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cosmetic dentistry Italian Edition Vol. 2, 2018

case report _ sbiancamento Fig. 4a Fig. 4b Scegliamo di proporre al paziente lo spazzoli- no elettrico rotante oscillante Genius 9000 (Oral-B) usato in modalità delicata, che ha un numero ri- dotto di oscillazioni e pulsazioni con il refill Cross- Action, in modo da avere uno spazzolamento effi- cace, grazie ai filamenti inclinati di 16°, in numero superiore del 30% del Precision Clean (Figg. 4a-4c). La metodica D-BIOTECH è applicabile nella terapia parodontale non chirurgica, come ap- proccio clinico meccanico o manuale nel depla- quing e nel debridment. Tale approccio permette di eseguire un lavoro minimamente invasivo poi- ché l’operatore può strumentare con polishing Fig. 5 Fig. 6 32 cosmetic dentistry 2_2018 Fig. 4c selettivo, airpolishing, ablatori o strumentazione manuale seguendo esclusivamente la topografia del biofilm batterico, poiché intercetta visiva- mente i siti più a rischio di infiammazione attra- verso la colorazione del rivelatore. La comunicazione non verbale visiva di questo approccio clinico nuovo permette un lavoro sicura- mente più ergonomico per l’operatore, che sceglierà lo strumento o la tecnica operativa più performan- te per strumentare unicamente dove sono presenti biofilm batterico e discromie acquisite (Fig. 5). Dopo aver osservato la topografia del biofilm batterico attraverso l’uso del rilevatore alla fluore- scina illuminato dalla lampada fotopolimerizzan- te è stato eseguito il deplaquing e il debridment usando l’apparecchio Comby touch (Mectron), una tecnologia che riunisce in un unico apparec- chio un ablatore multifunzionale piezoelettrico e un pulitore a getto d’acqua, aria e polveri di bicar- bonato di sodio e glicina, destinato a un tratta- mento di profilassi completo, sopra e sottogengi- vale. Viene usato il manipolo per air-polishing con polvere di glicina, formata da particelle più piccole (<63 μm). L’opportunità di poter usare i manipoli orientati a 90° o 120° permette di poter essere ef- ficaci nel rispetto della delicatezza dei tessuti e del manufatto implantare, erogando il getto in ma- niera personalizzata e mirata, con un’operatività clinica minimamente invasiva (Fig. 6).

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