiva lo shock economico sarà enorme, ma l’origine è di tipo esogeno al siste- ma, una sorta di enorme congiun- tura abbattutasi sul mondo. Proprio per questo motivo, all’inizio molti economisti pensavano che al cessa- re della causa esterna, ovvero all’u- scita del lockdown, l’economia si sarebbe ripresa abbastanza rapida- mente, con una crisi che gli esperti indicano a “V”, ovvero di iniziale crollo rapido ma con un successivo rapido recupero, e un impatto che sarebbe stato limitato diretta con- seguenza del tempo di lockdown. Ma si trattava di una valutazione affrettata e, probabilmente, super- ficiale, perché non si è tenuto conto che la gestione della fase endemi- ca avrebbe comunque necessitato di un lunghissimo periodo di di- stanziamento sociale, con evidenti conseguenze sull’economia delle famiglie e sui consumi. In aggiun- ta alle problematiche economiche e finanziarie che si abbatteranno sul sistema produttivo, in partico- lare sulla piccola e media impresa, cambiano radicalmente le modalità di socializzazione: da un lato abbia- mo la necessità di mantenere una certa distanza sociale e, dall’altro, si modificheranno atteggiamenti, comportamenti, pregiudizi, con un possibile aumento della conflittua- lità sociale. Premesso che proprio la nuova modalità di vivere il contesto sociale ridurrà parte dei consumi per incapacità e saturazione produt- tiva (faccio l’esempio di un ristoran- te che dovrà ridurre sensibilmente i coperti, le file ai supermercati che favoriranno acquisti su canali web, l’aumento dello Smart Working con conseguente riduzione di molti con- sumi connessi alla socializzazione pubblica, etc.), ciò che ci interessa in questo contesto è la possibile tra- sformazione della percezione degli studi dentistici e delle cure odonto- iatriche da parte della popolazione. indicazioni chiare e perentorie da parte degli istituti competenti, che forniranno delle rigorose linee guida per gli studi dentistici. Rispettare questi principi, che prevedono determi- nati protocolli clinici, di gestione Ci saranno delle dei pazienti e l’uso di dispositivi di protezione individuale, credo possa essere molto impegnativo in termi- ni organizzativi ed economici, ma penso che tutte gli studi li adotte- ranno per garantire la salute pro- pria, dei collaboratori e dei pazienti. In tutta onestà, dobbiamo ricor- dare che i dentisti da sempre lavo- rano in condizioni di asepsi quasi totale. È vero che in questo caso parliamo di patogeni che si trasferi- scono per via aerea, mentre gli studi dentistici si sono molto evoluti per evitare le infezioni crociate per via sanguigna, ma le misure di prote- zione degli operatori dentali sono già molto elevate. La cultura della protezione e dell’asepsi è già innata nella professionalità del personale odontoiatrico e credo che sarà abba- stanza naturale utilizzare procedu- re più rigorose. Per quanto riguarda i pazienti, premesso che la relazione con il dentista si basa su un rappor- to fiduciario, credo sia molto impor- tante spiegare con dati oggettivi le procedure e i dispositivi adottati, confermando con il comportamen- to la forte attenzione alla sicurezza di tutti. Le nostre ricerche qualita- tive mostrano che una spesa odon- toiatrica, quando supera la soglia di circa 1.000 euro, non è più una scelta individuale del paziente ma entra nel paniere delle diverse spese della famiglia. La spesa viene quindi valutata, e gerarchizzata, in funzio- ne anche di altre necessità familiari, non sempre legate alla salute. Chiaramente le prestazioni non urgenti e di alto valore economico, come l’ortodonzia e la protesi, po- trebbero essere più facilmente ri- mandate ma, sempre secondo i den- tisti intervistati in aprile, saranno soprattutto i trattamenti con fina- lità estetiche ad essere penalizzati, mentre quelli che risolvono proble- mi funzionali potrebbero subire meno questa situazione. Premesso che tutto questo do- vrà essere dimostrato, è indubbio che in una logica “maslowiana”, in un’ipotetica scala che va dal “do- lore” al “piacere” (per socializzare, piacere agli altri e a sé stessi) in caso di minori possibilità economiche o di resistenze psicologiche saranno PUBLISHER AND CHIEF EXECUTIVE OFFICER - Torsten R. Oemus CHIEF CONTENT OFFICER - Claudia Duschek DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL GMBH Holbeinstr. 29, 04229 Leipzig, Germany Tel.: +49 341 48 474 302 | Fax: +49 341 48 474 173 General requests: info@dental-tribune.com Sales requests: mediasales@dental-tribune.com www.dental-tribune.com Material from Dental Tribune International GmbH that has been reprinted or translated and reprinted in this issue is copyrighted by Dental Tribune Internatio- nal GmbH. Such material must be published with the permission of Dental Tribune International GmbH. Dental Tribune is a trademark of Dental Tribune Inter- national GmbH. All rights reserved. © 2020 Dental Tribune Internatio- nal GmbH. Reproduction in any manner in any lan- guage, in whole or in part, without the prior written permission of Dental Tribune International GmbH is expressly prohibited. 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Trisoglio CONTRIBUTI P. Biancucci, F. Cellino, C. Murari, R. Rosso REDAZIONE ITALIANA Tueor Servizi Srl - redazione@tueorservizi.it Coordinamento: Adamo Buonerba Editor: Carola Murari C.so Enrico Tazzoli 215/13 - 10137 Torino Tel.: 011 3110675 - 011 3097363 GRAFICA - Tueor Servizi Srl GRAPHIC DESIGNER - Giulia Corea STAMPA Musumeci S.p.A. Loc. Amérique, 97 - 11020 Quart (AO) Valle d’Aosta - Italia COORDINAMENTO DIFFUSIONE EDITORIALE ADDRESSVITT srl PUBBLICITà Alessia Murari [alessia.murari@tueorservizi.it] UFFICIO ABBONAMENTI Tueor Servizi Srl C.so Enrico Tazzoli 215/13 10137 Torino Tel.: 011 3110675 Fax: 011 3097363 segreteria@tueorservizi.it Copia singola: euro 3,00 DENTAL TRIBUNE EDIZIONE ITALIANA FA PARTE DEL GRUPPO DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL CHE PUBBLICA IN 25 LINGUE IN OLTRE 90 PAESI È proibito qualunque tipo di utilizzo senza previa autorizzazione dell’Editore, soprattutto per quanto concerne duplicati, traduzioni, microfilm e archi- viazione su sistemi elettronici. 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Ciò che dovrebbe fare lo studio è “imparare a vendere”, tutto questo non ha nulla di non etico, bisogna mettere da parte falsi pregiudizi legati alla semantica, che posso- no generare reazioni negative. Per “imparare a vendere” si intende migliorare la propria capacità di comprensione del sistema dei biso- gni del paziente e maggior efficacia nel trasferire valore nella proposta di trattamento, affinché il paziente comprenda l’importanza del tratta- mento e l’equità rispetto al prezzo che dovrà pagare. Troppe volte, in fase di gerarchizzazione delle spese familiari, le famiglie rimandano un trattamento dentistico per dare pri- orità ad altre spese non legate alla salute. Anche il credito al consumo, effettuato con il supporto degli isti- tuti di credito, è una buona oppor- tunità per favorire l’accesso alle cure dei pazienti. Il paradigma della riapertura: resistere, rilanciare e riprogettare È fondamentale accettare il fatto che non ritroveremo più l’odontoiatria che abbiamo lasciato a marzo: il sistema organizzativo sarà diverso, i pazienti saranno diversi e certi costi aumen- teranno. Se non si passa attraverso l’accettazione di questo cambiamento sarà difficile questo vero e proprio “re- set” dell’attività odontoiatrica. Lo studio dentistico possiede tre importanti capitali: il proprio know- how clinico, la propria organizzazio- ne (intesa come struttura, tecnologie, insieme di persone, processi e “cli- ma”) e il proprio bacino di pazienti (idealmente tutte le persone curate negli ultimi 3-5 anni rappresentano il mondo di riferimento di uno studio “tradizionale”). Diverso è per l’odon- toiatria corporativa, più orientata alla comunicazione di marketing e alla generazione di nuovi pazienti. Oggi quasi più del 75% del fatturato di uno studio dentistico, aperto da almeno 5 anni, è generato da pazienti “cono- sciuti” cioè curati in passato o appar- tenenti alle famiglie di pazienti, quin- di, occorre mantenere e fidelizzare questo grande tesoro rappresentato dai pazienti curati in passato. In que- sta logica, tre sono le fasi da affronta- re e la prima, di pura sopravvivenza, è la resistenza (Fig. 2). Resistere Il vero problema di questa prima fase della crisi è la mancanza di li- quidità, che si origina dai mancati > pagina 3