Endo Tribune Italian Edition - Giugno 2018 Pratica & Clinica 3 - Controllare radiograficamente il corretto posizionamento del materiale; - Applicare una piccola pallina di cotone bagnato a contatto con lvMTA; - Posizionare il cemento provvi- sorio. Seconda visita - Isolare nuovamente il campo con la diga di gomma; - Rimuovere il cemento provvi- sorio; - Accertarsi dellvavvenuto induri- mento dellvMTA; - Completare la terapia. Conclusioni Le perforazioni sono comunica- zioni iatrogene tra il sistema dei canali radicolari e lvapparato di sostegno del dente che creano una porta di uscita “addizionale” nel sistema dei canali radicolari che ri- chiedono di essere sigillate prima possibile. Una compromissione pa- rodontale, infatti, insorgente dalla perforazione può col tempo diven- tare irreversibile e compromettere seriamente la prognosi. Oggi, gra- zie allvingrandimento fornito dal microscopio operatorio e ai mate- riali biocompatibili disponibili la prognosi delle perforazioni è no- tevolmente migliorata e le percen- tuali di successo a lungo termine sono altissime, tanto da giustifica- re ogni nostro sforzo per salvare i denti interessati anziché sostituirli con impianti. bibliografia - Nel caso di una contaminazione batterica, fare una medicazione con idrossido di calcio per una settimana; - Applicare 2-3 mm di spessore di MTA; 1. Stromberg T., Hasselgran G., Bergstedt H.: Endodontic treatment of traumatic root perforations in man: a clinical and roentgenological follow-up study. Sven. Tandlak. Tidslcr. 65:457, 1972. 2. Ruddle C.J.: Microendodontic nonsurgical retreatment. In Microscopes in Endodontics, Dental Clin. North Am. WE Saunders, Philadelphia, 41(3):429, July 1997. 3. Abou-Rass, M., Frank, Al., Glick, D.H.: The anticurvature filing method to prepare the curved root canal. J. Am. Dent. 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Come già accennato, la letteratura è concorde nellvaf- fermare che le perforazioni del terzo coronale e del pavimento camerale hanno la prognosi più sfavorevole, a causa della loro vici- nanza al solco gengivale5, 9-13. Se co- ronalmente al difetto rimane una buona quantità di tessuto con- nettivale ed osso, ci sono minori possibilità che si instauri un dan- no parodontale permanente e la guarigione è facilitata. Per questo motivo la prognosi è migliore se la perforazione avviene nel pavi- mento della camera pulpare di un molare dal tronco lungo (per tron- co lungo si intende la distanza tra la giunzione cemento-dentinale e lvaltezza della biforcazione). Sede. La sede della perforazione non ha importanza se la ripara- zione avviene per via ortograda. Dvaltra parte, diventa dvimportan- za fondamentale se viene scelto lvapproccio chirurgico. Sarà cioè facile trattare chirurgicamente una perforazione vestibolare, mentre sarà ben più difficile se non impossibile trattare la stessa perforazione nelle altre sedi, me- siale, distale o palatina o linguale. - Forma e dimensioni. Come già accennato in precedenza, una perforazione ampia, priva di conicità e con unvapertura el- littica rende la sua riparazione particolarmente difficoltosa, in quanto diventa difficile ottenere un buon sigillo senza un sovrari- empimento. Per questo motivo, tali perforazioni richiedono più spesso un approccio chirurgico. - Tempo. Le perforazioni danno luogo ad una reazione infiam- matoria con conseguente perdita di attacco. Questo può portare allo sviluppo di una lesione com- binata endo/parodontale che spesso richiede un intervento chirurgico con conseguente peg- gioramento della prognosi. Per- tanto, lvintervallo di tempo tra lvesecuzione della perforazione e la sua riparazione deve essere il più breve possibile. Per questo motivo è caldamente raccoman- dato che questi difetti vengano otturati immediatamente13, nel corso dello stesso appuntamento nel quale la perforazione è stata eseguita. Questo serve a preve- nire la contaminazione batteri- ca e quindi lo svilupparsi della lesione delle strutture adiacenti (attacco epiteliale, legamento pa- rodontale e osso). Inoltre, se que- ste strutture sono ancora intatte, possono agire da matrice e impe- dire grossolani sovrariempimen- ti al momento dellvotturazione. Riparazione delle perforazioni mediante l’uso di MTA La prognosi delle perforazioni è enor- memente migliorata dopo lvintrodu- zione dellvutilizzo del microscopio operatorio14 e del materiale biocom- patibile MTA15, messo a punto da To- rabinejad e coll.16 circa a metà degli anni v90. Si tratta di un cemento en- dodontico estremamente biocompa- tibile, idrofilo e capace di stimolare processi di guarigione e osteogenesi17, 18. È una polvere di fini triossidi e al- tre particelle idrofile che induriscono in presenza di umidità. Lvidratazione della polvere, infatti, dà luogo ad un gel colloidale che solidifica in una struttura dura in circa 3/4 ore. Tale cemento è diverso da tutti gli altri materiali usati per la sua biocompati- bilità, per la sua attività antibatterica, per il suo adattamento marginale, per le sue capacità sigillanti ma so- prattutto perché è idrofilo e quindi è resistente allvumidità. Come già accennato prima, la ca- ratteristica che contraddistingue lvM- TA da tutti gli altri materiali usati per riparare le perforazioni iatrogene è rappresentata dal fatto che è idrofilo. I materiali usati per riparare le perfora- zioni, per sigillare la cavità retrograda in endodonzia chirurgica, per ottura- re gli apici immaturi o per proteggere il tessuto pulpare negli incappuccia- menti pulpari diretti, sono tutti ine- vitabilmente in contatto col sangue o con altri fluidi tissutali. LvMTA è lvu- nico materiale che non è influenzato dallvumidità né dalla contaminazio- ne da parte del sangue19. Dvaltra parte, lvMTA indurisce solamente a contatto con lvumido. Pertanto, per le suddet- te caratteristiche e soprattutto per la sua idrofilia, lvMTA può oggi essere considerato il materiale di elezione per sigillare le perforazioni iatrogene o patologiche20-23. La sequenza operativa per sigil- lare una perforazione della radice o del pavimento di una camera pul- pare è la seguente: Prima visita - Isolare il campo operatorio con la diga di gomma; - Detergere la sede della perforazio- ne con le comuni irrigazioni a base di ipoclorito di sodio e, se i margini della perforazione sono raggiungi- bili, con le punte da ultrasuoni; “Rendere l’eccellenza una realtà clinica: ricordare il passato, gestire il presente, costruire il futuro” 30° Congresso Internazionale Odontostomatologico 9-10 novembre 2018 Fairmont Monte-Carlo Hotel