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cosmetic dentistry Italian Edition Vol. 2, 2018

case report _ sbiancamento Fig. 2a Fig. 2b Fig. 2c Fig. 2d Fig. 2e Fig. 2f GM, Sabatini S, Guerra F, Tatullo M, Ottolenghi L. Tailored Brushing Method (TBM): an innovative simple protocol to improve the oral care. J Bio- med 2016; 1:26-31). Eseguiamo l’approccio clinico D-BIOTECH (Dental BIOfilm Detection Topographic Technique). Prima del trattamento abbiamo applicato un rilevatore di placca alla fluoresceina Plac-o- Tect (Directa) per evidenziare la topografia del- la presenza di biofilm batterico nel cavo orale. Osserviamo la topografia del biofilm batterico presente e condividiamo con il paziente i siti più ritentivi di biofilm batterico in modo da avere una comunicazione non verbale del rivelatore, utile per il rinforzo motivazionale del paziente con l’obiettivo di migliorare l’efficacia dell’igiene orale domiciliare (Fig. 3). e le aree infiammate e di mostrarle al paziente in real time, rendendolo attivamente partecipe e consapevole della situazione clinica (Figg. 2a- 2f). I ricercatori del Baylor College of Dentistry hanno dimostrato che il 23,4% dei pazienti ha sviluppato almeno una white spot lesion duran- te il trattamento ortodontico. Chiediamo al paziente se si fosse sottopo- sto a terapia ortodontica e il paziente riferisce di essersi sottoposto a terapia ortodontica in età adolescenziale per circa 2 anni e di non aver dato molta importanza alle lesioni presenti, poiché non aveva avuto grande sintomatologia riteneva che le white spots presenti non fossero un segno di demineralizzazione. Alla domanda della causa delle lesioni riferiamo che un inefficace controllo di placca domiciliare e uno stile di vita alimentare cariogeno, alzava il rischio di demineralizzazione delle lesioni che probabilmente erano state pro- vocate dall’apposizione delle bande ortodontiche con materiale non di ultima generazione come i cementi vetroionomerici in grado di liberare fluo- ro. Inoltre riferiamo che durante la fase terminale del debonding, la topografia delle lesioni faceva presupporre l’uso poco attento di frese che ave- vano danneggiato lo smalto. Il paziente si mostra motivato e chiede una soluzione terapeutica che abbia come obiettivo la risoluzione funzionale ed estetica più veloce possibile. Viene condiviso con il paziente il piano terapeutico e proponiamo di iniziare con la terapia parodontale non chirurgi- ca. Concordiamo con il paziente tempi, modalità di utilizzo e strumenti per migliorare il manage- ment degli stili di vita domiciliari, per il controllo chimico e meccanico del biofilm batterico (Nardi Fig. 3 cosmetic dentistry 2_2018 31

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