Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2019 speciale 11 La salute orale del paziente diabetico: uno studio epidemiologico descrittivo Boi M., Zanon A., Sottile V., Curello M., Liporace A., Mangiacasale R. Abstract Questo lavoro di tesi è stato svol- to durante il master di I livello in igiene implantare diretto dalla Prof.ssa Anna Maria Genovesi e tenutosi nel corso del 2018 presso l’Istituto Stomatologico Toscano diretto dal Prof. Ugo Covani, isti- tuto di formazione e di ricerca. I tesisti sono seguiti nello svolgi- mento della parte clinica e delle attività di ricerca dal Dr. Simone Marconcini, coordinatore della ricerca clinica e dai tutor Dr.ssa Enrica Giammarinaro e Dr. Save- rio Cosola. Lo scopo di questo studio epi- demiologico descrittivo è ana- lizzare lo stato di salute orale e la qualità della vita del paziente diabetico in Calabria, verificando la correlazione tra stress ossida- tivo, indici parodontali clinici e stato glicemico, con particolare attenzione ai pazienti con protesi e/o impianti dentali. È stato preso come riferimento per il razionale biologico lo studio condotto dal Dott. Marconicni e collaboratori (2017), ed altri studi sullo stress ossidativo e la salute orale. Sono stati arruolati 20 pazienti afferen- ti in diverse cliniche odontoiatri- che site nelle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Catanzaro e Cosenza, affetti da diabete mel- lito di tipo II da circa 15 anni. Sono stati forniti loro dei questionari ed effettuata una valutazione cli- nica parodontale. Dall’analisi dei questionari e dagli esami clinici, è emerso un livello di infiam- mazione significativo, una scar- sa frequenza di controlli e poca sensibilità da parte del paziente verso la salute orale con conse- guente bassa frequenza di sedute di igiene orale. È questa quindi la fotografia della salute orale nel paziente diabetico al sud Italia? Introduzione Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata dall’au- mento della glicemia, dovuto a un difetto assoluto o relativo di insulina, un ormone secreto dalle β cellule nelle isole di Langerhans del pancreas che consente all’or- ganismo di utilizzare il glucosio per i processi energetici all’inter- no delle cellule. In caso di diabete grave, non con- trollato, l’acidosi può portare al coma diabetico accompagnato da chetoacidosi. Questo fenomeno si è ridotto negli ultimi 15 anni nei Paesi industrializzati grazie alla diffusione delle informazioni cir- ca la prevenzione, che hanno rag- giunto anche la popolazione non diabetica. Nel 2005, l’American Diabetes Association ha proposto quella che è probabilmente la classifi cazione del Diabete Mellito oggi maggior- mente adottata: si basa su un crite- rio di tipo eziologico, differenzian- do quattro tipi di diabete: - Diabete di tipo I, insulino-di- pendente, legato alla distruzione delle cellule β produttrici dell’in- sulina, riscontrato nel 5-10% dei soggetti, soprattutto giovani e con anamnesi familiare positiva; - Diabete di tipo II, che colpisce il 90-95% dei soggetti, prevalen- temente associato a un’aumenta- ta resistenza all’insulina cui può anche associarsi un deficit rela- tivo dell’ormone, è invece tipico di soggetti adulti, sovrappeso e sedentari geneticamente predi- sposti; - Diabete di tipo III che ricono- sce eziologie specifiche varie (ge- netiche, farmaco-indotte, infetti- ve, etc.); - Diabete di tipo IV cosiddetto gestazionale, diagnosticato nel 4-7% delle gravidanze in Italia e ri- solto al termine della gravidanza. Nel 2000 era stimato che 171 milioni di persone nel mondo era- no affette da diabete; oggi si pre- vedono 336 milioni entro il 2030. In Italia, i dati riportati dall’ISTAT indicano che è diabetico il 5,5% degli Italiani (5,0% delle donne e 4,7% degli uomini), pari a più di 3 milioni di persone. Il suo conti- nuo aumento induce gli esperti a parlare di pandemia diabetica. Ai primi posti per prevalenza si trovano la Lombardia, la Cam- pania, la Sicilia, la Calabria e l’A- bruzzo, mentre la Valle d’Aosta vanta il minor numero di diabeti- ci rispetto alla popolazione. L’alterato metabolismo gli- cemico comporta un rischio di danni micro-vascolari (retino- patie, nefropatie e neuropatie, associate a ridotta aspettativa di vita), una significativa morbilità dovuta a complicanze macrova- scolari (ischemie, infarto e malat- tie vascolari periferiche) e ridotta qualità di vita. La prevalenza del diabete di tipo I in Italia è tra lo 0,4 e l’1%. Il diabete di tipo II è in conti- nua crescita a causa dell’aumento dell’obesità e della sedentarietà. Inizialmente è asintomatico, per cui la prevalenza è stimata intor- no al 3-4%, mentre indagini mira- te forniscono percentuali sensi- bilmente più elevate, del 6-11%. I soggetti diabetici, in partico- lare quelli con uno scarso control- lo glicemico, soffrono di gengivite e parodontite più frequentemen- te e con quadri clinici più severi rispetto ai soggetti non diabetici. Le condizioni del cavo orale possono inoltre essere un campa- nello d’allarme, riconoscibile da odontoiatri e igienisti dentali per indirizzare il medico verso una corretta diagnosi della patologia diabetica. Il diabete ha una relazione bi- direzionale con patologie croni- che del cavo orale quali parodon- tite e perimplantite. Essendo un importante “disease drivers” di queste patologie, il diabete è stato tra le principali controindicazioni all’implantologia, per il rischio di emorragie e complicanze intra- operatorie, nonché l’aumento dei tempi del decorso post-operatorio. Ad oggi, è sempre più comune che diabete e impianti dentali, possono coesistere quando siamo in presenza di pazienti diabetici con diabete compensato attraver- so un’adeguata terapia farmaco- logica e uno stile di vita sano ed equilibrato. Il paziente diabetico che decide di sottoporsi all’inse- rimento degli impianti dentali deve seguire con attenzione le indicazioni del proprio medico e dell’odontoiatra. La controindica- zione permane per i pazienti che hanno una forma più aggressiva della patologia o in cui il livello di glicemia supera i 22 mg/dl. In Italia la cura per il diabete assorbe il 6,65% della spesa sani- taria complessiva, con un costo per paziente che è più del doppio della media nazionale. Per ogni singolo paziente diabetico la sani- tà spende 2.589,00 euro all’anno. Questa cifra, riportata a tutta la popolazione diabetica, si traduce in un costo complessivo al Siste- ma Sanitario Nazionale attorno al 9% del bilancio, ovvero circa 8,26 miliardi di euro ogni anno, uno degli oneri finanziari più pesanti. Più della metà (59,8%) della spesa è da attribuire ai ricoveri ospeda- lieri e alle complicanze. Lo scopo di questo studio epi- demiologico è quello di analiz- zare lo stato di salute orale e la qualità della vita del paziente diabetico in Calabria, verificando la correlazione tra stress ossida- tivo, indici parodontali clinici e stato glicemico, con particolare attenzione ai portatori di protesi, implanto-supportata. Materiali e metodi Tutti i pazienti diabetici afferenti presso alcune cliniche calabresi partecipanti al progetto per cure odontoiatriche sono stati arruo- lati per il presente studio. È stato loro fornito un semplice questio- nario anamnestico e spiegato loro lo svolgimento dello studio epi- demiologico per il lavoro di tesi. Sono stati inclusi 20 pazienti (12 uomini e 8 donne). All’intero campione era stato diagnosticato il diabete media- mente da 14,95 anni (deviazione standard 10,08 anni). Nel 85% dei casi la diagnosi era diabete di tipo 2, nel 15% tipo 1. > pagina 12 98% 98% dell’anima ricoperta di setole per una pulizia efficace. Collo flessibile brevettato per le 4 misure più piccole per un accesso ottimale a tutti gli spazi interprossimali. Manico ergonomico per una presa sicura. 9 su 10 degli igienisti dentali svedesi raccomandano gli scovolini TePe. Prova anche tu la qualità e l’efficacia degli scovolini TePe. www.tepe.com Anima completamente ricoperta di plastica con l’estremità arrotondata per un utilizzo sicuro e confortevole. I T 9 0 1 1 9 1 D A A D